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L'amicizia tra me e Clary migliorava di giorno in giorno, sempre insieme.

Parlavamo e spettegolavamo sui ragazzi carini, soprattutto un giorno in gita con un'altra scuola. Avevamo adocchiato un ragazzo carino della nostra età. Gli abbiamo sbavato dietro tutto il giorno senza però farci vedere. Eravamo delle bravissime stalker. Ci divertivamo e ridevamo come due sceme e in mensa avevamo il nostro tavolo privato. Migliori amiche insomma!

Anche James era molto simpatico, il Ragazzo dei Messaggi. Quello era il suo soprannome. Due cose belle. Le due cose veramente belle che mi erano successe in tutta la vita.

Quella mattina mi svegliai più felice del solito. Scesi di sotto senza neanche curarmi di far rumore passando davanti alle camere di Brad, Rosie e Tania. Loro con contavano. La mia vita era quasi perfetta. Ma le cose perfette sono sempre quelle che durano di meno. Sempre. Sapevo che prima o poi (meglio poi che prima) sarebbe successo qualcosa di brutto per strapparmi via tutta la felicità. "goditela finché puoi", mi dissi. Afferrai una mela lavata e in fretta e furia mi lanciai oltre l'uscio pronta per incontrare Clary all'incrocio.

La raggiunsi quasi cadendo per lo slancio. Ci misimo a ridere e ci incamminammo verso la scuola. Era la Clary di sempre, solare e scema, solo che quel giorno notai sul suo volto una punta di preoccupazione. Ma ognuno ha le sue giornate no. Così lasciai perdere.

- ti ho portato una sorpresa... -

- quando usi quel tono mi spaventi - dissi ridacchiano. Con "quel tono" intendevo la vocina complice e il sorriso malvagio che spuntava sul suo volto.

Si sfilò per un attimo lo zaino e se lo appese su una spalla, poi lo aprì e ne tirò fuori due cilindri beige.

- oddio Clary!!!- urlai io saltandole addosso. Cappuccino. L'amore delle mia vita dopo i libri. Lei mi scollò di dosso con una pacca amichevole sulla schiena.
Ridendo e scherzando proseguimmo sorseggiando il cappuccino strette nel parka per via dell'aria gelida Newyorkese.

Entrammo in classe e ci sistemammo ai primi banchi. Mi sentii toccata per una spalla. Mi girai di scatto e mi presi un infarto. Sì, infarto è la parola corretta. Il mio cuore saltò un battito e presi a torcermi le mani per l'imbarazzo. Il Ragazzo Carino. Cercai di sorridergli ma probabilmente mi uscì solo una smorfia sbilenca. Lui ricambiò, ma almeno il suo era un sorriso... Mi girai in avanti sempre con quella smorfia da ebete in faccia e chiamai Clary.

- non. guardare. dietro. sbircia. senza. urlare. per. favore. - le mormorai a denti stretti. La vidi spostare lo sguardo verso il Ragazzo Carino. Poi sussultò e nonostante quello che avevo detto urlò.

- ti avevo detto di non urlare, cretina! Guarda che ci guarda! - detto quello scoppiammo a ridere come due deficienti. Per tre motivi: 1. le avevo detto di non urlare urlando; 2. avevo ripetuto guarda; 3. avevo interpellato, anche se indirettamente, il Ragazzo Carino.

E se fossi stata capace di arrossire sarei arrossita ma dato che non ci riuscivo mi limitai a tapparmi la bocca con una mano e piegarmi in due dalle risate con Clary che stava per cadermi addosso. Poi però ci pensò la prof a rovinare tutto, come sempre. Fine risate e fine stalkeraggi del Ragazzo Carino. E giustamente, invece di stare attenta alla lezione mi feci una mappa mentale del programma-stalkeraggio del giorno. Primo passo: chiedere al Ragazzo Carino il suo nome. Secondo passo: chiedergli l'indirizzo. Terzo passo: diventare amici. Bel piano.

La campanella delle 11 risuonò squillante nell'aula. Io e Clary ci dirigemmo verso il bagno. Io aprii una porta e mi infilai nel piccolo spazio tra i muri piastrellati. Quando uscii la mia amica non c'era più. Di solito mi aspettava. "l'avrà chiamata la prof", pensai. Mi sciacquai le mani e feci per tornare in classe quando Alex, un mio compagno di classe venne a chiamarmi sudato e con un espressione terrorizzata. Il ragazzo si affrettò a tornare in classe lasciandomi indietro. Uscita da bagno delle ragazze mi ritrovai davanti una fila di professori e ragazzi di tutte le età.

Entrai in classe guardandomi con circospezione. Iniziai a spaventarmi sul serio entrando in classe. Erano tutti accalcati attorno a qualcosa sul pavimento. Clary mi raggiunse. Non capii a fondo la sua espressione, ma era un misto tra rabbia, paura, stupore e preoccupazione.

- cosa è successo? - mormorai abbastanza forte per farmi sentire sopra tutto quel vociare.

- rimani qui - mi disse preoccupata. Ma per quanto lei fosse agile non riuscì a trattenermi. Balzai di lato e la sperai. Mi feci strada a gomitate tra la calca di ragazzi ammassati. Quando vidi quello che c'era disteso a terra il mio cuore saltò un altro battito.

Un ragazzo. Uno di quelli con cui non avevo mai parlato. Era accasciato sul pavimento di marmo, il respiro irregolare. I suoi capelli neri erano impiastricciati di una sostanza rossa che gli sgorgava da numerosi tagli sulla fronte e sul viso: sangue.

- è stata un'aggressione - disse qualcuno, ma non capii chi. Rimasi imbambolata a guardare il mio compagno di classe disteso a terra. Quei graffi lunghi e con i bordi frastagliati erano presenti su tutto il suo corpo. Aveva i vestiti laceri in alcuni punti. Mi portai una mano alla bocca e rimasi con gli occhi sgranati. Sembrava fosse stato aggredito da una bestia.

Mi sentii tirata fuori dal cerchio da una mano forte. Era il Ragazzo Carino. Assieme a Clary.

- Emily... - mormorò lei. Io non dissi nulla.

- cos'hai? - mi chiese il Ragazzo Carino, che non sembrava neanche minimamente sconvolto dall'accaduto. Bé, noi donne abbiamo un modo subdolamente sottile di rispondere a "Cos'hai" che è ancora peggio di "Niente": Signore e signori, vi presento "Lo sai benissimo".

- lo sai benissimo - sbottai riprendendomi in quell'istante da ciò che avevo visto. - cos'è stato?! - chiesi quasi nel panico.

- abbiamo visto solo un'ombra veloce e poi Aidan e caduto a terra ricoperto di tagli. - Aidan era il nome del ragazzo.

- che ombra esattamente? - chiesi a nessuno dei due in particolare.

- a me è sembrata tipo a forma di lupo... - disse il Ragazzo Carino. Dopo averlo sentito Clary fece la faccia più strana che avessi mai visto: occhi mezzi sgranati, la bocca storta in una smorfia mista di disapprovazione e stupore e la fronte un po' corrucciata.

- a forma di lupo dici?- chiese a RC (Ragazzo Carino).

- sì, esatto. A me è parso così...-

- cazzo - mormorò lei.

ANGOLO SCRITTRICE

Schiusatemi la parolaccia XD...
Avrei un paio di cosette da dire...

1) claraberrino può capire perfettamente la storia del Ragazzo Carino perché è una nostra esperienza vissuta in prima persona oggi stesso, solo che non ci siamo ritrovate il Ragazzo Carino in classe uffa.

2) ringrazio GiovannaGreco0 per avermi fornito (anche se involontariamente) la parte *Noi donne abbiamo un modo subdolamente sottile di rispondere a "Cos'hai" che è ancora peggio di "Niente": Signore e signor, vi presento "Lo sai benissimo".* Quindi grazie Gio!

E nienteeee... Volevo dire solo che vi adoro tutti e vi saluto perché devo cenare XD quindi zaooooo muchachiiiii (?) *Robbie Williams mentre canta Candy approves*

Remember who you areDove le storie prendono vita. Scoprilo ora