CAPITOLO 11
Lunedì, ore 10.00.
Ariana, già pronta e perfetta nei suoi capelli ondulati e nella sua tuta verde acqua di Elisabetta Franchi, si fiondò a casa mia, consapevole del mio essere perennemente ansiosa e indecisa.
-Cavolo, cavolo, cavolo! Manca pochissimo al provino, sono così nervosa! Cosa metto? Cosa metto? Cosa meeettooo?- urlai contro Ariana.
-Ragazza, sei l'ansia in persona. Innanzitutto indossi il tuo bel sorriso: per una modella è molto importante dimostrare autostima- disse, cingendomi la ita col suo braccio, mentre osservavamo le nostre figure allo specchio. -Poi, per il resto, puoi mettere la gonna nera a balze, corta, con una camicia bianca con i merletti,un bel coprispalle nero e le tue favolose scarpe nere tacco 8, giusto per non romperti le caviglie nel tentativo di fare la superstar.
Ridemmo. Menomale che c'era lei a rendere tutto meno pesante. La vita è più bella se hai qualcuno che ti porta luce anche nel tunnel più profondo e buio.
Quando fui pronta, misi pure del rossetto rosso, quello nuovo dell'Armani e tre spruzzi di profumo Chance Chanel.
Ariana mi guardò preoccupata. -Meglio se prendiamo un taxi. Non mi va di andare dall'ortopedico.
Fui d'accordo.
Arrivate allo studio della Cold Ice, salutammo Leyla e Lucy.
-Che ansia, io non mi sento affatto pronta- affermò Lucy, mentre attendevamo l'ascensore. Arrivate al quinto piano del grattacielo, fummo accolte da un ampio ambiente con le pareti rosa e le immagini delle più belle star di tutti i tempi. Ad un certo punto, una donna alta e mora e una ragazza bionda, entrambe elegantissime, vennero ad accoglierci.
-I vostri nominativi, per favore, ragazze. Così controllo la lista.
Le porgemmo i nostri documenti. La bionda ci sorrise e urlò il nome di una sua collega che doveva portarci dal direttore. Una donna alta, rossa, sulla quarantina, ci accolse con un sorriso evidentemente falso e di circostanza.
Era molto truccata e ben vestita.
-Prego, seguitemi- ci disse, facendoci strada. Le mie amiche ed io avanzammo verso il direttore e lo salutammo, mentre la canzone "Roman's revenge"di Nicky Minaj ci accompagnava in sottofondo. La stanza era ampia, nera e bianca. Impossibile non sentirsi delle celebrità con tutte quelle luci puntate su di noi. Gli presentammo i documenti compilati e iniziammo a fare i provini. Io fui l'ultima. Provai tre outfit: uno con un body in pizzo nero e dei pantaloncini di jeans; un abito lungo e rosso pieno di balze sulle gambe e un intimo nero. Tutto sulla basa di "You should see me in a crown". Il direttore sembrò molto soddisfatto. Si avvicinò e si complimentò con tutte noi per le performance.
-Niente male, davvero. Sembra che siate nate proprio per questo. Adesso, però, dovreste pesarvi. E' molto importante mantenere una giusta taglia e un buon peso. Ci pesammo. Stavolta, la faccia del direttore esprimeva tutt'altro che soddisfazione.
-Ragazze, dovreste perdere qualche kg. Soprattutto tu,Celeste. La tua sfilata è stata davvero meravigliosa, però, cara mia, se vuoi essere accettata devi perdere almeno altri 15 kg - mi disse il direttore. Mi crollò il mondo addosso. Possibile che io non sia mai abbastanza? Notai che Ariana fece un passo deciso e pieno d'ira verso di lui.
-Lei è pazzo! Celeste è già magrissima. Vuole farla ammalare per caso? Cosa ne sa lei della vita di questa ragazza? Non ci si metta anche lei, per carità! È uscita dal coma da pochi giorni e ha già perso molto peso. Se voleva dei cadaveri ce lo diceva prima che noi neanche ci presentavamo. Lei é un approfittatore, un mostro, un...
Il mio sogno sembrava così vicino e le parole di Ariana così lontane, che mi sembrava di essere parte della scena di un film che non parlava di me. Come se Ariana non si stesse battendo per me, come se esistessi solo io e la mia meta da raggiungere ad ogni costo.
-Ariana, fermati! Il direttore ha imposto dei patti e a me va bene così.
In realtà non erano vere le mie parole, ma per una volta decisi di non fare la vittima della situazione e tentare. Volevo essere l'artefice della mia vita, anche a costo di essere la mia stessa carnefice. Le mie amiche mi guardarono male, con gli occhi pieni di disprezzo. Chinai la testa con pudore e me ne andai, mentre nei miei occhi viveva un maremoto.
-Si può sapere che ti frulla per quella testolina?- mi urlò Ariana arrabbiata, correndomi dietro. Cercai di correre più forte, ma lei mi prese per un braccio e mi bloccò. Ingoiai il nodo che avevo in gola per provare a dire qualcosa.
-Ariana, io non ho detto nulla ai miei di tutto questo. E voglio avverare il mio sogno, voglio essere qualcuno. Per favore, non fermarmi, nessuno può farlo - le risposi.
-Io ti sto avvisando, tu rischi l'anoressia. Fai come ti pare. Se il tuo sogno è più importante dei miei buoni consigli e della tua salute, seguilo pure, non sarò certamente io a fermarti. Ma quando cadrai nel baratro, ricordati di chi ti aveva avvisato. La ringraziai e corsi a casa. Per strada incrociai Alex che, nel vedermi correre in lacrime, rallentò con la moto nel tentativo di avvicinarsi a me.. Ma decisi di scappare ed evitare delle possibili domande da parte sua. Non volevo parlare con nessuno. Arrivata a casa, non cenai e mi misi al computer. Forse avevo deluso anche lui, lasciandolo lì, come un palo. Ma, ormai, deludevo chiunque. Uno più, uno meno, cosa cambia?
Avrei raggiunto il mio sogno a tutti i costi e non avrei avuto cattive conseguenze, ne ero certa.
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Life explosion.
Romantik"Siamo tutti nello stesso gioco, solo livelli diversi. Combattendo contro lo stesso inferno, solo demoni diversi". E lo sa anche Celeste, che vive a Manhattan in una famiglia che la fa sentire esclusa. Da quando ha intrapreso la sua carriera da mod...