Scesi dal letto e mi misi all'impiedi, adirata, con le braccia incrociate.
-Non mi piacciono i doppi giochi, Alex. Si può sapere cosa sta succedendo?- domandai.
-Dovrei chiederlo io che sono la sua ragazza, non tu, lurida puttana!- intervenne Roxy, con aria di sfida. Mi avvicinai a lei furtivamente e le diedi uno schiaffo che riecheggiò in tutta la stanza. Eco accompagnato da un flebile "wow" di Alex. Lei mi spinse. Io ricambiai tirandole i capelli e buttandola a terra, con tanto di slogatura di caviglia.
-Adesso basta!- urlò Alex -Posso spiegare...
-Roxy è davvero la tua ragazza?- tagliai corto.
-E' che...
-Alex! Voglio la verità!
-Beh, più o meno, diciamo che...
Presi i miei vestiti e scappai via sbattendo la porta, mentre Alex mi pregava di fermarmi, correndo dietro di me.
-Celeste, ti prego, sai che non ho la forza di correre...
Mi bloccai e mi voltai verso di lui, puntandogli il dito contro.
-Sono veramente incazzata! La tua condizione non ti da il diritto di prendermi per il culo! Mi considero single, visto che sei già fidanzato. Io non li tollero i bugiardi.
-Ma io non la considero davvero la mia ragazza...
-Però ti piace scopare più volte al giorno con me. Vero, Skin?- lo intimò Roxy arrabbiata, zoppicando verso di noi dal fondo del corridoio.
-Sei uno stronzo - dissi.
-Mi fai schifo – affermò Roxy, simulando uno sputo.
Alex si mise in ginocchio. Mi guardò supplichevole.
-Celeste, fermati, per favore. Lo sai che per me non sei solo un gioco.
-Immagino. Sarà per questo che mi hai già parlato di "fare l'amore"- ringhiai, mimando delle virgolette con le dita.
-No! Ti supplico di credermi! Lascio Roxy adesso per te. Dovevo già farlo prima, ma non pensavo sarebbe successo tutto così velocemente...
-Tutto così velocemente? Davvero? Quindi se fosse andato tutto più lentamente, avresti volentieri tenuto il piede in due scarpe. Io non sopporto Roxy, ma odio ancora di più gli uomini che pensano di poter trattare le ragazze come fossero loro bambole. E' così che stai parlando di me e lei. Tutto questo mi fa davvero venire il vomito.
Tenevo un sacco ad Alex, ma non avrei mai permesso a nessuno di fare il doppio gioco e mancarmi di rispetto. Il mio ipotetico ragazzo si avvicinò alla stronza con aria seria.
-Roxy, noi non stiamo più assieme.
Lei lo fissò. Poi, scoppiò a ridere fragorosamente.
-Cosa c'è di divertente?- chiese Alex.
-Lasciami pure, tesoro. Sappiamo benissimo come finisce ogni volta che ci vediamo. Ti auguro una buona serata. Tra qualche giorno torno a New York. Alla prossima!- si pavoneggiò come un'oca, utilizzando un tono provocante e mandandogli un bacio da lontano. Avrei voluto staccare i capelli ad entrambi. Ma preferii abbandonare Alex lì, su due piedi, senza dire nulla.
Superai a passo veloce l'uscita, finchè una mano mi frenò prendendomi da una spalla. Fu così che il mio cervello mi inviò le immagini violente del mio quasi stupro con Justin. Ricordai ogni singolo secondo. Il pensiero mi bruciò il cervello. Le mie gambe cedettero. Caddi in ginocchio, coprendo il mio capo con le braccia e urlando "basta" con le lacrime agli occhi.
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Life explosion.
Romansa"Siamo tutti nello stesso gioco, solo livelli diversi. Combattendo contro lo stesso inferno, solo demoni diversi". E lo sa anche Celeste, che vive a Manhattan in una famiglia che la fa sentire esclusa. Da quando ha intrapreso la sua carriera da mod...