"We are all in the same game, just different levels. Dealing with the same hell, just different devils."
"Siamo tutti nello stesso gioco, solo in livelli differenti. Combattendo contro lo stesso inferno, solo demoni diversi."
Così recita la canzone "Rage of a poet" di Big D.
E come dargli torto? Quando da piccoli giocavamo a Super Mario, dovevamo passare milioni di ostacoli per salvare la principessa. Chissà se qualcuno ci è mai riuscito davvero. E la vita cos'ha di diverso? Nulla. Sei tu il giocatore, hai tu in mano il joystick per comandare la partita. Dipende tutto da te. Solo che qui non si tratta di salvare la principessa, bensì te stesso. E, soprattutto, di trovare la tua felicità e raggiungere i tuoi obiettivi. Ad ogni costo. Puoi perdere più di tre volte e non è mai game over se decidi di essere forte e smuovere il mondo per arrivare alla tua stella. Ma qui, come in molti videogiochi, il tempo scorre. E se non sai sfruttarlo a dovere, quando la clessidra avrà terminato i suoi granelli, sarà GAME OVER per davvero. Per sempre. Nulla è impossibile finchè siamo vivi. Bisogna avere solo un po' di coraggio. Magari tu, leggendo, potrai pensare che per me scrivere queste parole piene di vita sia stata una passeggiata. Ma prima che tu possa giudicarmi ( ahimè, la mente umana è fatta di tanti pregiudizi!), continua a leggere attentamente tutto ciò che ho da raccontarti.
Chi sono io? Ah, giusto. Che sbadata. Il mio nome è Celeste. Strano come nome, eh?! Eh già, mia madre e mio padre lo scelsero alla mia nascita. Perchè? Beh,perché mia madre dice che i miei occhi sono azzurri come il cielo in piena estate, che emanano luce e che sono il fiume più dolce in cui qualsiasi creatura possa viaggiare. I soliti complimenti sdolcinati e non del tutto verosimili che ti fanno i genitori. Solo a rileggere ciò che ho scritto, mi viene un po' il voltastomaco per l'eccessivo zucchero delle parole. Anche a te, vero? Adesso mi descrivo in modo che tu possa farti un'idea della mia persona quando dovrai sviluppare nella mente tutte le scene di cui ti parlerò. Sono alta, ho i capelli castano chiaro e gli occhi blu. Dicono che somigli a Miley Cyrus. Da piccola ero una bambina bellissima, dolcissima, spensierata, allegra. Mi piaceva giocare, scherzare e ridere sempre. Ammiravo i grandi, in particolare i miei genitori. Li sentivo parlare usando quei vocaboli che, da bambino, ti sembrano così sofisticati! Volevo diventare come mia madre: bella, curata, elegante. Ma poi sono cresciuta e ho capito che questo era solo un teatrino, che non volevo assolutamente essere come i miei genitori. Io sarei stata diversa, migliore. Ho compreso che mio padre pensava solo al lavoro e a far apparire mia madre come se fosse la regina di Manhattan per far vedere quanto trattasse bene la sua donna. E, soprattutto, che i genitori, spesso, ti dicono un mucchio di cazzate perché a loro conviene che tu li creda. Pensano che il loro essere iperprotettivi e ossessivamente possessivi sia un bene. Per me non lo è. Ho sempre preferito imparare tutto sulle mie spalle. Non sai quanto può bruciare il fuoco se non lo tocchi. Nella vita si cresce. Non ci saranno sempre mamma e papà a tamponarti le ferite. Quindi meglio imparare prima a combattere.
Ho capito che i mostri non si nascondono nell'armadio, né sotto il letto. Che non esiste il lupo cattivo ,né i fantasmi o le streghe. I veri mostri sono le persone. C'è chi gioca a fare il burattinaio e cerca di creare tante marionette, tutte uguali, con lo stesso pensiero. Ovviamente parlo dei politici (e non solo). E ci sono anche quei demoni che ti sorridono ogni giorno con un sorriso a 360º e che ti dicono che ti vogliono bene ma, in realtà, sono pronti a spappolarti il cuore da un momento all'altro e a cibarsi delle tue disgrazie. Ogni giorno, cammino per strada e vedo la gente prima sorridersi e, subito dopo, sparlarsi. Certe volte immagino il pianeta terra come una casa di bambole animata e gestita da qualcuno al di sopra di noi. Chissà quante risate si fa ogni giorno questa strana entità, se esiste. Vivo nella fiera delle maschere, ognuno ne indossa una e nemmeno tu sai chi sei. Per questo preferisco non escludere che i mostri possano essere dentro di noi. Esistono. Sono i più pericolosi. Diventano padroni del tuo pensiero e ti divorano cuore, fegato, stomaco, sangue, così, puff! Tutto in una volta. Arrivi a non sapere nemmeno chi sia tu e quale persona stia davvero comandando la tua mente. O , spesso, ti sorge il dubbio di avere due personalità. Ma non sai a chi delle due dare ascolto. Allora, è proprio in quel combattimento che ti tocca estrarre l'arma migliore. Contro te, contro il mondo,contro la società. Ma non pensate che sia facile. Ci vuole forza, coraggio e allenamento. Si, proprio come facevano i famosi Spartani che studiamo tanto a scuola: loro, all'età di sette anni venivano tolti dalle famiglie per andare a combattere e soltanto a diciannove anni erano dei veri e propri guerrieri."E allora, se ci vuole tutto questo tempo a diventare forti, come faremo a combattere il mostro che vuole ucciderci?" vi starete chiedendo voi. Ci vuole tanto allenamento,veloce ma efficace: quello del cuore. Deve imparare a spezzarsi e ricostruirsi subito. Altrimenti sei fregato come durante una partita di wrestling: se non ti rialzi entro tre secondi, sei fuori!
STAI LEGGENDO
Life explosion.
Romansa"Siamo tutti nello stesso gioco, solo livelli diversi. Combattendo contro lo stesso inferno, solo demoni diversi". E lo sa anche Celeste, che vive a Manhattan in una famiglia che la fa sentire esclusa. Da quando ha intrapreso la sua carriera da mod...