Capitolo 24

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ROSE pov's

I tagli sul braccio si stavano rimarginando, negli ultimi mesi sono successe un po di cose, é finita la scuola, Andrea è sparito, Amanda è andata avanti senza di me..
Sono ormai due mesi, estivi tra l'altro, che non la sento
Pensavo fosse finito tutto, insomma dopo il messaggio di mio padre che le diceva di starmi alla larga, io l'avevo lasciata libera di andarsene non volevo che per colpa mia ci andasse di mezzo anche lei, mi aveva lasciato lì davanti a scuola da sola e se ne era andata..
Ora ha trovato di meglio da fare, andare a letto con Sofia..per esempio o qualunque cazzo di puttana che si ritrova tra le mani...e questo mi dispiace perché eravamo cosi...unite, o forse lo credevo solo io.
Anche Andrea se ne era andato era difficile da ammettere ma si...se ne era andato, ero riuscita per una volta a chiudere quella voragine che mi era rimasta dentro...e lui se ne era andato da Alexandra.

Sono a casa in camera mia, con una lametta in mano sto per farlo di nuovo, per un po' mi sentirò meglio, vedrò il sangue scorrere e sentirò la vita dentro di me, avvicino la lametta al mio braccio ma entra mia madre, cazzo...

"Rose, cosa cazzo stai facendo?"

Viene verso di me mi strappa la lametta dalle mani e mi guarda il braccio martoriato.

"Tu finisci in una struttura specializzata io non ti voglio avere qui cosi"

esce da camera mia come una furia la seguo di sotto prende il telefono e compone un numero, a memoria aveva già pensato di spedirmi via...

"Stronza, ti odio"

scappo via piangendo e mi chiudo in camera mia, continuo a singhiozzare e mi comincia a girare la testa.

Mi risveglio in una stanza con delle mattonelle bianche, cerco di alzarmi sui gomiti ma crollo subito, mi guardo intorno sono monitorata e piena di fili ho il braccio tutto fasciato e si instravede del sangue sotto alle bende, sono in un infermeria, da sola.
Entra una ragazza con i capelli rasati da un lato e gli altri lunghi tirati su in una crocchia disordinara, biondi, gli occhi di un grigio enigmatico, sembrava che avesse avuto diversi piercing in faccia, si vedeva dai buchi non ancora rimarginati, probabilmente glieli avevano fatti togliere quando era entrata in questo posto, aveva tatuaggi su ogni centimetro di pelle scoperta dalle maniche corte della divisa, che addosso a lei era eccitante.
Bellissima, ma fredda e distaccata si siede sul lettino di fianco al mio.
Mi stacco i fili dalle braccia, cerco di alzarmi ma la testa gira ancora,
scendo dal letto e scopro di avere addosso la stessa divisa della ragazza.

Mi sistemo un po' i capelli senza sapere ancora dove sono, mi giro verso la ragazza che é difianco a me e le chiedo :"Ma dove mi trovo ?"
La ragazza mi guarda e con un cenno della testa indica la parete alla mia destra, mi volto e vedo un grande poster con al centro la scritta

"Centro di accompagnamento all'adolescenza"...

Un sorriso di lacrimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora