CAPITOLO 16 - STELLA

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Per strada si vedono ancora i rami e le foglie sollevati dalla tempesta di due giorni fa. Al telegiornale ho sentito che due bambini e la loro mamma sono stati travolti dalla caduta di un albero, soltanto il fratellino più grande, allontanatosi, si è salvato. Immagino il dolore, quando capirà cos'è successo. Simile o pari al mio quando ho perso mia madre. Avevo sette anni e non cinque, d'accordo, ma non mi rendevo conto di cosa stesse succedendo, sapevo soltanto che non avrei più rivisto la mia mamma. Quando poi ho realizzato, vuoto, mancamento d'aria e sensazione d'abbandono sono piombati affamati e dolorosi.

Posso solo sperare che suo padre affronti le cose diversamente da come ha fatto Olana, altrimenti daranno il povero piccolo agli assistenti sociali e finirà in qualche schifosa famiglia adottiva, se gli va bene, oppure sarà buttato per strada superata l'età di mantenimento. Almeno posso dire che quando sono rimasta sola, benché addolorata, me la sono cavata.

Scendo dal tetto dopo aver terminato la tazza di latte al cioccolato, esco a chiamare Lullaby versandole da mangiare, la vedo entrare maestosamente. Sorrido scuotendo la testa, la accarezzo mentre passa poi corro a cambiarmi.

Il vento ha portato il freddo, vivendo a Miami significa scendere fino ai 15°. Estraendo i vestiti dall'armadio mi ricordo delle nuove politiche relative alla divisa. Dopo la pubblicazione di un articolo su una rivista celebre riguardante il nostro istituto, risultato il migliore fra migliaia di altre scuole, Brooker and company hanno deciso di apportare delle modifiche alle regole generali. Sulla rivista hanno descritto la Private Civic Academy Center come "Una scuola quasi paragonabile ad una dell'élite, non ai livelli delle Ivy League ma comunque un istituto in grado di formare i giovani preparandoli ad affrontare la pericolosa scelta del lavoro che dovrà mantenerli per tutta la vita. Una scuola genuina, con professori seri, preparati al compito; studenti diligenti ed educati, ambiente confortevole, accogliente, pur rimanendo serio e professionale", parole loro, "Tra i difetti si può notare l'assenza di un'uniforme scolastica. È importante dare ai propri studenti indumenti che li possano contraddistinguere, mostrando con orgoglio di provenire da un plesso scolastico d'alto rango, ma alla Private Civic Center Academy c'è l'unico obbligo di usare una borsa con lo stemma stampigliato in piccolo, non esattamente il massimo per farsi pubblicità!

Altra pecca, la mensa offre praticamente solo junk-food, saranno anche hamburger fatti con ingredienti selezionatissimi, tuttavia non è il genere d'alimentazione adatto a sfamare stomaci che devono nutrire il cervello.

Infine, meno importante poiché ci si può comunque adattare, la struttura è mal distribuita. Abbiamo visto studenti dover correre, letteralmente, da una parte all'altra dell'istituto per raggiungere la classe successiva, uno spreco totale di tempo".

Dopo quest'ultima frase il corpo docenti ha deciso di modificare i percorsi per raggiungere le aule pensando di ottimizzare i tempi ma rendendo la scuola un labirinto. Hanno chiuso porte e scorciatoie utilizzate quotidianamente, per esempio la mensa o il giardino della palestra. L'unica cosa positiva è che stanno seriamente pensando di usare le aule deserte del piano di sopra. Ah e hanno inserito nel menù frutta e verdura, insieme ai soliti panini, certo, ma è già qualcosa. Vedremo quanto durerà!

Infilata nella nuova giacca scolastica completa di stemma gigante, filo alla fermata del bus, lo prendo appena in tempo arrivando a scuola in anticipo. Biblioteca e mensa sono ancora chiuse, perciò rimangono pochi posti dove rimanere in pace, giacché manca poco all'inizio delle lezioni mi accontento di accoccolarmi su un muretto nascosto dietro un cespuglio, ben curato ma fitto. Dallo zaino estraggo album e matite, fra poco dovrò obbligatoriamente usare gli altri, questi sono talmente consumati che stento a vedere cosa faccio.

Negli ultimi giorni ho provato a sperimentare la tavoletta grafica. Tendenzialmente faccio abbastanza schifo nel disegno a mano, ma i tratti assistiti della penna digitale e il vantaggio del foglio che non si buca dopo migliaia di cancellature portano a risultati decenti. Da quando ho aperto il sito e mi sono messa a pubblicare attivamente su Instagram ho voluto implementare stili diversi. Ho venduto tre disegni, per cui ci avevo messo una settimana ciascuno, in meno di due ore dalla pubblicazione. Folle!

Una ragione per innamorarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora