Capitolo 23: 5 Aprile 2010

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Il libro dimenticato sulla sdraio, il cellulare in camera che continuava a suonare, la lezione di yoga saltata. La giornata scorreva con i suoi ritmi regolari per tutti: i bambini giocavano felici tuffandosi nel mare e schizzandosi con le pistole ad acqua e gli adolescenti si appartavano per sbaciucchiarsi o per bere una pina colada presa di nascosto mentre i genitori si rilassavano sotto il cocente sole caraibico.

Solo per due ragazzi il tempo sembrava essersi fermato, solo due ragazzi si sentivano isolati dal mondo nonostante fossero circondati dal mondo intero. Pietro e Maya, Maya e Pietro: due anime gemelle che il destino univa e divideva, divideva ed univa, e ancora e ancora e ancora...Le sei birre ghiacciate scolate a stomaco vuoto iniziavano a farsi sentire. Quanto tempo era trascorso? Un'ora? Due? Forse cinque? O magari il tempo si era fermato nel momento in cui i loro sguardi si erano incrociati per poi iniziare a scorrere a ritroso percorrendo in un attimo sedici anni di lontananza? 


Pietro si era alzato per andare a prendere qualcosa da mangiare mentre Maya fissava con sguardo assorto l'orizzonte chiedendosi quanto questo incontro l'avesse scombussolata. Inutile provare a perdersi in riflessioni, provare a scavarsi dentro in un momento in cui le emozioni e l'alcool le bruciano la ragione. Ritrovarlo dopo così tanto, proprio nel periodo sbagliato, proprio quando finalmente aveva smesso di cercarlo... Ancora una volta il destino infame aveva deciso di giocare con i suoi sentimenti. Pazienza, avrebbe giocato la partita aggirando l'ostacolo e gettandosi tra le braccia del suo ignaro marito.

"Non sapevo cosa portarti, così ho preso un po' di tutto."
Pietro si avvicinò al tavolo con due vassoi carichi di cibo.
"Perfetto, ho davvero una fame da lupi e poi se non metto qualcosa sotto i denti tutte le birre che mi hai fatto bere potrebbero iniziare a fare uno strano effetto!" Maya sorridendo addentò voracemente un succulento tacos vegetariano.
"Tuo marito? Mi hai parlato di lui, ma è già passata l'ora di pranzo e ancora non si è visto..."
"Arriverà nel tardo pomeriggio. Ha conosciuto un tipo due giorni fa ed è andato ad aiutarlo per un lavoro, non so di cosa si tratti..." Rispose arrossendo, in evidente imbarazzo.
"Sarà, ma io non lascerei mai sola una donna meravigliosa come te, soprattutto non in questo paradiso e ben che meno in viaggio di nozze. Vado a parlare con Maria e vedo di farmi sostituire per tutto il pomeriggio, se lui non c'è, ci penso io a tenerti compagnia."
"Ma puoi?"
"Certo, ti svelerò un segreto, qui Maria mi paga praticamente per non fare nulla! E io ne approfitto spudoratamente." Rispose con una risata.

E così Pietro lasciò Maya intenta a spizzicare pezzetti ora di tacos, ora di pizza. Ma non andò da Maria, si limitò ad un semplice SMS "Bello scherzo che mi hai fatto amica. Come minimo mi merito il resto del pomeriggio libero. Facciamo che ti copro il turno serale in reception ok?". Poi stanco e provato come non mai, si diresse in camera sua. Aveva bisogno di un momento per sé, di un momento per rielaborare l'accaduto. Non riusciva a crederci, il suo cuore era balzato tra le stelle, ma era salito troppo in alto e la realtà lo aveva scaraventato in basso, facendolo sprofondare negli abissi oscuri del mare. Lei, ancora più bella, ancora più solare, ancora più divertente e deliziosamente pazza. Il suo sorriso ancora ingenuo, la luce accecante dei suoi occhi, quel suo vizio di mordicchiare l'unghia del mignolo sinistro. Lei, ancora più provocante, ancora più donna, concreta come mai. Lui che l'ha aspettata per tutta la vita, lui che ha sempre nutrito fiducia nel loro amore, lui che ha sempre sentito nel profondo del cuore che l'avrebbe ritrovata. Ed ora, ora che il suo cuore impazzito aveva ripreso a battere, non rimanevano più speranze. Forse sarebbe stato meglio non averla incontrata affatto, forse sarebbe stato meglio continuare ad immaginarla felice e lontana e non saperla così vicina, ma irraggiungibile come mai. O forse, forse fa tutto parte di un piano che il destino ha scelto per loro, forse il loro incontro è stato orchestrato proprio da quelle stelle che la riportavano ogni anno da lui. Forse questo significa che deve lottare per lei e salvarla dal suo gesto folle, perché di follia si tratta. Non di matrimonio, non di amore, ma di pura follia alimentata da una fiammata di passione. E null'altro. Nulla in confronto al loro passato, nulla in confronto alla loro storia, nulla in confronto a loro di amore. No, non sarà una follia o la passione di un momento ad offuscare ciò che il destino ha unito venticinque anni prima.

Maya aveva bisogno di un bel bagno rinfrescante e rigenerante. Il suo pranzo era finito da un pezzo, ma di Pietro al momento nessuna traccia. In lontananza aveva visto Maria mentre mostrava la piscina ad un gruppo di ospiti appena arrivati, ma Pietro non era con lei. Probabilmente era già salito sul primo volo diretto a Città del Messico, scappando a gambe levate da quella pazza ex incontrata per caso. Lei forse lo avrebbe fatto. Sì, probabilmente dopo una bomba del genere sarebbe scappata. Ma lui no, lui non potrebbe mai farlo... O almeno era ciò che Maya sperava con tutta se stessa... Aveva ancora talmente tanto da dirgli: non lo aveva ringraziato per averla fatta diventare la donna passionale e libera che oggi era e non gli aveva detto quanto, per anni, l'unico scopo della sua vita era stato riprendere la loro storia là da dove si era interrotta. Ma soprattutto aveva bisogno che lui sapesse, aveva bisogno che lui capisse e la perdonasse per il suo silenzio, per la sua assenza di quel lontano 1995.
Difficilmente Pietro l'aveva delusa in passato ed eccolo arrivare con passo sicuro e sguardo sorridente. Le si avvicinò e senza dire una parola, l'attirò a se con un gesto deciso. Un attimo dopo, senza dare a lei il tempo di realizzare cosa stesse accadendo, posò le sue labbra sulle sue. Fu un bacio breve, ma intenso e colmo del il trasporto di anni di attesa. 
"Scusami, erano quindici anni che aspettavo di farlo. Ed ora spiegami perché non sei tornata al nostro appuntamento."
Maya, nuovamente senza parole, sì guardò intorno con il terrore di veder comparire Juan in mezzo alla folla. Non sapeva cosa dire, non sapeva cosa fare, non sapeva come spiegare perché le sue labbra si erano abbandonate a quelle tanto familiari di Pietro. Come negare che anche lei morisse dalla voglia di assaporare nuovamente un suo bacio? E adesso? Adesso come reagire? Che scusa trovare con lui, con i loro cuori impazziti, con la sua coscienza disponente e ficcanaso? Meglio accusarlo di averla colta alle spalle o scherzarci sopra come se non fosse successo niente? O forse vedere nel fatto appena accaduto la giusta conclusione per la loro storia...

"Hai sbagliato persona o hai avuto un deja vu?" Maya arrossendo ed arretrando come se avesse preso la scossa, provò a sfoderare la sua proverbiale ironia con scarso successo.
"Ho solo voluto mettere le cose in chiaro. Non credo in un matrimonio folle come il tuo, credo invece nel nostro amore, nella nostra storia, nel nostro destino collegato da un filo invisibile. Con questo bacio ho voluto chiarire che fino a quando sarai qui non passerà un momento in cui non cercherò di dimostrarti che quello che c'è stato tra noi non è finito, ma è ancora qui." disse poggiando la sua mano sul cuore di lei "E se poi capirò che il tempo ci ha cambiati, se scoprirò un'inspiegabile sintonia tra te e lui, se sarò certo che lui ti ama e che davvero può renderti felice.... Beh allora saprò farmi da parte, accetterò questo assurdo matrimonio e magari inizierò a vivere la mia vita con il cuore libero di potersi innamorare ancora. Non protestare, me lo devi, sono sedici anni che ti aspetto."

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 03, 2019 ⏰

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