Capitolo uno

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Nigthmare si aggirava indisturbato per la Sfera Scarabocchio, sentendo il lieve venticello di quel posto fargli provare un innato freddo, mentre lo sguardo virava da destra a sinistra, posandosi su quei fogli giallastri. "Ink non è qua... strano..." pensò, infilandosi le mani nelle tasche, ghignando. 
Era la prima volta per lui che si ritrovava nel fulcro degli universi. Error, il suo ex ragazzo, aveva lasciato il portale aperto, dandogli libera uscita da quella litigata svolta in un combattimento.
Certo, litigavano spesso, però questa volta il glitch si era decisamente stufato del comportamento del Signore degli Incubi. Per l'ennesima volta l'aveva placcato, dandogli buca dopo un'ora che si faceva attendere.
L'aveva lasciato solo in battaglia e, prima di scappare, cioè appena il maggiore arrivò, li lanciò addosso insulti poco gradevoli. Eppure a Nightmare non importava, per ora. L'aveva usato, ed era questo ciò che gli fregava davvero. Usare le persone, essere subdolo e manipolare, o ricattare. Ovviamente, però, il suo miglior passatempo era indurre al suicidio.
Per un sadico era la cosa migliore che poteva accadere.
Eppure, guardandosi attorno e non scorgendo né il fratello, né Ink, né Blueberry, si sentì come in una trappola. "Devono essere da qualche parte..." pensò, guardandosi attorno, come per aver la certezza di essere solo. Non avevano molto dove nascondersi, se non dietro i fogli, o almeno, così pensava.
Una goccia di vernice gli sporcò il naso, facendogli storcere lo sguardo per vedere la pittura violacea coprirli la pelle. Indirizzò lo sguardo in alto, dove i tre paladini degli AU si slanciarono, con armi sguainate.

«Come hai fatto ad arrivare fin qui?!» chiese il pittore, piombando in piedi davanti al maggiore, svolazzando in quel posto senza gravità, ma Nightmare non gli diede peso. Guardava il fratello, non vedeva più quel barlume di dolcezza che aveva sempre quando si incontravano.
Non sospirava, come faceva sempre, mesto per doverlo combattere.
No, questa volta gli occhi gialli che vedeva quando era con gli amici erano rimpiazzati da due semplici iridi bianche.
Il bianco nei suoi occhi non lo aveva mai visto, nemmeno prima di aver mangiato l'ultima mela positiva.
O forse si sbagliava? Forse sì, forse li aveva visti, ma il suo cervello non correlava i ricordi, ma di certo quelle pupille non gli infondevano sicurezza, sempre che lui l'avesse mai provata.

«Un piccolo aiutino~» sogghignò, iniziando ad agitare i tentacoli, schizzando melma sopra i vari fogli, imbrattandoli di quello schifo.

«Smettila! Stai sporcando ovunque!» esclamò Blueberry, indignato da tale cosa. Il sorriso di Nightmare si fece più ampio, mentre l'occhio verdognolo volgeva l'attenzione fra i tre, posandosi per qualche istante su ognuno di essi.
Alla fine sorrise, fermandosi.  «Certo, bambino. Vuoi una caramella? Magari stai zitto.» lo schernì, provandolo ad avvolgerlo, però il mirtillo riuscì a tagliare di netto il tentacolo con un osso.
Il ragazzo dalla pelle chiara e i capelli neri trattenne a stento un urlo di dolore, ritirando in fretta e furia l'arto mozzato, mentre la parte rimasta nel vuoto diventava polvere, che venne spazzata via col vento. «F-Fa male, lo sai?!» sbraitò, afferrandolo con un altro tentacolo e scuotendolo in aria.
Lo lasciò andare giusto in tempo per schivare una freccia di Dream, rischiando di perdere un secondo tentacolo.
Deviò delle ossa, ma non gli fu altrettanto facile schivare un dardo del fratello, che gli sfrecciò accanto, beccandolo a circa metà del femore, facendo schizzare del sangue. «Gnya! Maledetto!» esclamò, fissando gli occhi candidi del gemello, il ghigno del maggiore ormai era un lontano ricordo.
Il Protettore dei Sogni incoccò una freccia, la scagliò, poi un'altra, un'altra, un'altra, finché Nightmare non fu costretto a fuggire, sfrecciando fra i fogli e buttandosene in uno abbastanza sicuro per lui.
Atterrò sulla neve fredda e bianca, come gli occhi di Dream quel giorno. Perse subito l'equilibrio, cadendo, con la gamba dolorante per quella maledetta punta di positività. Si alzò a stento, traballando e guardando la piccola Snowdin', diversa dalle altre, come se fosse stata... ricostruita.

Zucchero // Fluffymare (Human)Where stories live. Discover now