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Caleb

Alzo lo sguardo sulla tazzina bianca di ceramica con ancora dentro il caffè che mi sono fatto circa mezz'ora fa, peccato che ora è gelido e sono ancora le sei del mattino.

Ho cercato qualsiasi modo per dormire ma come posso? Mi sale il nervoso, l'ansia, il panico e vado nel pallone se penso che sto rendendo la mia vita a lungo andare impossibile. Non lo so cosa mi è preso, so solo che come conseguenza alle mie azioni ho dovuto accettare un incontro con quei due che stavano sempre alle calcagna di Archer Hawkins e che me la faranno pagare molto cara. Il perchè abbia accettato è più che semplice, meglio affrontarli subito levandomi ogni pensiero che ritrovarmeli davanti in mezzo alla strada o magari che ne so, mi avrebbero potuto seguire al campo.

Non credo che sappiano cosa abbia fatto il loro amico alla mia...non ragazza, ma resta che sono pronto a spiegarglielo faccia a faccia con la speranza che non mi piantino una pallottola in testa senza neanche facendomi aprire bocca. Molto probabile penso tra me e me, rassicurandomi.

Sospiro profondamente passando una mano nel ciuffo disordinato -Merda già non c'è la faccio più- sussurro alzandomi dalla sedia, bloccando i passi subito dopo nel ritrovare mia nonna sotto la soglia della cucina con uno sguardo preoccupato.

-Caleb vieni qui- dice incitandomi a sedermi di nuovo, preoccupato che sospetti qualcosa mi accomodo strofinando i palmi delle mani sula pantalone di tuta nero. Si siede di fianco a me prendendomi un polso tra le due dita rugose carezzandolo -so che c'è qualcosa che stai combinando di non buono, puoi dirmi per favore che succede?- domanda facendo bagnare i suoi occhi a mandorla di lacrime, mi sento uno schifo ora.

Le carezzo il viso accennando un sorriso -Non piangere nonna, stai tranquilla- mormoro abbracciandola con tutta la forza che ho, mi sono perso così tanto nelle mie faccende private che quasi scordavo di lei e mia madre che mi attendono ogni sera sperando di vedermi felice -è che sono in una situazione complicata, e molto, quindi c'è bisogno di un po' di tempo per sistemare le cose- annuisce non smuovendosi di un muscolo tra le mie braccia.

La mamma entra nel piccolo angolo che noi chiamiamo cucina con giusto il tavolo e le sedie, guarda entrambi con le braccia incrociate al petto con fare stanco -Tesoro sei sicuro che possiamo stare qui?- domanda per la terza volta da ieri sera.

Sbuffo avvicinandomi a lei -Mamma siete al sicuro qui te lo posso assicurare, nessuno sa che ci siamo stabiliti in questo buco- abbasso la voce come se davvero potesse sentirmi qualche cimice nascosta, guardandomi intorno non molto felice di far campare le due donne della mia vita in uno spazio ristretto in cui ci entriamo per miracolo.

Dopo che Camelia ordinò di incendiare casa mia agli uomini di suo padre è stato un miracolo se la mia famiglia non si è sfasciata. Mia madre ha avuto un crollo emotivo che è durato due settimane, pianti continui, notti in bianco e svariate volte ha tentato di fuggire scappando mentre ero agli allenamenti. Mia non a invece non si capisce cosa pensi, neanche io che la conosco da anni riesco a comprendere il suo pensiero momentaneo o leggere le espressioni che fa perchè nasconde alla perfezione le sue emozioni come fosse un camaleonte.

Poi però le cose sono iniziate ad andare meglio e da un semplice motel siamo riusciti a prendere in affitto questo minuscolo appartamento per tutti e tre arrangiandoci. Nessuno sa che stiamo qui, neanche a Rosy l'ho detto ma solo perchè non ne ho avuta l'occasione di parlare come due persone normali o da fidanzati. Tutto è sempre andato contro di noi, dal primo giorno in cui ci siamo parlati e continuerà ad essere così fin quando non combatteremo questi mali, insieme.

Fisso il tavolo nel pieo dei pensieri riferiti alla castana e una manata mi risveglia con il dolore -Svegliati idiota- borbotta nonna alzando un sopracciglio -io ho sessant'anni e tu ti addormenti in piedi come un mammalucco?- si alza reggendosi sullo schienale della sedia con la schiena dolorante, mi fa un eccezionale e finissimo dito medio per poi andarsene via credo in camera sua. 

Fake Bad Boy •Caleb Stonewall• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora