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06: 45 a.m

Sono stata quasi tutta la notte in piedi, i miei occhi sono arrivati ad un punto in cui mi imploravano di chiudersi ma quando ero pronta a mettermi nel letto la mente, invece, immaginava scene a dir poco raccapriccianti che mi costringevano ad alzarmi per gironzolare a vuoto nel salotto.

Ora stringo la terza tazza camomilla che gentilmente Jack mi ha preparato, è stato così buono da farmi compagnia la maggior parte del tempo. Fisso la tv accesa che sta trasmettendo dei programmi notturni poco interessanti con una certa noia, infatti preferisco vagare con il cervello per ripercorrere gli eventi accaduti in questi giorni per fare una ricognizione di tutte le cose andate male, e quelle che invece stanno migliorando nella mia vita.

Bevo un lungo sorso del liquido bollente con lo stomaco che già brontola per la fame, ho proprio voglia di un cavolo di panino col prosciutto ma non voglio sembrare un'approfittatrice agli occhi del moro che già di suo è stato tanto gentile con me.

Guardo verso la cucina per vedere dove sia finito da qualche minuto, pensandoci bene lui è ferito ed io non mi sono neanche occupata di lui da quando siamo tornati all'appartamento dall'ospedale. Quindi presa da un impeto si preoccupazione mi affretto ad alzarmi per andare a vedere dove si sia cacciato.

-Jack- lo richiamo con tono basso, sperando non sia andato a dormire altrimento l'avrò sicuramente svegliato per nulla.

E invece, il moro se ne sta attaccato alla finestra chiusa con balconcino della cucina che affaccia direttamente sulla strada. Tra le dita stringe una sigaretta che si porta alle labbra per aspirarne l'aroma alla nicotina, per poi gettare fuori la nuvoletta di fumo fuori poco dopo. Fisso i movimenti della sua mano che tremante raggiunge i capelli corvini per portarli indietro con un solo ed unico gesto, resto quasi incantata a vedere la sua figura in uno stato di strana angoscia...non l'avevo mai visto così.

Mi scopre a fissarlo quando per sbaglio per tornarmene indietro sbatto contro lo spigolo del frigorifero, e spero non abbia però sentito le mie imprecazioni da muratore perchè altrimenti ha già cambiato opinione di me ora.

Lo sento ridacchiare e mi volto un po' imbarazzata per la figuraccia -Cosa fai mi spii nel buio?- mormora facendo si che il tono sia più divertito possibile, di rimando alzo gli occhi al soffitto accennando un sorriso.

-Non ne ho bisogno, volevo solo vedere come stavi e...- mi blocco non sapendo come giustificare, in effetti, il fatto che dopo mi sia fermata a fissarlo senza un apparente motivo.

Sorride tornando a guardare fuori -Lascia stare non importa- fa cenno un cenno con la mano ed io continuo ad essere del parere che ha un atteggiamento strano e insolito.

Mi avvicino al lato del tavolo più vicina a lui e mi ci appoggio con il sedere sopra, il suo sguardo però non abbandona neanche un secondo la strada illuminata solamente dai lampioni in cui a malapena passa qualche auto ogni tanto a quest'ora.

Mi schiarisco la gola arricciando il naso -Come va la ferita?- gli chiedo cercando un argomento per parlare, visto che non c'è intenzione di andare a dormire da nessuna delle due parti.

-Meglio- risponde subito -prima ho preso l'antinfiammatorio e ora sto meglio, devo solo cambiare la medicazione e disinfettarla dopo- continua col dire voltandosi finalmente per guardarmi, quello sguardo così triste di cui non riesco a non darmi le colpe per qualche motivo.

-Se vuoi te la medico io- propongo per far si che possa rimediare alla sua sofferenza, alza le sopracciglia come stupito da ciò che ho detto ed io mi acciglio inclinando la testa di lato.

Non risponde però, semplicemente ritorna a fissare il paesaggio di città che lo attira così tanto fuori dalla finestra.

Io invece, nel mio, chiudo gli occhi godendomi il silenzio che nella sua bellezza mi rilassa tanto. Ho notato che siamo entrambi sue tipi silenziosi, questa caratteristica accomuna anche me e Caleb. In realtà li ho messi quasi a paragone, non mi faccio nessuna strana idea su Jack ovviamente, perchè sono molto simili nella loro diversità a partire dal fatto che quando hanno qualcosa che li turba restano nel loro angolino a trovare una soluzione o a dannarsi perchè quella cosa li infastidisce. Non che io sia perfetta, sono critiche positive le mie.

Fake Bad Boy •Caleb Stonewall• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora