Il giorno seguente, cominciarono le lezioni. La prima ora di Scorpius e Albus era pozioni con il professor Lumacorno.
Quel professore era riuscito a conquistarsi la simpatia di Al che, infatti, andava sempre da lui a chiedere consigli, caso mai il libro del principe mezzosangue avesse sbagliato o si fosse confuso su un qualche particolare ingrediente (anche se non succedeva praticamente mai).
"Ragazzi!" accolse tutti Lumacorno, con il suo solito fare pomposo. L'aula di pozioni era più ordinata dell'anno scorso, le pozioni ben in fila e gli ingredienti nei cestini, pronti a essere sminuzzati, tagliati o spremuti.
"Oggi, vi insegnerò a preparare una particolare pozione chiamata filtro d'amore, è una cosa molto potente che non serve a far innamorare del tutto di una persona, come avreste potuto immaginare dal nome. Bensì, si limita a ossessionare il mal capitato di un individuo in particolare. Non penso sia eccessivamente difficile, però, se doveste incappare in qualche problema, venite pure da me".
La classe annuì e cominciò a smistarsi, prendendo posto nei vari banchi da massimo due persone. Albus, ovviamente, prese posto vicino a Scorpius e insieme cominciarono a preparare la pozione. Al passò all'amico il libro del principe mezzosangue, consigliandoli di seguire attentamente le indicazioni che forniva.
"Perché mai dovrei dar retta a un libro così vecchio e mal ridotto?" chiese Scorpius, prendendo il gesto di Albus come una presa in giro. Il figlio di Harry abbassò la voce e bisbigliò "Perché è solo grazie a questo se riesco a prendere sempre un eccezionale, tu fidati di me. Vedrai, i risultati parlerano da loro".
Infatti, una volta portate a termine entrambe le pozioni, Lumacorno ci dette solo una rapida occhiata prima di esclamare "incredibile! Una doppia perfezione!". Il gruppo applaudì soddisfatto, anche perché altri tre o quattro ragazzi erano riusciti a prendere il massimo dei voti senza l'aiuto del libro del principe.
"Non sono un asso in pozioni" continuò Albus, rivolto sempre all'amico. "Ma devo ammettere che questo libro mi sta per far prendere una sufficienza sicura!".
***
Lilly e James, nel frattempo, avevano lezione di difesa contro le arti oscure con un nuovo professore: si chiamava J.K. Lu. Quest'ultimo, si alzò dalla sedia e si mise davanti alla cattedra, salutò i ragazzi con fare adolescenziale e cominciò l'appello, per poi chiedere di prendere posto. Nella classe stavano diversi banchi in legno e appese alle pareti, incredibile a dirsi, stava ancora qualche quadro di Allock, il professore che aveva insegnato a Harry Potter e compagni.
"Dunque, oggi, cominceremo parlando di un incantesimo decisamente interessante. Tra l'altro, è anche uno dei più utilizzati nel duello; mi riferisco ovviamente all'expelliarmus. Lo so, può sembrare complicato da eseguire. Ma non preoccupatevi. A dir la verità, basta un semplice movimento del polso perché venga praticato alla perfezione. Dunque, c'è qualcuno che si offre volontario?". Il professore aveva due ombre sotto gli occhi ed era un po' magro di corporatura, i vestiti da insegnante gli stavano larghi e la bacchetta che teneva in mano sembrava come scivolargli dalle dita da quanto erano rinsecchite, il volto era invece allungato e il naso all'insù. James alzò la mano e si fece avanti, impugnò la bacchetta con la mano sinistra e Lu mostrò al ragazzo il movimento corretto da eseguire.
James lo effettuò e disse il nome dell'incantesimo.
"Expelliarmus!" la bacchetta puntata contro un porta piume-penne sul bancone dell'insegnate, che si ribaltò subito dopo essere stato investito in pieno da una miriade di scintille dorate.
"Eccellente ragazzo mio, eccellente!" disse sorridendo J.K., annunendo con il capo e battendo una mano sulla spalla di James. "Cinque punti a grifondoro per l'ottima prestazione. Be', che dire? La classe di quest'anno è piena di talenti, a quanto pare".
A dire il vero mi ha fatto esercitare papà, pensò James. Ed è comunque strano che facciano esercitare gli alunni di quarta con quelli di terza.
Un ora dopo passata a lanciarsi incantesimi e gridando il nome expelliarmus, i ragazzi uscirono dall'aula e dovettero separarsi nuovamente.