Capitolo 18 - il ritorno dell'E.S.

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Serpe si avviò verso la sua prossima lezione, lasciando Albus e Scorpius al loro tremendo destino: la verifica di storia della magia. Nessuno dei due era eccessivamente preparato e non avevano trovato il tempo necessario per studiare a causa della ricerca nella stanza dei quadri della famiglia Silente. 

"Uff" continuava a sbuffare Scorpius, stropicciandosi gli occhi sempre più spesso. "Ripeto che forse sarebbe il caso che tu andassi in infermeria" insistette Al, che da una decina di minuti aveva ricominciato a preoccuparsi per la salute dell'amico. 

"Non ti lascerò certo prendere un'insufficienza solo soletto" scherzò Scorpius, cercando di mostrare un finto sorriso, anche se da poco aveva cominciato a scendergli del sudore dalla fronte.

"Davvero...prima che la cosa degeneri" disse ancora Al, una volta giunti nell'aula di storia della magia. Il professore cominciò a distribuire le verifiche, ma notò a sua volta lo strano comportamento del figlio dei Malfoy. 

"Figliolo...ti consiglio caldamente di andare in infermeria" gli disse infatti. "Immagino che anche il tuo amico te l'abbia detto ben più di una volta". 

"Non mi ha ascoltato" tentò di ribattere Albus, che venne stoppato dall'alzata di mano dell'insegnante. "Coraggio, non fare storie. Noi teniamo più alla salute dei nostri studenti che a una buona media nelle loro pagelle". 

"Davvero?" chiese Scorpius, sorpreso tanto quando Albus. Poi scosse la testa e disse "ma avrei davvero voluto fare questo test...anche se non ho avuto la possibilità di studiare molto".

A quelle ultime parole, l'insegnante fantasma tentò di dare una pacca sulla spalla a Scorpius, ridendosela di gusto. "Fuggi tranquillo dalla classe e non temere, terrò una verifica pronta per te per la prossima volta che ci vedremo. Se vuoi ti faccio scortare da Potter. Sembra farsela sotto al solo pensiero di prendere una T". 

Albus annuì e uscì in fretta e furia dall'aula, portandosi dietro l'amico e dirigendosi verso l'infermeria della scuola. Non sarebbe mai riuscito a trovare le parole giuste per ringraziare al meglio il suo professore.

Giunti a destinazione, l'infermiera fece immediatamente sdraiare Scorpius, gli porse un bicchiere con dentro uno strano liquido verdognolo e disse "avanti, bevilo e starai subito meglio. A quanto mi sembra, il tuo è un semplice calo di pressione. Probabilmente dovuto al troppo sforzo fisico e alle ore piccole. Cos'è? Passato troppo tempo sui libri?" ma ripensando meglio all'ultima frase da lei pronunciata, Al non poté fare a meno che scuotere la testa, facendo insospettire l'infermiera. "Ma infondo, questi non sono affari miei". 

"A proposito di affari" disse Albus, facendo venire un colpo a Scorpius per la sorpresa. Probabilmente, si era dimenticato di chi lo aveva accompagnato li, ma il ragazzo non aveva spiccicato parola per cinque minuti buoni e, per quel lasso di tempo, non aveva fatto altro che passeggiare per l'infermeria. 

"Lei sa qualcosa di queste bande che girano per hogwarts? Sembra cerchino di ferire o danneggiare gli studenti". 

"Si, si ho sentito dei rumor in proposito" ammise l'infermiera. "Pare che questi teppistelli cerchino in tutti i modi di danneggiare quanti più mezzosangue possibili. Ovviamente, senza toccare neppure con un dito i purosangue". 

"Questo lascia pensare che il più di loro possa far parte dei serpeverde" disse Scorpius, sistemandosi l'asciugamano freddo sulla fronte. "Non necessariamente" disse l'infermiera, scuotendo il capo. "Anche altri membri di altre case si sono lamentati dei mezzosangue presenti ad hogwarts, ai tempi. Dovrebbe esserci un capitolo in questione nel libro 'hogwarts attraverso i secoli'. Magari, potrebbe essere un incentivo in più per voi  ad avvicinarvi alla lettura". 

"Già leggiamo abbastanza per cercare di non farci bocciare" commentò Albus, ridendo appena. "Be', almeno ora sappiamo qual'è l'obbiettivo di queste gang. Grazie mille". 

"Un attimo. Adesso cosa avete intenzione di fare?" chiese l'infermiera, mettendo le mani sui fianchi e guardando i due in modo minaccioso, come solo una madre sapeva fare.

"Non è ovvio? Tenteremo di proteggere il numero maggiore di mezzosangue" assicurò Scorpius, tossendo un paio di volte per poi riprendere a dire "sono sicuro che altri apprezzeranno la nostra idea e si uniranno a noi. Più siamo e meglio è. Vedrà, questo ennesimo problema verrà risolto grazie alla forza dell'amicizia". 

Albus annuì. "Il sangue puro non può scorrere nelle vene di tutti. Scorpius è un purosangue, certo, ma ci sono molti altri ragazzi che potrebbero invece essere presi di mira, e noi vorremmo cancellare una volta per tutte questa specie di razzismo verso quelli che hanno un genitore babbano". 

L'infermiera sembrò quasi commuoversi alle parole di quei due ragazzini. Da quando le giovani menti pensavano al futuro e al bene del prossimo anziché al presente e alla loro singola salute? Questo non lo sapeva, ma era contenta di questa evoluzione.

"Albus Severus Potter e Scorpius Malfoy" disse lei, fra se e se. "Davvero degli individui molto interessanti. Non avrei mai scommesso un centesimo sul fatto che avrebbero potuto diventare amici...e invece...". 

                                                               ***

"Come mai ci ha fatto chiamare?" chiese Serpe, la quale aveva al fianco sinistro un al quanto malato Scorpius e al destro Albus, che teneva le mani in tasca strette a pugno. 

"E' molto semplice" disse la Mcgranit, prendendo posto a sedere dietro alla sua scrivania, come di solito faceva quando si ritrovava davanti degli studenti. "Sarà sicuramente giunta voce anche a voi delle varie bande anti-mezzosangue che girano per hogwarts, no? Bene, io e qualche altro insegnante, abbiamo pensato sarebbe stato interessante rimettere su un gruppo creato dal padre di Albus...ossia, l'E.S. O meglio conosciuto come l'esercito di silente. Ora, dovete sapere che, questo club è stato creato con il solo scopo di cacciare una tremenda professoressa che, in quell anno, ne stava combinando di tutti i colori. Spero ve la sentirete di appoggiare la nostra idea". 

"Certo che si!" rispose un estasiato Albus. "Papà mi aveva già raccontato di questo gruppo. Aveva detto che la maggior parte degli studenti che ne aveva preso parte era migliorata moltissimo nel campo degli incantesimi e, in tutta onestà, io non mi sento assolutamente al suo livello, ma un giorno vorrei riuscire a superarlo! E se questo è uno dei modi più facili, be', perché no? Sono sicuro che anche Serpe e Scorpius non avranno nulla da ridire!". 

"Guarda che siamo qui" si indicò Serpe, arruffando i capelli dell'amico. "Io ci sto. Abbiamo già parecchi impegni tra lo studio e tutto il resto, ma penso proprio che potremmo farcela". 

"Io mi associo" disse Scorpius. "Così potrò anche far vedere a mio padre quello che so fare davvero. La smetterà di sottovalutarmi in ogni cosa che faccio!".

"Questa è proprio la determinazione che volevo vedere" ammise la Mcgranit, annuendo e sorridendo contemporaneamente. "Ora andate, la vostra prossima lezione vi attende. Da domani, cominceremo le 'lezioni-extra' del gruppo E.S, anche se ora Silente non c'è più, mi sembra stupido e ingiusto cambiarvi il nome. Verso il pomeriggio, farò venire qualcuno a prendervi per scortarvi al piano in cui tutto avrà di nuovo inizio. Buon proseguimento di giornata, ragazzi. E grazie, grazie di tutto.

 

Albus Severus Potter (vol. 2) e il libro dei segretiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora