Capitolo 6 - i tre maghi oscuri dopo Voldemort

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Gen: mago oscuro di rango 10. Incontrarsi in un duello con lui è come un suicidio. Con il 100% di probabilità, si perde la vita.

Le sue abilità nel duello erano un qualcosa di ultraterreno che andavano oltre la comprensione del mondo magico stesso. Fortunatamente, si erano perse le sue tracce da secoli.

Sok: mago oscuro di rango 10. Questo mangiamorte, ex professionista del quidditch, è temuto per una maledizione senza perdono dimenticata dal tempo, invetata dal lui stesso, ossia il big crash: in grado di impedire il corretto funzionamento dei muscoli e di disintegrare il sistema nervoso. 

Dayan: maga oscura di rango 15. Bellissima ragazza sui vent'anni, una delle poche entrata a far parte dei ranghi dei mangiamorte. Eccella in tutte le discipline tra cui il volo, il duello e il giardinaggio. La sua passione? Sradicare i fori appassiti. 

Questi tre personaggi appena descritti hanno un punto in comune, nel vero senso della parola. Infatti, una volta che si furono incontrati, si scambiarono una rapida stretta di mano e si presentarono nuovamente.

"Io sono Gen" disse l'uomo muscoloso e semi-pelato, esibendosi in un microscopico e probabilmente forzato inchino. 

"Io invece mi chiamo Sok" si aggiunse l'ennesimo ragazzo sulla trentina, togliendosi il mantello-cappuccio e mostrando ai due compagni l'armatura rossa che indossava. Quella, era stata forgiata con le squame di un drago, permettendogli così di essere reso immune a ogni tipo di attacco magico.

"Io, a mia volta, mi chiamo Dayan" si presentò la ragazza, facendo cadere i suoi lunghi capelli sulla schiena, una volta tolto il cappuccio.

"Sappiamo tutti e tre perché siamo qui" continuò lei. "La mia setta segreta ha bisogno di rinforzi, e voi siete i soli in grado di potercene dare abbastanza per portare a compimento i nostri piani".

"Hm, davvero? Anche noi abbiamo bisogno di aiuto" ammise Sok, che era anche il primo di grado tra i membri della setta/cerchia della resurrezione.

"Ottimo, allora potremmo anche provare a trovare un accordo" disse soddisfatta lei, rivolgendo la sua attenzione verso Gen. "Dico bene? 'Boss' della setta del potere?".

"Naturalmente" acconsentì lui. "Noi però, ci teniamo a precisare che ci alleeremo a voi a una sola condizione".

"E sarebbe?" lo incitò Dayan, spazientita. "Non ho tutta la giornata".

"Nemmeno noi, ovvio. Quindi, arriverò subito al punto. Se ci aiuterete a resuscitare il nostro padrone, ossia Lord Voldemort, noi vi aiuteremo in qualunque sia la vostra missione".

"Qualunque" ripeté Dayan, tirando le labbra in un tremendo e agghiacciante sorriso, visivamente tirato. "A me sta bene. Ho già un modo perché colui che non deve essere nominato torni in vita, anche se non ci è mai interessato granché quello la'. Per noi è solo un pesce piccolo" disse la ragazza alzando le spalle, porgendo poi la mano ai due, che la strinsero prima uno e poi l'altro, voltandole le spalle e cominciando a incamminarsi verso il nulla. L'incontro era stato svolto in una dimensione buia, zona dove spesso si tenevano ogni genere di incontri segreti che, tecnicamente, a nessun essere normale sarebbe mai stato dato il permesso di venirne al corrente.

"Il signore oscuro è un pesce piccolo, dice lei" grugnì Sok. La mano del compagno si mise sulla spalla di lui e Gen sorrise. "Abbi pazienza, compare. Quegli stolti della setta segreta non conoscono ancora l'effetto collaterale degli orcrux. Presto, molto presto, pagheranno a loro spese la spavalderia che tanto ci sputano in faccia".

Nel frattempo, nel castello dove si svolgevano spesso le riunioni della setta segreta, i sette incappucciati e mascherati parlottavano come al solito, discutendo sul da farsi.

Dayan gli aveva già raggiunti e si era già cammuffata, rendendosi così irriconoscibile come ogni singolo membro. 

"Allora, missione compiuta?" le chiese uno. "Abbiamo già aspettatto abbastanza, direi. Ora esigiamo delle risposte, giustamente".

"State tranquilli, signori. E' tutto andato secondo i piani" assicurò lei, poggiando i gomiti sul tavolo. "Proprio come da programma. Riddle sarà presto in mano nostra e, se dovessimo trovare un contrattempo, vi ricordo che abbiamo sempre i nostri svariati piani di riserva".

"Non vorrei ricorrere all'altro Riddle" disse un incappucciato, esibendosi in un solitario ssshh, come se non avrebbe dovuto sentirlo nessuno.

"Ceeerto, fai pure lo spiritoso" gli fece eco un mangiamorte, battendo piano le mani, come se avesse gradito la recita. "Tanto lo sappiamo tutti che fremi dalla voglia di sfoderare la tua arma segreta".

"Da buon serpeverde quale sono" disse il mascherato in questione, cominciando a dondolare sulla sedia, rivelando così un inquietante aspetto giocoso e infantile. "Penso soltanto che quel Potter stia rovinando la mia splendida casa...pagherà sicuramente".

"Prossimamente nel prossimo capitolo" lesse un mangiamorte, che aveva tirato da dieci minuti un libro fuori dalla tasca, alzò lo sguardo dalle pagine e notò solo dopo qualche secondo di avere gli occhi di tutti addosso. "N...non dovevo dirlo?"

Albus Severus Potter (vol. 2) e il libro dei segretiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora