Il gruppetto riuscì così ad accedere al secondo piano sotterraneo del castello di Hogwarts. Albus cominciò a deglutire e a guardarsi intorno. Era sempre meglio usare la prudenza in zone nuove e di cui, soprattutto, nessuno aveva mai saputo nulla.
"Brividi" ammise Scorpius, senza la paura di fare la figura del fifone. "Una brutta sensazione in ogni tipo di caso. Cerchiamo di fare in fretta. Infondo, dobbiamo solo esplorare appena, giusto? Non c'è bisogno che perlustriamo tutto il piano".
"Guarda che mi hai spinto anche tu a proseguire" gli ricordò Albus. "E se ora siamo qui, è anche grazie a te. Forza, cerchiamo di calpestare almeno tre metri di strada e non facciamo i fifoni. Se ci lasciamo sopraffare dal terrore siamo finiti".
Serpe si trovò completamente d'accordo con il discorso dell'amico. Anche perché, a guardare il tutto, non era neppure un luogo troppo spettrale. I quattro si trovavano in un semplice corridoio. Questo, continuava dritto avanti a loro e non sapevano dove avrebbe portato, non ne avevano nemmeno la più pallida idea. Le domande che si stavano facendo erano tante e, in cuor loro, sapevano che l'unico modo per ottenere delle risposte era tuffandosi nel pericolo, come al solito.
"Che vita sarebbe senza un poì di rischio?" ammise Rufus, anche se era visivamente preoccupato anche lui. "Coraggio!".
Un paio di minuti più tardi di incertezza, il gruppo riuscì finalmente a muoversi. Successivamente aver fatto una trentina di passi contati, si fermarono di colpo una volta udito uno strano rumore, come quello di una bestia che sgranocchiava qualcosa. Che mai avrebbe potuto essere?!
Terrore, sopportazione, paura, cuore, battiti, lacrime, sofferenza, fame, aria, sete, vita, morte...
Queste parole cominciarono a rimbombare nell'aria come colpi di cannone. Albus riuscì a estrarre la bacchetta dalla tasca e la impugnò, i suoi compagni lo imitarono e si misero spalla a spalla, come se stessero maneggiando delle spade anziché degli attrezzi magici.
"Forse è solo la...la nostra immaginazione che ci gioca...si brutti...brutti scherzi..." ipotizzò Rufus, continuando a guardare le mura e il soffitto, cercando di non far tremare le gambe per lo spavento e tanto meno le ginocchia.
"S-su, non è nulla" assicurò Serpe, recuperando la calma. "Dobbiamo rimanere lucidi...vi prego, rimaniamo lucidi!".
"L'unica a non mantenere la calma sei tu, bellezza" gli disse in tutta risposta Scorpius, con una voce che non aveva mai avuto prima.
"Qui siamo nel mio mondo" continuò. "Nella mia dimensione, nella MIA scuola di magia e stregoneria...chiaro!? Qui sono io a dettare la legge!".
"Ma...Scorp, che hai?" chiese Al, osservandolo con un sopracciglio alzato. "Stai cominciando a spaventarmi...sul serio, più tu di questo posto!".
Scorpius ridacchiò e spalancò la bocca, le pupille del ragazzo si ribaltarono all'indietro e la sua pelle divenne bianca cadavere. Delle nuove pupille comparvero al posto di quelle del figlio dei malfoy; erano pupille rosse. Rosse come il sangue e assetate di potere. Al vedeva spesso quegli occhi nei suoi 'nuovi'' incubi. Erano quelli di Lord Voldemort e temeva potesse accadere il peggio. Anche se, in cuor suo, sperava vivamente di sbagliarsi. Aveva sempre sperato molto nel fattore sbaglio quando si trattava della sua pellaccia o di quella dei suoi amici.
"Io sono Lord Voldemort" si presentò infatti il nuovo Scorpius, sorridendo e inchinandosi verso i tre, come se li stesse effettivamente vedendo per la prima volta. "Sono felice di potervi incontrare. Le quattro sette stanno parlando tanto di voi, recentemente. Sapete, ho come l'impressione che vi stiate montando un po' troppo la testa. Ad ogni modo, se vi state facendo delle domande, sappiate che questa è una scuola a specchio. Ora mai, non c'è più motivo di tenervelo nascosto. Una scuola a specchio è il contrario di una scuola situata sopra a uno specchio gigante. La setta del potere, in passato, ha nascosto lo specchio nel terreno in cui vi è stata poi costruita la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts".
"Sarebbe un impresa buttarlo giù, dunque" balbettò Rufus. Scorpius-Voldemort udì comunque le parole dell'omone e si girò verso di lui, sorridendo ancora una volta e più malignamente di prima, dicendo "esatto, sporco mezzosangue. Esatto. Non potrete mai abbattere lo specchio! Essendo situato, appunto, al centro dello spazio di terra che separa la vostra scuola dalla mia, qui dove sono IO a comandare. IO interpreto il ruolo di Silente, adesso! Questo posto si è attivato solo da due anni e, da pochissimo tempo, siamo riusciti a entrare in contatto con gli edifici di Hogwarts. Se avessimo potuto, avremmo già abbattuto la vostra miserevole scuola di magia in quattro e quattro otto, ma non avevamo la materia prima, ne tanto meno un esercito abbastanza grande che potesse in qualche modo contrastare il vostro. Ma ora, vi assicuro, non ci sarà più niente per cui gioiere! i vostri giorni di pace e di gloria sono finiti! Ora, non ho più bisogno di tornare in vita! Mi basterà utilizzare il corpo di questo ragazzo e dirigermi alla vostra scuola! Così, potrò distruggere tutto grazie all'aiuto del mio nuovo esercito! Il mio spirito, sigillato in questo castello a specchio, era prima paralizzato da un mistico potere e quindi, mi era stato impossibile assalire la scuola, ma adesso che sono in un corpo fisico, non dovrei avere alcun tpo di problema. Finalmnente, la mia vendetta sarà completa!".
Serpe, Albus e Rufus erano rimasti ad ascoltarlo per tutto il tempo, come pietrificati. Avrebbero anche potuto attaccarlo mentre stava parlando, ma in quel modo, avrebbero anche perso delle possibili informazioni preziose ed era meglio non rischiare neppure in quel caso.
"Ora sparite!" disse Scorpius-Voldemort. Con un semplice movimento della mano, riuscì a spedire i tre all'indetro, fino alla porte del secondo piano dei sotterranei, ma non finì certo li. Infatti, Albus, Serpe e Rufus vennero letteralmente gettati fuori dal corridoio, ritrovandosi così al primo piano dei sotterranei. "Non ci posso credere" disse Al, massagggiandosi la spalla che aveva sbattuto violentemente contro il terreno. "Quel bastardo ha preso possesso del corpo di un mio amico e se n'è andato?!".
"Dobbiamo stare più attenti di prima, adesso" aggiunse Rufus. "Ora che Voldemort ha un corpo fisico, approfitterà della prima occasione per eliminare noi e tutti i mezzosangue di questo castello. Anzi, ora che ha una scuola tutta sua, penso non gli interesseranno troppo neppure i purosangue. Dobbiamo prepararci per l'ennesima battaglia".
***
Dopo aver raccontato tutto alla Mcgranit, la preside congedò il trio e rispedì i ragazzi nelle varie classi in qui si sarebbero svolte le lezioni. Il giorno seguente, di mattina presto, Albus e Serpe si diressero alla capanna di Hagrid per fare una visita all'amico. Rufus era stracarico di compiti da svolgere e anche loro, sinceramente, lo erano.. Però non volevano certo passare tutta quella bella giornata a sgobbare studiando. Il sole splendeva alto nel cielo pur essendo passato da poco dicembre. Il natale a hogwarts era stato meraviglioso e Albus, in primis, non avrebbe potuto desiderare regali migliori. Suo padre, invece, lo aveva sorpreso con un curioso regalo. In allegato, c'era una lettera firmata dallo stesso Harry che diceva 'il professor silente l'aveva consegnato a me il primo anno, dicendomi fosse appartenuto a mio padre in passato. Adesso, è giunto il momento che io dia a te questo oggetto. Fanne buon uso'. Il ragazzo non poteva immaginare il significato e la profondità di quelle parole. Così, si limitò a indossare il mantello, quel giorno, scoprendo essere un rarissimo mantello dell'invisibilità. Ma tornando al presente...i due serpeverde entratono nella capanna del guardiacaccia che li accolse a braccia aperte, preparò loro del té e dei biscotti che Serpe provò ad addentare, pentendosene il secondo successivo.
"Le faccende si fanno sempre più complicate" disse Albus, dopo aver informato Hagrid di tutto quello che era accaduto e che stava ancora accedendo nel castello. "Non riusciamo proprio a uscirne. Il padre di Scorpius andrà in bestia quando lo saprà". "Forse è un bene" lo interruppe Hagrid, alzando le spalle e socchiudendo gli occhi per un momento. "Quando Malfoy fa i capricci non lo ferma più nessuno. Tuo padre ne sa qualcosa" e concluse con una ridacchiata. "Non è questo il punto!" insistette Serpe, tossendo per aver tentato di ingoiare una parte di un biscotto preparato dal guardiacaccia. "Cavoli omone, ma nessuno ti ha insegnato a cucinare?!". Hagrid sbuffò divertito e le dette una possente pacca sulla spalla. "Non temere, è tutto cibo che fa bene alla salute e vi irrobustisce i denti. Sempre che lo mangiate ogni giorno come faccio io, ovvio".
Albus scosse la testa insicuro. "A papà è cascato un dente quando ci ha provato a masticarne uno...".