Crist, Albus e Scorpius si diressero in biblioteca durante la pausa, dove era stato deciso si sarebbe tenuto l'incontro. Giunsero a destinazione in una decina di minuti senza alcun problema.
Gli altri ragazzi ancora non si erano fatti vedere e la cosa cominciò a preoccupare Al. "Forse è tutto uno scherzo della nostra immaginazione" tentò di spiegare lui. "Magari è solo colpa dello stress per le varie lezioni".
"No, non lo è" disse Crist, sorridendo improvvisamente in un modo maligno e inatteso. "Ci siete cascati, citrulli!".
Le porte della biblioteca si ricoprirono di fiamme, impedendo così ai malcapitati chi vi si trovavano all'interno di non poter fuggire. Ma, fortunatamente, solo i due serpeverde e il corvonero si trovavano in quell'ambiente, che aveva ora assunto un aria fin troppo mistica persino per hogwarts.
"Allora, cominciate a comprendere cosa significhi provare terrore?" domandò Crist, spalancando le braccia di colpo. Sulla sua schiena comparvero degli spuntoni di metallo, seguiti da dei disgustosi STRAP, come se avessero dovuto falciare la carne del corpo vicino alle spalle per apparire.
Il colore della pelle del ragazzo mutò, passando da rosa naturale a bianco cadavere. Ora, il suo aspetto pareva quasi quello di un vampiro. Crist digrignò i denti, si toccò la gola con il dito indice e cominciò a parlare, con una voce però femminile.
"Vi vorrei incontrare domani, se è possibile" disse ridendo. La recita aveva proprio funzionato. Albus e Scorpius erano caduti in trappola come moscerini, anche se non avevano ancora capito cosa volesse quell'essere da loro. Infondo, non avevano nulla di valore o simili che potesse interessare a entità di alto rango.
"Lasciaci in pace!" gridò Albus, estraendo la bacchetta dalla tasca e puntandola contro l'avversario. Scorpius fece lo stesso; la mano del figlio dei Malfoy tremava fortemente e sembrava non essere in grado di gestire una situazione del genere.
"Sta calmo, amico. Possiamo farcela!".
Scorpius annuì e, improvvisamente, il colore dei suoi occhi cambiò, passando dal naturale al giallo oro. Pure questa adesso! Che diavolo stava accadendo a tutto quanto?
"Ooooh. A quanto pare il tuo compagno ha un potere ereditario" disse il mostro, portando la nocca del dito indice sinistro al labbro inferiore, per poi ridacchiare malignamente e prendersi ancora beffa dei due.
"Un potere ereditario?" chiese Albus, senza sapere di cosa stesse parlando il 'corvonero'. "Spiegati meglio, cos'è questa cosa che tu chiami potere ereditario?".
"Fattelo spiegare dal tuo insegnante di incantesimi, moscerino" ribatté Crist. "Certo, sempre ammesso che tu riesca a uscire da qui vivo. Fortunatamente per te, non è la tua morte che desidero. No, quello che mi interessa è un'altra cosa e...quando si dice la sorte, sta nella tasca del tuo amico".
Scorpius si portò la mano sulla tasca e scosse la testa. "Non lascerò mai un oggetto così misterioso a uno come te!".
"Peccato, vorrà dire che dovrò eliminarvi per ottenere quello che voglio" si fece avanti Crist, impugnando la propria bacchetta e puntandola contro i ragazzi. "Avada kedavra!" gridò, agitandola e facendo fuoriuscire un raggio di color verde morte dalla punta. Albus tentò di ribattere gridando "Expelliarmus!" e i due incantesimi si scontrarono, generando così un susseguirsi di baraonde violentissime. Scorpius gridò il nome del medesimo incantesimo e in due tentarono di reggere il confronto dell'avversario.
"Solo un mangiamorte del mio rango potrebbe sbarazzarsi di due moscerini come voi con tutta la facilità del mondo!" disse Crist, agitando appena il polso con cui impugnava la bacchetta. Così facendo, il raggio aumentò di gittata e i due si ritrovarono con le spalle al muro. A quel punto, però, Scorpius sbatté le palpebre una volta più del dovuto e il colore del raggio del suo incantesimo mutò, passando da giallo a verde. "Avada kedavra!" disse, rivolgendo ancor più attenzione al nemico.
Questo sgranò gli occhi e spalancò la bocca, spaventato e sbigottito. "Co...cos...?" il raggio di Crist si disintegrò in un istante, lasciando così che quelli di Albus e Scorpius lo colpissero in pieno petto. Il mangiamorte venne scaraventato violentemente contro una libreria, facendo così spargere vari testi e pagine al suolo.
L'essere si disintegrò e scomparve in pochi secondi, per poi lanciare, probabilmente all'altro mondo, un grido di disperazione e puro terrore.
"Sarà sicuramente andato agli inferi" lo maledisse Scorpius. "Quel viscido mangiamorte. Ha pure avuto il coraggio di ingannare due serpeverde. Bah, e sperava pure di passarla franca!".
"Amico, sei diventato un tantino violento" disse Albus. "Sai che quella che hai appena usato è una maledizione senza perdono? E' proibito dalla legge usare una di quelle!".
"Al diavolo la legge!" gridò Scorpius, proprio mentre le fiamme della biblioteca si spegnevano. La preside Mcgranit entrò in fretta e furia nella stanza, osservando i due serpeverde con tanto d'occhi e di puro stupore. "Che cos'è successo QUI?!" chiese lei, più con tono di esclamazione che con fare amichevole.
"E ora siamo fregati" concluse Scorpius. Albus scosse la testa e mise una mano sulla spalla del compagnio. "Tenteremo di spiegare la situazione. Fidati, dovrà costringersi a crederci. E poi, come potrebbero mai due ragazzini del secondo anno fare un casino del genere?".
"Ti ricordo che tuo padre alla tua età ha fatto di peggio...molto peggio".
"Be' anche il tuo non ci è andato troppo piano sul fattore 'regole', nevvero?".
Scorpius alzò le spalle e disse con voce quasi infantile "dettagli". Successivamente, i due seguirono la preside nel suo ufficio e si sedettero davanti alla scrivania su delle sedie di pelle, incrociando le braccia come dei veri e propri accusati.
"Come vi è anche solo saltato in mente di devastare un edificio della scuola?!" gridò la Mcgranit, battendo un pugno sul tavolo per la frustrazione.
"Non se la preda, si può sempre usare reparo" cercò di dire Albus, passando sulla difensiva. La Mcgranit alzò un sopracciglio e sorrise, come se si aspettasse una reazione del genere. "Ah, Potter. Mi domando perché, quando succede qualcosa in questo castello, un membro della tua famiglia centri sempre e comunque".
"Mi creda professoressa, ci facciamo la stessa domanda da intere generazione" cercò di ironizzarci su il ragazzo. La preside, a quel punto, chiuse gli occhi e non riuscì a trattenere un risolino.
"Molto bene. In questo caso, immagino voi abbiate abbatuto un qualche mago oscuro o qualcosa del genere"
"Come ha fatto a saperlo?!" disse Scorpius, non riuscendo a trattenersi.
"Dieci punti verranno assegnati a serpeverde...per il vostro dannatissimo senso del guaio" ci scherzò sopra la preside. "E ora andatevene subito fuori di qui. La giornata non si è conclusa e ci sono ancora parecchie lezioni alle quali dovreste prendere parte".