capitolo 5

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Un'altra ennesima volta...
Andar via ,rifare i bagagli ,quelle poche cose che ho :una foto di mio padre e quella insieme con mia madre ,poche cose intime ,due abiti strettamente casti .
NON so cosa mi aspetta adesso ,so solo che questa volta dovrò dipendere dalle mie forze .
Sentire un'altra volta quella stretta al cuore e lo stomaco in subbuglio .
L'ansia e la paura l'unica sensazione che provo in questo momento .

Pov's Sarah
Dopo aver salutato tristemente le sorelle ,mi avvio verso fuori "SARAH...SEI UNA RAGAZZA FORTE E CORAGGIOSA..."guardo la madre superiora i suoi occhi arrossati e lucidi "RICORDA TU SARAI SEMPRE UNA NOVIZIA ,PORTA LA FEDE NEL CUORE "sorrido triste "TIENI PORTA QUESTO CON TE ,PREGA AFFINCHÉ LA TUA FEDE E INFINITA "mia zia mi porge un rosario ,che a mia volta indosso nello stesso momento "NESSUNO SA DI TUTTO QUESTO ....HO RIFERITO ALLE SORELLE CHE PARTI PER UNA MISSIONE..."annuisco in un si .
Dopo aver salutato ,lentamente mi dirigo verso l'auto nera ,nervosamente stringo la piccola valigia nelle mani sudate ,l'autista apre lo sportello .
Prima di partire dietro al finestrino fisso le due figure,che poco a poco diventano piccole fino a scomparire .
Lo sguardo fisso sui palazzi ,strade affollate di gente ,traffico ,fino a quando sento la stanchezza ,che pian piano si chiudono .
"HEI...HEI..."apro le palpebre lentamente ,sgrano gli occhi sorpresa di vedere la sera "SVEGLIA "guardo Lo sconosciuto difronte ,imbarazzata esco immediatamente dall'auto , mentre mi domando per quante ore ho dormito "BUONGIORNO BELLA ADDORMENTATA"mi sento imbarazzata,cerco di guardare in basso , mentre lui sorrido divertito ,mi porge la mano per aiutarmi con la valigia"DAI NON TI MORDO MICA...NON SONO IO LA BELVA"bisbiglia ,Lo guardo confusa "ANDIAMO?"sorrido timidamente ,cammina davanti ,osservo l'immensita' del giardino con lumi accese per indicare il tragitto verso l'entrata della Villa , guardo sbalordita dalla grandezza luce accese ovunque che quasi sembra giorno .
All'interno e un via vai di gente ,più che una Villa sembra un grande hotel di lusso ,mi guardano straniti dal mio modo vestirmi ,timida abbasso gli occhi ,che mi rispecchio al pavimento lucido ,il corridoio lungo da non finir mai ,tante porte con appositi numeri , mi viene da pensare che questo posto e proprio un hotel e che il SIGNOR Anderson ne sia il proprietario .
Giunti alla mia stanza con il numero 12 ,lo sconosciuto entra all'interno ,indiffidente resto immobile "DAI ENTRA "indecisa , guardo lui e all'interno , mi sorride rassicurando il mio stato d'animo di paura .
"QUESTA E LA TUA STANZA "mi guardo attorno impaurita del posto "SIGNOR ANDERSON"di ferma prima di andar via , con una risata canora "NO...NO..."dice divertito "IO NON SONO ANDERSON..."mi sento una stupida "IO SONO AARON "mi tende la mano , fisso la sua mano ,ripenso la mia restrizione di novizia ,niente contatto fisico con uomini ,impassibile nella mia posizione "IO SONO SARAH..."annuisco solamente intimidita "OK SARAH...DOVRAI STARE QUI...HAI FAME ?VUOI QUALCOSA DI PARTICOLARE?"scuoto la testa energicamente "OK VA BENE...SE HAI BISOGNO...LI CE UN TELEFONO CHIAMA PURE.."sorrido ,non mi muovo fino a quando lui scompare dietro la porta .
Respiro affondo ,esploro la stanza incuriosita , due volte più grande quella del convento ,mi avvicino alla grande finestra ,scosto un po la tenda , resto a bocca aperta ,il panorama del grande giardino con alberi ,una grande piscina ,gente all'interno ,schiamazzi risate ,musica alta ,sembra una festa , sgrano gli occhi quando noto bene che le ragazze sono semi nude ,ma una figura in particolare attorniato da uomini e donne ,al bordo della piscina ,i suoi occhi si sollevano verso la mia direzione ,quello sguardo così...così...di ghiaccio ,chiudo immediatamente la tenda ,brividi percorrono lungo la schiena ,il cuore batte forte per l'agitazione ,mi avvicino al letto , mi siedo , chiudo gli occhi ,prego nel silenzio affinché il Signore mi dia la forza per questa missione da compiere e andare avanti con un'altro giorno da affrontare per le mie consorelle,una lacrima solitaria scende ,mi sento talmente fragile e sola in questo posto sconosciuto ,lontano dalla mia casa ,dalla mia quotidianità.
Mi sdraio in posizione fetale ,stringo il crocifisso che tengo al collo , rimbalzo dal sentire l'eco al di là della porta una forte risata , per poi allontanarsi .
Troppo a lungo sono stata sveglia , contro le mie forze le palpebre lentamente si chiudono ,che piano piano mi addormento
Nel cuore della notte terorizzata mi sveglio con la sensazione che qualcuno mi stesse osservando  da vicino ,gli occhi girano attorno alla stanza vuota, solo io e la luce sottile della luna ,mi alzo di fretta dimenticando l'appuntamento con la stella , guardo attraverso la finestra , nessuna stella ,in agitazione cerco ma invano , tristemente ,a testa bassa ,mi siedo sul bordo ,ho lasciato la mia stella al convento ,mi volto verso il comodino , con sopra un vassoio con del cibo , resto sorpresa ,pensai all'istante ad Aaron"HAI FAME ?VUOI QUALCOSA DI PARTICOLARE?"insospettata guardo il telefono ,ricordo benissimo di aver chiesto nulla ,all'improvviso il mio stomaco brontola , guardo la pietanza ,assaggio a malapena qualcosa ,e direi che e molto diverso dal cibo della cucina del convento .
Mi rialzo dopo aver finito ,riguardo fuori dalla finestra ,il giardino e quasi deserto, oramai tutto e assolta dal silenzio ,alzo gli occhi al cielo "DOVE SEI MAMMA..."triste, fisso il blu della notte cercando la mia stella che per troppo tempo e stata accanto ,come un guardiano della notte , per non sentirmi sola , infelice ,triste .

Tutti i cambiamenti ,anche quelli inattesi ,possiedono la loro tristezza e malinconia ,poiché ciò che lasciano dietro di noi e' parte di noi stessi .

L'inferno dentro il paradisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora