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Yelena

Apro gli occhi e cerco di alzarmi, ma il braccio del bestione al mio fianco non me lo permette. Mi divincolo dalla sua stretta e mi dirigo in bagno, ancora indolenzita a causa della sera precedente. Apro l'acqua della doccia e arrossisco ripensando a ieri. Appena mi sono alzata, ho visto la macchia rossa sul lenzuolo e mi sono intristita, pensando che l'unica cosa su cui avessi scelta non ce l'ho più. E non ho avuto neanche scelta.

Mi guardo allo specchio e resto basita dalla quantità di succhiotti presenti sul mio corpo. Più arrabbiata di prima, entro nel box doccia e mi lavo molto lentamente e accuratamente. Esco dopo una bella mezz'oretta rigenerata, cerco i vestiti ma mi ricordo di averli lasciati in camera.

Apro lentamente la porta della camera e guardo se c'è qualcuno all'interno. Non c'è nessuno, quindi, veloce come un fulmine, prendo i vestiti e ritorno in bagno. Mi asciugo il corpo e mi vesto. Pettino i capelli bagnati e li raccolgo in uno chignon. Esco e comincio a fare le pulizie. Pulisco la camera e metto a lavare le lenzuola, spolvero e lavo per terra.

Finite le pulizie faccio colazione, sono preoccupata perché non ho né visto né sentito Igor. Spero non mi lasci sola, perché siamo in mezzo al nulla e potrebbe venire chiunque. 'Hai paura che qualcuno possa farti male, ma di Igor non hai paura?', mi ricorda la mia mente. Penso che sia andato al suo bordello o a compiere qualche azione mafiosa. Meglio che stia fuori che dentro casa.

Ritorno in camera e prendo un giacchetto, voglio uscire a fare una passeggiata. Esco e mi ritrovo in un piccolo boschetto. Sento lo scrosciare dell'acqua; credo che sia un piccolo fiume. Seguo il suono e dopo poco mi ritrovo sulla riva di un piccolo fiume. C'è anche una piccola ma bellissima cascata più indietro. Decido di bagnare i piedi nell'acqua, così tolgo le scarpe e le calze e le posiziono sull'erba. Immergo i piedi e mi stupisco dell'acqua tiepida, nonostante sia autunno inoltrato.

Rimango lì per molto tempo, infatti assisto al tramonto meraviglioso. Tranquilla, mi rimetto le calze e le scarpe e mi dirigo verso il casolare. Menomale che ho una buona memoria o mi sarei già persa al ritorno.

Dopo poco tempo giungo alla casa ed entro, trovando un Igor molto incazzato seduto al tavolo della cucina. "Ciao", dico con paura, Igor si alza con uno scatto e si posiziona di fronte a me. "Dove cazzo sei stata per tutto il giorno?" mi chiede in tono rabbioso, "S-sono stata in un posto qua vicino che ho scoperto oggi" "E dimmi un po' piccola Yelena, dove si trova questo posto?" "P-poco distante da qui, saranno dieci minuti di cammino" "E per quale cazzo di motivo non sei rimasta in casa? Me ne vado, torno e non ti trovo più, ero molto pre...incazzato! Non farlo mai più! Da domani quando esco, tu starai sempre in casa, chiuderò la porta a chiave! Guai a te se ti azzarderai ad uscire ancora! Adesso cucina, ho fame" mi grida contro tutto il tempo, ho le lacrime agli occhi, odio quando mi tratta così, non me lo merito. Non l'ho mai disturbato, non gli ho mai fatto nulla di male, maledetta quella notte e maledetta me che ho voluto controllare se il mio vicino stesse bene!

"Perché mi tratti così? Io non ti ho fatto nulla! Il mio unico errore è stato essere al posto sbagliato al momento sbagliato! Perché non mi lasci andare? Non dirò nulla, giuro. Me ne vado e di me non saprai più nulla, spariró e non tornerò mai più. Non ne farò parola con nessuno, ma tu lasciami andare! Mi hai già tolto tutto quello a cui tenevo di più, ormai non ho più nulla. Ti prego", mi sto umiliando ma sono disperata, non ce la faccio più a stare con lui, è troppo per me.

Vedo Igor guardarmi strano, lo vedo pensieroso, si riprende e mi lancia uno sguardo glaciale. "Ti lascerò andare quando lo vorrò io, adesso mi servi e non ho intenzione di ridarti la libertà. Quindi smettila di pregarmi e renditi utile", dopo queste parole vado di sopra e stranamente non mi segue né mi sgrida per essermene andata senza il suo permesso. Mi sdraio sul letto e comincio a piangere. Sento la porta di sotto sbattere ed essere chiusa a chiave. Ho bisogno di uscire.

Darkness loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora