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Yelena

Ho freddo e un mal di schiena assurdo. Apro gli occhi e mi alzo a fatica. Di fronte a me c'è Igor seduto su una sedia che mi studia attentamente. "Perché mi fissi così? Voglio essere lasciata sola, se non ti dispiace" "Invece mi dispiace eccome, dato che sei mia prigioniera non sta certamente a te decidere se io debba rimanere qui o no, chiaro tesoro?" "Ok, allora stai zitto che ho un mal di schiena assurdo, per non contare il mal di pan.... Oh no, no no no... Non può essere.... Che giorno è oggi?" "Il ventisette, perché?" "Perché mi deve arrivare...", non finisco la frase che i miei pantaloni si macchiano di rosso, come se fosse un segno, "... Il ciclo".

"Che schifo! Cosa devo fare? Vieni, ti accompagno di sopra... Anzi no, rimani qui, ti farò portare tutto l'occorrente per pulirti e pulire quello che hai sporcato", digrigno i denti e sussurro un 'vaffanculo'.

"Ti ho sentita ragazzina" "Ma che coglione..." "Anche questo!". Esce dalla stanza lasciandomi in balìa del mio adorato ciclo. "Ciao Andrés, ti stavo aspettando", parlo anche con le mestruazioni adesso, sto diventando pazza. Mi accovaccio e mi stringo forte l'addome dolorante.

Dopo qualche minuto, scende una ragazza, che avrà più o meno la mia stessa età, e mi lascia tutto l'occorrente per cambiarmi e lavarmi. La ringrazio e le chiedo se potesse portarmi una borsa dell'acqua calda, lei mortificata mi dice che il padrone non le ha ordinato di portarmi nient'altro.

Detto ciò la lascio andare, verso l'acqua calda nel catino e mi svesto.
Cerco di lavarmi, per quanto possibile in uno spazio così ristretto, quando l'acqua diventa fredda esco dalla tinozza. Sento una persona che mi guarda, spaventata mi giro e trovo lo scimpanzé fissarmi con un ghigno malizioso stampato in faccia.

"Guarda che corpo si nascondeva sotto quell'ammasso di vestiti extra-large" si avvicina a me con passo felino e sguardo malizioso. Non indetreggio, alzo la testa e lo guardo dritto negli occhi, come a fargli capire che non mi importa nulla di lui e che non mi fa nessun effetto.

Mentre si avvicina, sento dei brividi lungo tutto il corpo. Arriva di fronte a me, così vicino che riesco a sentire il suo alito fresco sulla mia faccia. Sa di menta e tabacco, chissà se anche la sua bocca sa di questi gusti.

Riprenditi Yelena, a te non interessa né la sua bocca né quanto possano essere morbide le sue labbra né quanto può essere buono il suo gusto.

Mi gira intorno e si posiziona dietro di me, sento che avvicina il suo naso al mio collo ed inspira il mio odore. "Profumi di arancia, buono", sento dei brividi corrermi per tutto il corpo. Sento che mi prende per i fianchi e mi avvicina al suo corpo, sento la sua erezione sulla schiena.

Arrossisco di colpo, perché non ho mai né toccato né baciato un uomo in tutta la mia vita. Sento che sorride sul mio collo, inspira ancora il mio profumo e con voce roca dice: "Mi sono quasi dimenticato che sei una piccola verginella, voglio scoparti brutalmente, fino a quando non mi percepirai ovunque, anche quando non ci sarò più, sarò quello per cui ti toccherai la notte, quello da cui verrai in ginocchia a pregarmi di scoparti"

"Non lo farò mai, neanche sotto tortura. Non mi fai nessun effetto" "Allora lasciami tastare con mano la tua indifferenza verso di me" "Non ti azzardare o ti stacco la mano a morsi, fosse l'ultima cosa che faccio" "Come volevasi dimostrare", canticchia con voce infantile. Detto questo, si gira e se ne va. Prima di andarsene mi lascia una pacca sul sedere.

Sobbalzo presa alla sprovvista e gli faccio il dito medio. Lui se ne va ridendo, invece io mi rivesto e mi accuccio in un angolo della stanza. Sono rossa di rabbia, come ho potuto permettere che lui giocasse con me in questo modo? Non succederà più, prometto a me stessa, Igor lo scimpanzé non si avvicinerà mai più a me.

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Igor

Sono sbalordito, non ho mai avuto un'erezione senza essere stato stimolato per un po' di tempo. Lei mi fa uno strano effetto e voglio mandarla via di qui prima che sia troppo tardi... Prima che succeda qualcosa di terribile... Prima che rischi di inn... Inn.. Innamorarmi di lei. Non posso! Assolutamente vietato!

L'ultima volta che ho amato è stata anni fa, la trattavo da regina, mentre lei mi ha scambiato per un alce. Sono stato parecchio male per quella storia, ma non lo davo a vedere anche se ero solo poco più che un ragazzino.

Non voglio ripetere l'esperienza, quindi la userò per soddisfare i miei bisogni e poi la venderò al miglior offerente anche se non sarà più vergine. Adesso voglio sfogarmi, quindi vado nel mio locale, costruito subito dopo aver fatto saltare in aria quello di Ulyana. Esco velocemente di casa, salgo in macchina e sfreccio via da questa casa.

Mi accendo una canna, e dopo dieci minuti, arrivo a destinazione. Parcheggio e scendo dalla macchina, mi dirigo verso l'entrata, e non appena mi vede il buttafuori, mi lascia passare; entro e vedo delle puttane che ballano sul palco, altre che si strusciano o sui clienti ed altre a servire ai tavoli e al bancone.

Mi dirigo verso il mio tavolo privato e posiziono varie strisce di coca. Arrotolo una banconota e tiro su tutte le spade che ho fatto. Dopo diversi drink e strisce, mi sento leggero, non penso più a niente. Si avvicina a me una gemella puttana di Yelena.

La prendo per un braccio e la porto verso i bagni. Entro e chiudo la porta, mi tiro giù i pantaloni e la faccio girare verso lo specchio. Le scopo selvaggiamente il culo. Dopo un'ora vengo urlando il nome di Yelena.

Lei si gira e dopo avermi guardato maliziosamente mi dice: "Gran bella scopata, anche se forse dovresti andare da quella Yelena che tanto hai chiamato mentre stavi scopando me" "Vattene via e non farti più vedere, mi sei servita solo a svuotarmi le palle, non hai mica il diritto di diventare la mia psicologa personale", offesa gira i tacchi e se ne va. Le donne sono proprio un mistero, ad esempio questa qui lavora come puttana nel mio locale ma non vuole essere trattata come tale, che paradosso! Soddisfatto, me ne vado e torno a casa.

Sono ancora strafatto e non riesco a ragionare lucidamente. Mi dirigo verso la cantina dove c'è la vera Yelena e apro la porta. La trovo distesa a terra che dorme beatamente. Mi perdo a guardarla, guardo il suo viso angelico e fanciullesco, il suo corpo maturo, guardo tutto di lei, non mi perdo nemmeno un particolare. Dopo parecchio tempo, decido di alzarmi.

Sto per andare quando mi giro verso di lei e la vedo lì, stesa. Per la prima volta dopo anni, i sensi di colpa mi attanagliano lo stomaco. Quindi opto di portarla con me. Vado verso di lei e la prendo in braccio. Si accoccola sul mio petto, come se fosse il suo rifugio da tutti i mali, quando in verità sono io il suo male più grande.

La porto con me nella mia camera e le tolgo i vestiti. La lascio in intimo, ma per la prima volta non guardo il suo corpo, perché la rispetto troppo per trattarla come una puttana qualsiasi. La cambio e la metto sotto le coperte.

Mi tolgo i vestiti, rimanendo in boxer e a mia volta mi sdraio sotto le lenzuola. Si gira verso di me, mi abbraccia e poggia il suo viso sul mio petto. La guardo per molto tempo, fino a quando, stanco, non mi addormento anche io. Dormo, ma non ho i miei soliti incubi, ma solo sogni bellissimi, tutti popolati da una ragazza ribelle dai capelli rossi.

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Sconosciuto

I miei piani non stanno funzionando a dovere, pensavo che dopo quella lettera si allontanasse da lei, ma così non è stato.

Devo escogitare un modo per allontanarli definitivamente.
Voglio lasciare che si innamorino, poi darò il mio 'regalino' alla coppia.

Adesso devo solo aspettare che il tempo faccia il suo corso e, nel caso ci fossero guai, provvederò a tirarli fuori o a fare da cupido.

Igor, riceverai una bella sorpresa per non aver ascoltato le mie parole, e io non vedo l'ora di dartela.

Darkness loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora