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Yelena

Non so quanto tempo sia passato, so solo che ho dolori ovunque e le mie braccia non ce la fanno più a sorreggermi. Sento aprire la porta, ma non riesco neanche a tenere gli occhi aperti per vedere chi è entrato. Sento delle mani che mi slegano dal soffitto, vengo presa in braccio e stesa per terra.

Ho paura, non riesco a muovermi né aprire bocca. Usando tutte le forze rimaste, apro gli occhi e vedo un uomo che mi medica le ferite. Spaventata, mi allontano. Il ragazzo sbuffa e dice: "Senti, non so chi sei né perché tu sia qui, ma devo medicarti le ferite e controllare le tue braccia. Quindi se stai ferma, finisco prima e poi ti lascio in pace, ok?", dopo quelle parole, anche se non proprio incoraggianti, mi avvicino e mi lascio medicare.

Il suo tocco è leggero e rilassante, nonostante bruci un po'. Dopo avermi medicato le ferite, mi passa un panno sul corpo per togliermi almeno un po' di sporcizia accumulata in questi giorni. Finito le sue mansioni, se ne va e mi lascia sola. Finalmente in pace mi appisolo, cercando di ritornare in forze per cercare un modo di scappare.

Vengo svegliata dal rumore di una chiave che gira nella serratura. Anche se dolorante, mi alzo da terra e mi nascondo dietro una rientranza. Sperando che non mi veda, rimango lì, sento i suoi passi avvicinarsi sempre di più, fino a quando mi prende per i capelli e mi trascina al centro della stanza. Arrabbiato, mi grida: "Non ti permettere mai più di nasconderti da me! Se lo rifai un'altra volta ti frusto fino a quando non sai più se è pelle, sangue o carne. Mi hai capito?" "Si, ho capito" rispondo singhiozzando.

"Adesso vieni con me, devo mostrarti ad una persona", mi alzo lentamente e lo seguo. Saliamo due rampe di scale e giungiamo ad un atrio immenso. "Serva! Porta la ragazza a farsi la doccia, vestila e truccala. Voglio che sia bellissima per stasera" con occhi spiritati, si avvicina e mi tocca la guancia. Spaventata indietreggio, il suo sguardo si incupisce, mi guarda male ma non alza un dito su di me.

Prende per mano una cameriera e la porta su con lui. Lei lo segue piangendo, sapendo già quale sorte le spetterà. Io invece seguo la cameriera di prima, si presenta dicendomi: "Ciao, sono Zofia. Seguimi, nel frattempo vorrei sapere se preferisci un trucco più naturale o appariscente" "Preferisco un trucco più naturale" "Perfetto, così ci metterò di meno e passeremo subito alla scelta del vestito. Eccoci siamo arrivate."

Apre una porta di legno bianco e ci troviamo in una camera immensa con un letto a baldacchino e grandi vetrate. Mi indica il bagno, ovviamente spazioso e super attrezzato, e mi da l'intimo, formato da un reggiseno nero di pizzo e un tanga sempre nero.

Mi dirigo verso la vasca e apro l'acqua. Dopo aver regolato la temperatura, metto il bagnoschiuma alla fragola e mi
immergo. Dopo venti minuti buoni esco e mi asciugo. Indosso l'intimo, l'accappatoio e vado in camera. Urlo il nome della cameriera e lei arriva di corsa. "Vieni, andiamo nella cabina armadio, così scegli il vestito che più ti piace."

Di fronte a noi si presenta una grande porta, la apre e vedo che all'interno è presente una cabina armadio immensa. "Prego, guarda e prendi tutto quello che ti piace di più. Quando hai finito chiamami che ti aiuto a truccarti.", detto ciò se ne va ed io rimango sola in mezzo a tutti quei vestiti meravigliosi.

Ne scelgo uno rosso come i miei capelli e delle scarpe nere, prendo degli orecchini e una collana entrambi neri, infine scelgo una pochette, sempre nera, di velluto. Preso tutto chiamo Zofia e insieme torniamo in camera. Dopo avermi aiutato ad indossare il vestito, inizia a truccarmi.

Come previsto non esagera, sugli occhi applica un leggero strato di ombretto, mette l'eyeliner e il mascara. Sul viso applica del correttore per coprire i lividi, mentre sulle labbra mi mette un rossetto rosso fuoco, per richiamare il colore del vestito. Finito il trucco, mi acconcia i capelli in morbidi boccoli.

Darkness loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora