06

6.1K 168 28
                                    


Yelena

Arrivo nella camera indicatami da Igor; apro la porta ed entro in una bellissima stanza: le pareti sono color panna, il mobilio è completamente bianco, nel mezzo della camera c'è un letto a baldacchino con le coperte rosse, ai lati ci sono due porte che porteranno una ad una possibile cabina armadio e l'altra ad un probabile bagno. La parte più bella però è il soffitto, infatti su di esso è stato disegnato un pezzo di cielo notturno, con tanto di stelle di un colore giallo tenue.

Penso che al buio si illumini, quindi vado verso le grandi finestre e chiudo le persiane... come pensavo le stelle si illuminano ma non di un giallo fluorescente, più di un giallo misto a bianco che è molto realistico, infatti mi stendo sul tappeto a terra e rimango a fissare le stelle, quelle stesse stelle a cui ho espresso i miei sogni e desideri più segreti, le stesse a cui ho pregato di far tornare i miei genitori.

Mi rattristisco, perché nonostante non abbia mai conosciuto i miei genitori, avrei tanto voluto vederli e chiedere loro perché mi abbiano abbandonata. Mi riprendo e mi vieto di piangere, non l'ho mai fatto e non voglio iniziare ora.

Prima che il sonno prenda il sopravvento, mi alzo da terra e, mentre sto per dirigermi verso il bagno, vedo Alexander appoggiato allo stipite della porta che mi guarda accigliato.

Non appena si accorge che l'ho visto, viene verso di me; abbasso la testa cercando di nascondere la mia tristezza, sento che sta camminando verso di me e dopo poco sento il suo profumo invadere le mie narici, sento che mi mette due dita sotto il mento e mi alza il viso. I miei occhi si scontrano con i suoi, sono colore dell'oceano in tempesta.

Mi guarda come se volesse leggermi dentro l'anima; imbarazzata cerco di abbassare lo sguardo invano. Si avvicina a me e mi sussurra: "Vorrei seguire gli ordini del mio capo, ma tu sei...sei così bella, pura che non riuscirei a starti lontano nemmeno per un secondo, neppure se questo significasse la mia morte certa. Mi piaci e tanto, Yelena. Mi piaci da impazzire e non vorrei mai che quello che considero il mio zar ti facesse del male, capisci?", rimango pietrificata di fronte a questa dichiarazione.

Vorrei rispondergli che anche io sento la stessa attrazione che prova lui verso di me, ma la realtà è che se gli dicessi ciò che vorrebbe sentire, sarebbe come mentire a me stessa e a lui. Non vedendo una risposta, sospira e mi lascia andare il viso.

Rimango ferma immobile a guardarlo, lui mi guarda e si avvicina con il viso verso il mio, penso stia per baciarmi quando...

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Igor

Mi dirigo a passo svelto verso la camera di Yelena, ho cercato di contattare Alexander e non mi rispondeva, so già dove può essere, e giuro che se l'ha toccata o solo sfiorata, lo ammazzo. Non perché sia geloso di lei, solamente perché devo venderla integra e non usata, perché non la comprerebbero allo stesso prezzo di quando è totalmente pura.

Arrivo di fronte alla porta e la apro con un tonfo. L'immagine che ho di fronte mi fa scattare, in due falcate raggiungo Alexander e lo sollevo per il colletto, "Cosa ti ho detto poco fa, Alexander?Cosa non hai capito del non-devi-toccarla? Eh? Pagherai con la vita a questo affronto! Sono il tuo capo e quello che ti ho detto non era un consiglio, bensì un ordine! Ma non c'è problema, odio l'insubordinazione, quindi un insubordinato in meno mi farebbe più comodo... Prendetelo e portate nella sala, questo figlio di puttana! Subito! " urlo ai miei uomini.

Prima che se ne vadano con il relitto umano, gli pianto un proiettile nella gamba, così impara ad disubbidire agli ordini.
Comunque dopo andrò a sfogarmi con lui nella mia sala personale, quella delle torture, farò che mi implori di farlo morire.

Darkness loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora