Igor
Arrivo a New York che è già mattina; scendo dall'aereo e entro nella macchina che mi sta aspettando. Le mie valigie le ho fatte portare dai miei uomini, comunque ho sempre con me la mia Beretta, nel caso servisse.
Stephan abita nella zona più ricca di New York, mi dirigo verso Manhattan e cerco la sua villa del cazzo; non ci sono mai stato visto che preferisco gestire gli affari in zona più sicura. Dopo quaranta minuti, arrivo alla villa di quel pallone gonfiato.
Appena la telecamera mi vede, apre il portone. È un vero e proprio fortino questa casa, ovviamente, però, meno bella e sicura della mia. Lascio la macchina in mezzo al viale, e con la mia solita calma, mi dirigo verso la porta, dove mi sta aspettando Stephan.
Sono incazzato nero, ma dopo anni, riesco bene a camuffare i miei sentimenti. "Ciao Igor, quanto tempo che non ci vediamo, eh? Vieni, accomodati pure nel mio ufficio, faccio portare qualcosa?" "Come ho detto al telefono, passiamo oltre i convenevoli Stephen, dammi quello che voglio, così me ne vado e non ne parliamo più" "Perché vai sempre così di fretta" mi deride, "però se è quello che vuoi... Portate qui la ragazza!" dice ai suoi uomini.
"Non permetterti più di parlarmi così, senza che tu te ne accorga posso far scomparire te e tutta la tua famiglia dalla faccia della terra. Era bella tua moglie, non è vero? Secondo me le sarebbe piaciuto fare un giro sulla mia giostra, magari piace anche a tua figlia..." lo minaccio, schiaccio il suo tasto dolente, cioè che sua moglie è, o meglio era, visto che l'ha uccisa, una traditrice. Ha tradito Stephen con un suo uomo.
Qando lui l'ha scoperto ha fatto uccidere lei e lui, da quel momento ha sempre usato le donne come oggetti. "Basta! Portate la ragazza! Appena la prendi vattene e ricorda: ti sei appena fatto un nemico" mi dice; io rido, consapevole che se avessi voluto lo avrei schiacciato come una formica. Per il momento non farò nulla, ma appena mi sarò liberato della ragazzina, ucciderò lui e diventerò anche il capo della mafia americana.
"Non preoccuparti Stephen, portamela senza nessun graffio e, in men che non si dica, me ne vado". Bussano alla porta ed entra la mi... la ragazzina con la guardia. Lui la tiene per mano. Io gliela stacco. Piano piano. Un dito alla volta. Stringo fortissimo i braccioli della sedia, non posso essere geloso di quella ragazza. Non la conosco, non è nessuno per me.
L'ultima volta che ho amato è stato molto tempo fa e non voglio ripetere l'esperienza... Arrabbiato più che mai, la prendo per il polso e la trascino dietro di me, lei si dimena dal dolore, ma me ne frego, se mi fermassi sarebbe ancora peggio. La porto verso la macchina e la faccio salire. Entro anch'io e me ne vado sgommando.
Prima che arrivassi al cancello, l'avevano già aperto, quindi esco velocemente e mi dirigo in aeroporto.
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Yelena
Strano dirlo, ma sono felicissima che lo scimpanzé sia qui, non volevo più stare in balía di persone che non conoscevo. Beh, in verità non conosco neanche lui bene, ma è sicuramente meglio di tutti gli altri. Quando mi hanno trascinata giù e mi hanno portato nello studio ero molto spaventata, ma quando l'ho visto ho tirato un sospiro di sollievo. Lo scimpanzé osservava con sguardo assassino l'uomo che mi teneva ferma, sarà arrabbiato perché mi hanno picchiato e quindi non può più vendermi in stato impeccabile.
Mi giro a guardarlo, ha una mano sul volante e nell'altra tiene una sigaretta. Aspira nervosamente il fumo, incavando le guance, e poi lo ributta fuori con uno sbuffo. È una visione... Sicuramente Jordan mi ha picchiato troppo forte... Lo osservo troppo a lungo, infatti si gira verso di me e mi sorride maliziosamente. Io arrossisco di botto e mi giro velocemente, sento che mi fissa e sono sicura che stia ghignando. Passiamo il viaggio in silenzio, dopo quaranta minuti arriviamo in aeroporto, non passiamo dai controlli e andiamo direttamente alla pista di volo.

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Darkness love
RomanceYelena Ivanova è una ragazza di diciotto anni, cresciuta troppo in fretta dopo essere stata abbandonata dai suoi genitori. La sua vita cambierà dopo aver assistito all'assassinio del suo vicino di casa. Lo zar russo, Igor Sokolov, bello e dannato, n...