Capitolo 12

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Stefano pov
Sentimmo un tonfo seguito da imprecazioni sottovoce. Ci girammo, e vedemmo Giovanni, sdraiato a terra, che ci sorrideva. Appena ebbe la nostra attenzione ci disse "beh, se dovevo essere picchiato a sangue per farvi finire insieme bastava che voi me lo diceste, insomma, avrei potuto fare coming-out di notte urlando a Pozzo"*ridacchiammo, affrettandoci a tirarlo su. Dopo aver fatto ciò un silenzio abbastanza pesante cadde su di noi come una coltre, finchè Sascha disse "potresti spiegarci cos'è successo per favore?"
Giovanni pov
Guardai Stefano e Sascha, la mano di uno stretta in quella dell'altro, mi schiarii la voce e iniziai a raccontare ciò che avevo vissuto, dall'incontro con quell'uomo allo svenimento di Andrea, quando mi sbattè, svenuto, fuori dalla casa. I miei interlocutori mi guardavano stupiti, dubitavano che il problema fosse così grande. Ero più determinato di prima, dovevo salvarlo. Ma prima dovevo riuscire a parlargli.
Andrea pov
Mi risvegliai in una posizione scomoda, dolorante. Pensai a come ci fossi arrivato in quella situazione, poi ricordai cosa era successo. Giovanni, a casa mia! Se solo fosse stato in un altro contesto avrei saltato per tutta la casa, tra l'imbarazzato e il felice. Ma tutto ciò era reso impossibile dal dolore acuto che mi perforava le membra, oltre che dal mostro che si trovava in questa stessa casa.
Un cosa era certa, da lui avrei potuto ricevere aiuto. Dovevo parlarci. Ma come?
* Pozzo si riferisce al quartiere di Pozzo Strada du Torino, che non è proprio sicuro di notte, lo so per esperienza, ci vivo dentro. Già. Bella merda.
~spazio autrice~
Capitolo più corto del solito, ma pazienza.
OGGI VADO AL TORINO COMICSSSSSS SÌIIIIIIIIIIIIII. E basta sono felice.
Spero lo siate stati anche voi per tutta la saschefano nel capitolo precedente.
Scendo, mi aspettano due ore di greco e due di latino😭😭
Ciao
Ele

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