Ferite Nel Cuore

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Intanto Gohan stava facendo una camminata a riva nel mare senza scarpe.
Adorava la sensazione di sabbia bagnata sui piedi, e adorava di più la brezza di vento leggera.
Era ormai estate.
Si incantò del vedere il sole che tramontava all'orizzonte aspettando il cielo stellato.

"Se solo penso che fra qualche anno tutta questa bellezza di madre natura non ci sarà più mi viene un'angoscia assurda..
Non devo permetterlo!!"

Truncks : posso, parlarti?

Gohan si voltò verso lui, rimase ha fissarlo per cinque secondi.
Notò che quel viso li ricordava qualcuno che aveva avuto a che fare in passato, ma non li veniva in mente di chi poteva essere,
almeno per ora..

G : senti, io e te abbiamo cominciato con il piede sbagliato.
Quella sera ho esagerato con i toni.. Ti chiedo scusa.

Truncks non si aspettava affatto le sue scuse, anzi, era convinto che doveva scusarsi lui invece,
ma non si scusò.
Per una volta passare nella parte della ragione li piaceva.
Sapeva che era disonesto iniziare un rapporto d'amicizia così, ma non ci fece molto peso.
Aproffittò del buon cuore di Gohan.

T : accetto le tue scuse.

Gohan ritornò nel guardare il tramonto, pensando a cosa li riservasse la giornata di domani.
Sicuramente , per riuscire ha trasformarsi in super sayan non doveva aver nessun peso nel cuore...
Ma ancora un dolore nel cuore aveva, ma lo stava ignorando.

Il giorno successivo, entrambi i ragazzi si svegliarono alle 05.00 in punto.
Avevano a cuore il bene del pianeta Terra.
Andarono in bagno (uno alla volta) poi prepararono la colazione per se stessi, e anche per il maestro Muten e la tartaruga.
Dopo aver mangiato tutto si recarono fuori per fare un pò di riscaldamento.
Ordinò hai ragazzi di fare tanti giri intorno alla sua dimora, finché lui non dava il permesso di riposare.
I due ragazzi ubbidirono.
Intanto il maestro si mise comodo sulla sedia a sdraio per guardare un giornalino osé.
Passarono tre ore e il genio fermò solo la corsa di Truncks.
Gohan non capiva il perché, ma continuò ha correre.
Intanto Muten dialogò con il giovane ventenne parlando del più e del meno.
Dopo di ché Muten saltò alle conclusioni che anche Truncks doveva imparare molto.
Il ragazzo doveva potenziare ancor di più la sua corporatura.
Arrivò la sera, e ancora Gohan stava correndo come un pazzo.
Era stanchissimo, credeva che il genio si fosse dimenticato di lui, ma non era così, il maestro aveva un obbiettivo per lui, ovvero farlo piangere.
Doveva piangere con sentimento o dalla fatica, ma sicuramente l'obbiettivo era piangere.
Doveva liberarsi dal suo malessere interiore.
La morte del fratellino da tanto tempo desiderato lo aveva fatto chiudere in sé stesso.
Di solito, Gohan era un grande frignone, non faceva altro che piangere in passato, quando si presentava un problema d'affrontare.
Ma nel corso degli anni è dei eventi lo fecero chiudere in sé stesso.
Tutto é cominciato da quando arrivarono i primi sayan sul pianeta Terra, ovvero, Rudish, Nappa e Vegeta.
In quei tempi piangeva ancora, ma col passare dei giorni, per colpa di Piccolo che lo sgridava, e li dava le botte per farlo disciplinare, il piccolo sayan assorbita tutto dentro di se per forza.
Per Gohan quel trattamento era sbagliatissimo e senza accorgersene, Goku e Piccolo lo stavano facendo ammalare di depressione.
Lui non riusciva ha dare il meglio di sé stesso per questo motivo, quindi doveva sfogarsi in più presto possibile.
Passarono due giorni, e ancora Gohan non mollava, correva ma era agli sgoccioli.
Le sue gambe erano molto stanche e pesanti.
La sabbia poi peggiora a la situazione.
Truncks guardava dalla finestra porta della casetta graziosa del genio, ed era infastidito di questo allenamento assurdo.

T : maestro, perché non lo fermi? Deve recuperare le energie..

M : stai tranquillo ragazzo, abbassa le tende e vieni qui.
Guarda la televisione con me.

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