First Love

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Negli angoli della mia memoria,c’è un pianoforte marrone. In un angolo della mia casa,c’è un pianoforte marrone. Mi ricordo di quel momento,era molto più alto di me. Quel pianoforte marrone marrone che mi ha guidato. Ti ammiravo,ti bramavo,quando ti ho toccato con le mie piccole dita. Sono così felice mamma,sono così felice,ho suonato il piano come le mie mani mi guidavano. A quei tempi non capivo il tuo vero valore,a quei tempi mi accontentavo soltanto a guardarti.

Mi ricordo di quando alle elementari la mia altezza superò la tua,superò la tua. Una volta ti desideravo,ma adesso ti ho ignorato;quindi sulla superficie della tastiera bianca come la giada,la polvere si sta accumulando. La tua immagine è trascurata,nemmeno io capivo il tuo vero significato. Non importa dove mi trovo,tu hai sempre difeso il tuo spazio,ma non sapevo che quello sarebbe stato l’ultimo. Mi dici di non abbandonarti.

Non preoccuparti,anche se io ti abbandonerò,te la caverai da solo. Mi ricordo della prima volta che ti ho incontrato,sei cresciuto in un batter d’occhio. Anche se stiamo mettendo una fine alla nostra relazione,non dovrai mai essere triste per me. Ci rincontreremo di nuovo,non importa sotto quale forma,dovrai salutarmi felicemente allora.

Mi ricordo di quando ti ho conosciuto,ti avevo completamente dimenticato. Quando avevo circa 14 anni,l’imbarazzo è durato solo per un momento,ti ho toccato di nuovo. Anche se me n’ero andato per molto tempo,senza repulsioni,mi hai accettato. Senza di te non c’è nulla. Dopo il tramonto,solo noi due,ci siamo salutati il mattino dopo. Non lasciare mai la mia mano,io non lascerò mai la tua.

Mi ricordo di quando abbiamo bruciato gli ultimi anni della nostra gioventù. Sì,i giorni in cui non riuscivamo a vedere neanche un metro davanti a noi. Quei giorni passati con te,quei momenti ora sono nei miei ricordi. Ho detto,afferrando la mia spalla rotta,:”non riesco a fare di più”. Ogni volta che volevo arrendermi,tu al mio fianco mi dicevi:”bastardo,ce la puoi davvero fare”. Sì,sì,mi ricordo di allora,quando ero perso e sconsolato,quando sono caduto in un buco di disperazione. Anche quando ti ho spinto via,anche quando facevo finta di non conoscerti,tu eri fermamente al mio fianco,non avevi bisogno di parole. Non ti abbandonerò,non lascerò mai più la tua mano,quindi non lasciare la mia. Non voglio lasciarti andare mai più. Alla mia nascita e alla mia morte,tu sarai lì a vegliarmi.

Negli angoli della mia memoria,c’è un pianoforte marrone. In un angolo della mia casa,c’è un pianoforte marrone.

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