-Ragazzi, cambiate indirizzo e aspetto e fate in modo di non uscire per qualche tempo, se non volete finire veramente in galera.- li avverto, mentre entro nel magazzino.
-Hyung, ma con il quadro come facciamo?-
-Prima di venderlo ci metterò un po', anche perché al momento ho altro a cui pensare, ma non preoccupatevi, un mio amico passerà da voi e vi darà i vostri soldi. Abbiate fiducia.- li tranquillizzo, impacchettando le poche cose che possiedo e buttandole in un grande zaino.
-Ma come facciamo a fidarci, scusa?! Probabilmente scapperai da qualche parte in Cina o in India, chi lo sa; noi non ti vedremo più e, con te, se ne andranno anche i nostri soldi!- si lamenta Jaebum, stizzito.
Devo fermarmi per rispondergli a tono e fargli capire chi comanda.
-Chi ti ha salvato dalla polizia? Apollo? Credi veramente che dopo tutto il culo che mi sono fatto non vi paghi? Min Yoongi non ha debiti.- ringhio, incrociando le braccia al petto.
Fa un passo indietro, con le braccia alzate, annuendo freneticamente.
-Ecco, ora che avete capito, andatevene. Entro una settimana avrete la vostra parte.-
Seguono il mio consiglio, allontanandosi e lasciandomi solo.
Comincio anche a raccogliere gli averi di Nam, mentre attendo che torni.
*:・゚
Corro dentro, affiancato da Jungkook, che sembra confuso quanto me.
La centrale è in preda al caos, i fogli sono sparsi a terra e i poliziotti urlano uno contro l'altro.
Raggiungo Sunmi, che, con i capelli arruffati e l'uniforme stropicciata, mi mette ancora più in panico.
-Che succede?- chiedo, quasi sudando.
-Min Yoongi e i suoi tre scagnozzi sono scappati, lasciandoci un Jimin tramortito e un Jin con la faccia distrutta. Dobbiamo ricominciare da capo, cazzo.- sputa, mentre cerca di rimettere in ordine i documenti.
-Cosa possiamo fare per aiutarti, Sunmi?- replica il moro accanto a me, apprensivo.
-Beh, cercate di prenderlo prima che parta per il Messico. Non abbiamo tempo.- ci liquida così, con un accenno di sarcasmo.
-Che facciamo, hyung? Come troviamo qualcuno che scompare ogni cinque secondi?-
Lo guardo, rendendomi conto che è sul punto di andare in iperventilazione.
Appoggio le mani sulle sue spalle, provando a confortarlo.-Jungkook, non ti preoccupare. Dovevamo aspettarcelo che sarebbe finita così, è stato tutto troppo semplice.-
D'un tratto, un'idea balena nella mia testa.
-Chiama Taehyung, lui saprà sicuramente dove si trova.-
-Hyung, io..., ehm- alza lo sguardo verso l'orologio, in ansia, ma quando imito il suo movimento non noto nulla di strano.
-Cosa c'è? Anche se è tardi, ti risponderà, ne sono certo.-
Abbassa la testa, concentrandosi sulle sue scarpe e biascica qualcosa.
-Cos'hai detto?-
Borbotta di nuovo, ma non capisco niente.
Gli prendo le guance fra le mani, facendogli alzare la testa.-Dai, Jungkook, non possiamo stare qua tutta la notte!-
-Sta lavorando, non... non mi risponderà.- dice, quasi... triste?
È così strano.
Non l'ho mai visto con quel luccichio negli occhi.-D'accordo, allora dovremo arrangiarci da soli.-
[...]
È quasi l'alba e non abbiamo visto nessuno che potesse anche lontanamente assomigliare a Yoongi.
Pure i tre ladri che l'hanno aiutato sembrano essere scomparsi nel vuoto.
-Forse dovremmo lasciare l'auto e farci un giro a piedi.- consiglia Jungkook.
-Sì, poi quando ci passa in moto davanti non riusciamo a prenderlo.- rispondo, sbuffando.
-Chi ti dice che abbia una moto?-
I miei occhi incontrano una chioma vagamente familiare e, senza esitare, premo sull'acceleratore.
-Guarda là, bello mio.-
Alza le sopracciglia, incredulo, prima di far partire la sirena.
Yoongi, abbracciato ad uno sconosciuto, gira di scatto la testa e per un piccolo momento le nostre pupille si incastrano tra loro, dandomi una scarica di adrenalina.
-Oh, sí, è proprio lui.- sussurro tra me e me.
*:・゚
-Cazzo, cazzo, Nam, accelera, fai qualcosa, ce li abbiamo alle calcagna, ma che cazzo!- farnetico, stringendomi più forte al suo busto.
Appena comincia a sfrecciare nel traffico del primo mattino, sentiamo la sirena dietro di noi, a segnare l'inizio di questo inseguimento.
Cerco di tenere forte i miei pochi bagagli, tenendoli tra i nostri corpi e sperando che il quadro non si rovini.
Non importa quante svolte e curve attraversiamo, quel suono infernale ci perseguita senza un attimo di pausa.
Hoseok non ha intenzione di lasciarci andare, porca puttana.
Non avrei dovuto sottovalutarlo.In poco tempo, arriviamo all'aeroporto e, non so con quale miracolo, riusciamo a parcheggiare la moto e ad entrare nell'edificio prima che i poliziotti ci raggiungano.
-Dove andiamo, Yoon?-
-Guarda se c'è un volo per il Giappone, lì ho dei contatti che potrebbero essere utili.-
-Oh, sí, per Osaka, parte tra mezz'ora. Se facciamo veloce, possiamo prenderlo.-
-Okay, andiamo, andiamo.-
Lo spingo verso la dogana, mentre una voce forte urla il mio nome.
-Dobbiamo prendere due biglietti per Osaka, il volo delle 6.00- informa Namjoon, mentre io tiro fuori i soldi necessari.
-Avete bagagli da imbarcare?- ci chiede la donna, fin troppo lentamente.
-No, solo tre bagagli a mano.- rispondo, prendendo i biglietti che ci ha stampato.
-Bene, andate dritto e passate per i controlli, ma fate in fretta, l'aereo sta per partire!- ci avvisa, con un sorriso.
Ci allontaniamo correndo e mi concedo di girarmi un attimo indietro.
Hoseok e quello che riconosco come Jungkook stanno parlando con la signorina, che indica verso di noi.-Nam, corri più veloce cazzo!-
Arriviamo ai controlli, superandoli senza intoppi.
-FERMATE IL RAGAZZO DAI CAPELLI AZZURRI! FERMATELO!- urlano dietro di noi.
Fortunatamente, con ancora il fiatone, riusciamo a salire un attimo prima che chiudano tutte le porte.
-Gentili signori, sedetevi ai vostri posti e allacciate le cinture, l'aereo sta per partire.- ci informa l'hostess.
Con un sospiro di sollievo, mi butto sul sedile.
-Wow, Yoongi, è stato un parto.- mormora il mio amico, mentre il volo prende inizio.
-D'ora in poi, chiamami Doyoung. Min Yoongi è morto, proprio come Suga.- replico, lasciando cadere la testa indietro.
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RUN┃yoonseok
Fanfic「ᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀᴛᴀ!」 Yoongi è un ladro. Hoseok è il poliziotto che gli dà la caccia.