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↦allerta: soft smut!↤

-Hoseok- mi richiama Yoongi, seduto sul tavolo, mentre io sono girato a preparare il pranzo sui fornelli.

-Mh?-

-Quando mi porterai in centrale?-

-Cosa dovresti farci in centrale, scusa?- replico, un po' stizzito.

Vuole davvero mettere già un punto a tutto questo o cosa?
Ha intenzione di farsi arrestare proprio ora?

-...scontare la mia pena?- risponde esitante -Cioè, se finissi in prigione e ne uscissi potremmo avere una vita normale e non mi farei problemi a restare in Corea. Ora come ora, però, sarebbe meglio per me tornare in Giappone, capisci?-

Mi volto verso di lui, infilandomi tra le sue cosce e tenendo ferme le mie mani sulle sue guance.

-Vuoi già andartene?- gli chiedo, con il labbruccio, che non esita a baciare.

-No, Hobi, ho solo paura di non riuscire a stare con te-

-Quindi, secondo te, andare in galera è un'ottima idea per tenermi vicino?-

-Beh, lo era...- si gratta la nuca, nervoso -Ma hai ragione, sto sparando cazzate perché sono in paranoia, okay?-

-Ah, Yoongi, che cosa devo fare con te?- mi lamento, tornando a cucinare.

Lo sento scendere dal tavolo e avvicinarsi alla mia schiena, abbracciandomi da dietro, abbandonando la testa contro la mia schiena e regolando il respiro al ritmo del mio cuore.

-Cosa fai, piccolo?- ridacchio, continuando il mio lavoro.

-Hobi, sai che, amo tantissimo quando mi chiami con questi nomignoli? Mi fai sentire così al sicuro, cavolo- dice con voce tenera, ignorando completamente la mia domanda.

-A me piacerebbe se mi chiamassi "daddy".-

-Daddy?- ripete confuso, non capendo il mio improvviso cambio di tono.

-Oh, sí, amore. Al motel ci eri vicino.-

Mi giro nuovamente, ritrovandomelo fra le braccia, con gli occhi grandi grandi, come quelli di un bambino curioso.

-Cosa significa "daddy"?-

Lo guardo perplesso, incredulo che una domanda del genere possa essere uscita proprio da lui.

-Davvero non lo sai?-

Scuote la testa, con un piccolo broncio.
Mi abbasso di poco per lasciargli un delicato bacio sul naso, prima di allontanarmi per prendere i piatti.

-E allora è meglio che tu rimanga innocente.-

Inizio a preparare la tavola, mentre Yoongi si siede distrattamente di fronte a me.

-Perché non vuoi dirmelo?- sussurra imbronciato, con le braccia conserte.

-Yoonie, cosa sai sul sesso?-

Abbassa subito gli occhi, mentre le sue guance si colorano di un forte rosso, praticamente porpora.

Mi avvicino a lui, accarezzandogli il viso, per poi chiedergli:
-Yoongi, hai mai fatto sesso?-

Scuote impercettibilmente la testa, con le mani sul volto a coprirsi, completamente in imbarazzo.
Istintivamente, lo abbraccio, baciandogli la testa, come a rassicurarlo, come a dirgli che per me non è un problema.

-Scusa, ma io non ho mai... non sono mai stato il ragazzo di qualcuno, ecco- biascica, sui suoi stessi palmi.

Gli alzo il mento, per far incontrare i nostri occhi:
-Yoongi, veramente, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Anzi, sono più che onorato di essere il tuo primo ragazzo.-

Sorride leggermente, mostrando quei teneri dentini che tanto mi mancavano.

Senza pensarci troppo, mi fiondo sulle sue labbra, baciandolo inizialmente piano e poi approfondendo il contatto, muovendo la lingua ed assaggiando la sua anima.
Prende il mio viso tra le mani, lasciandosi andare, sciogliendosi sotto le mie dita che toccano i suoi zigomi.

Più che un bacio, sembra un viaggio. Un viaggio all'interno di entrambi, per unirci in un'unica forma, quella del rosso e passionevole amore.

Yoongi scende dalla barca, staccandosi per un piccolo momento, mormorando:
-Hoseok, voglio fare sesso con te.-

Traccio il contorno delle sue labbra con l'indice, ridacchiando.
-Non vuoi mangiare prima?-

-No, Hobi, voglio te.- replica con fermezza.

Appoggio delicatamente la mia bocca sulla sua, per un tempo talmente breve che non riesce a ricambiare prontamente.
-Yoongi, io non voglio fare sesso con te.- rivelo, con un piccolo sorriso alla vista del suo broncio.

-Voglio fare l'amore con te. Voglio farti sentire cosa mi fai provare, voglio farti toccare il paradiso amandoti.
Voglio che i nostri cuori si intreccino, non solo le nostre dita.-

Mi rivolge uno sguardo stupito, ma non pronuncia una sola sillaba, preferendo rispondermi con un altro bacio.

Gli tocco la coscia più volte, incitandolo a cingere la mia vita con le gambe, in modo che io possa portarlo fuori dalla cucina.

Si aggrappa a me, quasi disperatamente, mentre mi dirigo verso la mia camera, dove il letto aspetta di essere il portavoce dei nostri sentimenti.

Lo faccio sdraiare sul materasso, sovrastandolo, senza mai staccare le labbra dalle sue.
Le nostre mani corrono ovunque, fino a costringerci a privarci dei nostri stessi indumenti, divenuti ormai di troppo.

Lascio la sua bocca per dare attenzioni al suo collo, alle sue clavicole e al suo petto, dove rimarranno i segni del mio passaggio.

Lo sento mormorare il mio nome, con gli occhi socchiusi e il viso arrossato, già pregustando ciò che verrà.

Percorro tutto il suo costato, fino ad arrivare alla sua cinta, subito tolta, insieme a quello che teneva in piedi.

Ci ritroviamo presto nudi, nella forma più naturale che ci sia, in modo da far toccare le nostre pelli più facilmente, in modo da poter toccarci più facilmente.

L'aria calda e i nostri ansimi rendono l'atmosfera surreale, come se fosse tutto un sogno, come se non ci stessimo veramente assaporando.

Le sue grida di piacere appaiono come una sinfonia alle mie orecchie, mentre le mie dita vanno su e giù, senza mai fermarsi, senza lasciargli tregua.

Scendo poi completamente su di lui, dicendogli parole d'amore, baciandogli il viso, mordendogli i lobi, per distrarlo da quello che sta per succedere tra i nostri bacini.

I nostri petti si incollano tra loro, nel madido sudore che ci collega, mentre piccole ma dolorose frizioni muovono i nostri ventri.

Faccio in modo che le sue gambe si riposino sulle mie spalle, e mi abbasso ulteriormente, per unire ancora una volta le nostre lingue, insaziabili l'una dell'altra.

Entro in lui, facendolo lamentare nella mia bocca, e dò inizio alla vera scoperta dei nostri corpi.

Le mie spinte sembrano aiutarlo a salire verso le nuvole, in una specie di bolla che ci circonda.

Finalmente, mi sento completo.
Finalmente, ho trovato la stella più importante della mia galassia.
Finalmente, posso dire di essere innamorato di Min Yoongi, all'apparenza un ladro, nella realtà un umano.

RUN┃yoonseokDove le storie prendono vita. Scoprilo ora