«Signor Pattinson, vorrei chiederle un favore» l'uomo annuisce «Non dite a mia zia dove mi avete trovata, a lei non piace molto che esco da sola per andare nel bosco, vi prego» prima di rispondere l'uomo resta in silenzio per un po' ma poi annuisce.
«La ringrazio davvero!» ; «Dove devo andare ora? » chiede il signor Pattinson.
«Dopo il lampione prendi la destra, la casa marroncina infondo alla via, lì é perfetto» l'uomo segue le mie indicazioni e infine vedo la porta di casa.
Parcheggia davanti e scendo, Sophie esce di casa quasi a corse e mi abbraccia.
«Non farlo mai più!» dice lei quasi piangendo «Ma dove sei sparita poi? cosa ti è successo al viso?» ; «Sophie il signor Pattinson mi ha riportato a casa perché ho fatto un incidente con la bici» lei si gira verso l'uomo e lo ringrazia, iniziano a parlare di non so cosa.
Una mano si posa sulla mia spalla, mi giro velocemente per lo spavento. Il figlio del signor Pattinson, di cui non conosco il nome mi guarda, e nella sua mano tiene la mia bicicletta.
«Dove devo metterla?» chiede lui acido «Ma che cavolo hai, sembri me quando ho il ciclo cavolo! Non prendertela con me se il mondo ti ha distrutto!» stava per ribattere ma poi ha chiuso la bocca.
Prendo la bicicletta dalle sue mani con prepotenza e me ne vado tossendo.Mi chiudo in garage, e poi esco salutando il signor Pattinson e ringraziandolo. Sophie entra in casa ed io la seguo a testa bassa.
«Allora, dove sei andata?» chiede lei, «Max è stato fuori a cercarti, e da tutta la serata ch' è fuori, l'ho appena chiamato gli ho detto che stai bene, ma non mi mentire, lo so che sei andata lì»
Ho di nuovo deluso qualcuno, non riesco a farne una giusta eh!
« perché non capisci che non puoi andare lì! Devi andare avanti Jamila, Melia non tornerà indietro okay! » alzo subito lo sguardo nel sentire pronunciare il nome di mia madre.
Vedo delle lacrime uscire dai suoi occhi!
« Melia non tornerà! La mia sorellona non tornerà, perché siete andate a fare Surf quel giorno? Lo sapevate che il tempo era brutto, perché hai insistito! É tutta colpa tua!»
Boom!
É come aver preso un pugno in pancia.
Sophie mi guarda con le lacrime agli occhi, si è appena resa conto di quello che ha detto, ma è solo verità.
« Hai ragione, è solo colpa mia, ma tranquilla, lo sapevo già» Corro in camera mia e mi cambio velocemente prendo il mio zaino ed esco dalla finestra.
Andrò sulla spiaggia. Li nessuno mi cerca.
Inizio a correre verso la spiaggia, tutti i muscoli si muovono, sempre più velocemente, le lacrime che non vogliono uscire,
Sono un mostro.
Mi siedo quando arrivo sulla mia spiaggia, accendo una sigaretta, ho la mano che trema, ma non importa.
La nicotina arriva al cervello, il respiro si calma, il battito cardiaco diventa più leggero, la rabbia contro me stessa aumenta.
La sigaretta finisce, non basta, ne accendo un'altra.
«Perché mamma? Perché ti ho lasciato andare, Sophie ha ragione è solo colpa mia» un'altro tiro.
«Posso unirmi a te?» mi giro spaventata e trovo il figlio del signor Pattinson.«Cosa fai tu qui!» chiedo incazzata, ho voglia di picchiare qualcuno, potrei benissimo picchiarlo.
«No, tu cosa fai qui» si accende una sigaretta, il suo viso è illuminato dalla luce della luna, i suoi occhi brillano, sono marroni, ma di un marrone quasi trasparente. Sono strani i suoi occhi.
I capelli anch'essi lucidi, il suo metro ottanta... Ovvio tutti più alti di me devono essere.
« Hai finito di guardarmi?» ; «No! Se ti disturbo puoi andare e lasciarmi finire la mia sigaretta in pace» il ragazzo si avvicina a me. Sento le gambe tremare e il cuore battere più forte.
Prende il mio polso fine coperto dalla felpa.
«Batte sempre così forte il tuo cuore?» il mio cervello non riesce a formulare nemmeno una frase.
« Comunque hai ragione, non avevo il diritto di parlarti così, mi hai lasciato senza parole e non è da tutti sai» si siede ed io faccio la stessa cosa.
« oggi è stata una giornata dura, e non credo valga solo per me» perché sto qua ad ascoltarlo, dovrei andarmene, ma qualcosa mi tiene con il culo poggiato sulla sabbia a guardare il viso di questo ragazzo con lo sguardo perso nel mare.
« Non è il mondo che mi ha distrutto - »; «Ti sei distrutto da solo» completo la sua frase come se fossi il criceto che alimenta il suo cervello correndo su una ruota.
« Giusto» i nostri sguardi si incrociano, ma sono diversi, cercano di capirsi, è come se parliamo due lingue diverse, ma sapete cosa vedo nei suoi occhi, vedo la rabbia, rabbia contro se stesso. Proprio come me.
Distolgo subito lo sguardo quando capisco che nei suoi occhi vedo me, vedo una persona come me, che vuole distruggersi ma non ne ha il coraggio.
Mi fa paura, è uno sconosciuto e mi fa sentire troppo... Troppo me stessa, questo non va bene perché potrebbe scoprire il mio segreto.
« Io devo andare, addio» mi alzo pronta per andare ma lui prende la mia mano.
« Resta per favore, non ho nessuno con cui parlare, fino all'alba poi non mi vedrai più»•••••••••
Ciaoo! Pesciolini avventurati nel mare di parole..
Allora? Tutto apposto dalle vostre parti?
Lo so che non c'entra nulla ma ho fame 😂😂😂Spero che anche questo capitolo vi piaccia 😏😏❤️
Troppe volte dite o pensate di essere errori, siete dei bugiardi allora, avete solo scelto di essere voi stessi, ma la gente non l'accetta, e non accadrà mai se non lo fate prima voi degli altri, accettate chi siete, con i vostri peccati, con i vostri difetti, perché così sarete perfetti... Perfetti per chi sa apprezzare la vostra perfezione imperfetta.
By: Ocean_is_my_life
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THE MOST BE∆UTIFUL OCE∆N
RomanceJamila, una ragazza come tante, almeno é quello che sembra. Invasa da un demone che divora lentamente la sua anima, dalla responsabilità di aver un fratello di cui prendere cura, dal senso di colpevolezza che la soffoca, da migliaia di problemi che...