• C∆PITOLO 20 •

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Ancora chiusa in camera mia, il fumo che fa come la nebbia nella mia piccola stanza grigia.
Sono andata a scuola oggi, ho guardato il pavimento della classe per tutte le sei ore, ho alternato anche con la lavagna cercando di capire quello che mi veniva detto.
Ho preso il pullman anche oggi, come sempre da sola chiusa nella mia bolla, con la musica.
E infine sono arrivata a casa, e sapete cosa ho fatto?
Non vorrei essere ripetitiva eh, ma mi sono di nuovo tagliata.
Una settimana ormai.
Una cazzo di settimana che lo vedo con quella ragazza, nel nostro bar.
Lì dove andavamo sempre a mangiare io e lui...
Mi siedo sulla panchina dall'altro lato della strada e li guardo attraverso la vetrata scorrevole seduti su un tavolo a parlare felici delle gioie della loro vita.
Anche se Derek non credo ne abbia, lui è come me, o almeno era, ora non so più, non lo riconosco più... Ora sorride con lei.
Ho scoperto la sua identità, si chiama Jordanie Skilbert.
É davvero una ragazza carina, fanno una bellissima coppia insieme, forse Derek sta meglio senza me.
Dopo tutto sono una cazzo di depressa, non servo a nulla.

Stringo il pugno dentro la felpa.
Qualcuno si siede accanto a me, alzo lo sguardo, è Menda, sono sorpresa della sua presenza.
« Ciao Jamila, sono venuta per chiederti scusa, non dovevo trattarti così l'altra volta, ma ho cambiato idea, qualcuno mi ha fatto cambiare idea» posa la sua mano sul mio pugno.
« É da un po' che volevo parlarti di ciò, spero davvero che mi potrai perdonare» ; « Non sono mai stata arrabbiata con te, mi fa piacere che tu abbia cambiato idea Menda» mi sorride e mi abbraccia.
« Spero che saremo amiche » dice lei sorridente, mi abbraccia di nuovo e se ne va.
Torno a fissare il Bar, non ci sono più, li cerco con lo sguardo e la macchina grigia non c'è più.

Mi alzo e mi incammino verso la spiaggia.
Non vado lì per non ricordarmi di lui.
Ma ho bisogno di quei ricordi oggi.
La sabbia della spiaggia accarezza dolcemente la mia pelle, oggi la luna è piena e il cielo è magnificamente stellato, il vento mi spettina, e l'aria fredda mi colpisce il viso.
Mi tolgo la felpa e la maglietta restando in canottiera tanto non c'è nessuno qui.

Piccoli passi che lasciano impronte dietro me, che vengono subito cancellate dalle onde.
Derek ha fatto esattamente la stessa cosa, mi ha cancellata dal suo cuore troppo velocemente.
L'acqua bagna le mie caviglie e i bordi dei miei jeans.
Continuo a camminare, l'acqua è fredda ma poco importa.
Il livello del mare aumenta, ora arrivato alla vita mi sfiora i tagli del polso che bruciano. Chiudo gli occhi...

Mi ricordo del primo bacio di Derek, era qui, tra le onde di questo mare.
Mi ricordo delle sue mani sui miei fianchi, del suo corpo premuto sul mio, dei nostri respiri, dei suoi occhi illuminati dalla luce della luna, dei suoi gesti delicati e delle sue labbra.
Al posto del suo calore questa volta ho il vento freddo che mi stringe.

Il livello del mare che ormai arriva al petto.
Mi immergo nell'acqua, devo dimenticare per un'istante.
Il tempo passa sento il mio respiro mancare ma non ho voglia di uscire dall'acqua, i ricordi si fanno sempre più sfocati.
Inizio a gridare sotto acqua, a buttare tutta la mia rabbia fuori, e a farmi mancare di ossigeno.
Ma poi due braccia attorno alla mia vita mi riportano in superficie. Spalanco gli occhi e inizio a tossire.
Non sento più la terra sotto i piedi ma solo due braccia che mi stringono.
Non riesco a vedere il viso di questo ragazzo.
Mi poggia delicatamente sulla sabbia e mi scuote leggermente.
Sono confusa, guardo questo ragazzo che non conosco.
Osserva le mie braccia spoglie ricoperte di tagli, così cerco di alzarmi.
« Stai bene?» chiede lui aiutandomi.
Non gli rispondo, mi abbraccio da sola e cerco di coprire le mie braccia.
Mi allontano da lui.
« Metti questa » mi lancia la mia felpa che metto subito.
« Perché ti vuoi uccidere? Perché ti tagli? » mi chiede lui.
I suoi capelli biondi sono lunghi fino alla mascella, è alto e muscoloso, due occhi verdi e ha un piercing sul sopracciglio.
Anche lui è tutto bagnato.
« Non volevo morire, solo dimenticare» rispondo io imbarazzata.
« Allora non provare mai più ha dimenticare in quel modo che non ci sarò la prossima volta» mi sorpassa e mi lascia sulla spiaggia da sola.

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