Ovvio, non mi sarei mai immaginata un giorno di finire così, sarà il destino che ha scelto per me questa vita buia. Alcune volte mi chiedo cosa ho fatto di male, per meritarmi tutto ciò.
E come se non bastasse si è aggiunto Derek, un nuovo problema da togliere dalla mia testa. É da tre giorni che ci penso, è rimasto lì, nel mio cervello a ricordarmi delle sue labbra sulle mie, del suo tocco sulla mia pelle, del suo sorriso, del suo respiro, dei suoi occhi strani, delle sue parole, della sua dolcezza, di come i brividi si espandevano quando toccavo la sua pelle, era tutto, tutto così...? Non dirò magico, perché non lo era, nulla é magico, era più... era così bisognoso ecco, entrambi avevamo bisogno di una compagnia speciale, infondo lo sapevo già, da quando ho visto i suoi occhi ed ho trovato quell'uragano di sentimenti, ho visto che era perso, ho avuto paura un istante, perché quel ragazzo capiva e mi assomigliava troppo ... Devo solo smettere di pensare a lui.
Non lo rivedrò mai più, quindi meglio che mi alzo da questo WC, che appoggio la lametta, la sigaretta e l'accendino nello zaino per uscire, posso andare a casa di Maia per trovare Sofia.
Ma si dai.
Esco di casa con le cuffie alle orecchie e inizio a camminare.
Oggi c'è molta gente per strada, alcune persone mi salutano con un sorriso, altre con un cenno della testa, ipocriti, non ce ne frega nulla di me, tenete i vostri sorrisi falsi per voi.
É da tre giorni che non vedo Zia Sophie, la sto evitando perché non voglio farle del male con la mia linguaccia, mio fratello ormai è sempre con i suoi amici ed io, io cammino su questo marciapiede tra le case colorate, le macchine, le moto, tra la gente, e i negozi.
Infine arrivo davanti alla porta in legno della casa di Maia, suono il campanello, e poco dopo un bambino mi apre la porta, chi può essere?
«Buongiorno, ehm, Cristina è qui?» chiedo al bambino che mi guarda curioso.
Ha dei capelli bellissimi, boccoli castani che cadono sopra le spalle, un po' di lentiggini sulle guance, due occhi azzurri stupendi, davvero un bellissimo bambino.
«Zia!! C'è una signora che ti chiama» grida il bambino.
Aspetta... Zia?
Cristina arriva con Sofia tra le braccia, la farina su tutti i vestiti e la guancia colorata dai pennarelli.
«Ma cosa ti è successo?» chiedo ridacchiando un po'.
« La tua Mozzarella è una piccola peste» dice porgendomi Sofia tra le braccia, la prendo e la stringo a me.
«Jamiiii!» grida Sofia contenta, come avevo detto, il suo sorriso mi fa sorridere.«Zia chi è la signora?» chiede il bambino di prima che abbraccia le gambe di Cristina guardandomi.
« Lei è Jamila, una nostra amica» risponde Cristina sorridente.
«Jamila, lui è Nico, mio nipote» fingo un sorriso ed infine entriamo in casa.
Il fratello di Cristina è tornato, ha trovato un lavoro qui e si é trasferito con in suoi due bambini, Menda la più grande, ha la mia età, non l'ho ancora vista e Nico. Menda e Steven, il fratello di Cristina sono andati al ristorante.
Nico, Sofia ed io giochiamo con i Lego e i pupazzi mentre Cristina prepara la merenda.
Mi piace stare qui, mi distrae, e mi sento bene con i bambini, mi impediscono di prenderla e di farmi male.
« Distruzione! Bep! Bep! » il castello di lego viene distrutto dal dinosauro di Nico, proprio come la mia vita, distrutta dalla sottoscritta.Basta pensieri negativi, lo sappiamo tutti ormai che sei una cazzo di depressa, ma perché non ti uccidi? Nessuno ti vuole vattene idiota!
Stai zitto! Smettila di mettermi in mente queste idee. Lo sai che poi mi sento male, ed io devo stare bene per Max.
« Jamila, mi fai l'aereoplano per favore» guardo le fossette di Nico ed il suo sorriso e non posso fare altro che accettare per farlo contento.
Così mi sdraio sul tappeto rosa della cameretta di Sofia e gli faccio fare l'aereoplano con i piedi.
« Stiamo arrivando a destinazione, preparare l'atterraggio!» grida Nico contento, il suo sorriso è così sincero.
«E tu chi saresti? » chiede una ragazza all'entrata della porta.
Faccio scendere Nico dalle mie gambe e mi alzo, una ragazza, suppongo sia Menda perché ha gli stessi occhi di suo fratello Nico.
Ha i capelli tinti di blu sulle punte, e neri a partire dalla cute, un trucco esagerato, porta una mini-gonna di cotone con una camicetta nera sbottonata fino al seno, dei sandali neri e un paio di orecchini a cerchio. Sarebbe più carina senza quel trucco.
« Sono Jamila piacere» gli tendo la mano ma lei la rifiuta con una smorfia.Okay lo so che faccio schifo, ma evita di ricordarmelo.
Prende suo fratello dalle mie braccia e lo attira a se.
« Non parlo con i neri, ora fuori da casa mia, subito» ma che cavolo... Siamo nel duemiladiciannove ...ma che mentalità...
« Per tua informazione è casa mia Menda, e anche quella di Jamila che considero come mia figlia e membro della famiglia, se ti disturba tanto il suo colore della pelle puoi andare in Hotel» ... Senza parole, sono senza parole.Cristina, sei un mito!
Concordo con te questa volta.
« Ma Zia! Noi siamo la tua famiglia, non lei» pronuncia il "lei" con così tanto disgusto che mi rendo conto che non ha tutti i torti, che faccio veramente schifo.
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Ciao a tutti 😃 come ve la passate?
Io bene dai...
Se vi piace la storia lasciate voti o commenti 😘❤️
L'immagine di Menda è disponibile nei personaggi...BUON∆ LETTUR∆ 😎
Certe persone possono sorprenderti, lascia loro il tempo di capire chi sono veramente, trasformeranno la loro vita in arcobaleno ❤️By: Ocean_is_my_life
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THE MOST BE∆UTIFUL OCE∆N
RomanceJamila, una ragazza come tante, almeno é quello che sembra. Invasa da un demone che divora lentamente la sua anima, dalla responsabilità di aver un fratello di cui prendere cura, dal senso di colpevolezza che la soffoca, da migliaia di problemi che...