Psithurism
(n.) il suono delle parole tra gli alberi.Irwin
Uno. Due. Tre!
Riaprii gli occhi di scatto e cercai di respirare a grandi boccate, tentando di far tornare un po' di ossigeno nel mio corpo, come se fossi stata in apnea per tutto il tempo.
Cercai di mettermi a sedere, ma qualcosa bloccava i miei polsi, proprio come nel sogno.
L'agitazione prese il sopravvento: avevo paura di essere di nuovo in quel posto, avevo paura di star rivivendo quell'incubo e non ne ero affatto felice.
Vedevo male, le figure attorno a me assumevano strane sembianze e una continua luce abbagliante era puntata su di me senza pietà.
Le orecchie mi fischiavano e la testa aveva ricominciato a fare male, ma tanto male.
《No! Non di nuovo!》urlai cercando di muovere le braccia, ma senza riuscirci.
Poi la porta di quella che dedussi fosse l'infermeria, rivelando le figure di Jeff e Alby, seguiti da Gally e Newt.
Il Medicale si avvicinò a me cautamente come se fossi una bomba che potrebbe esplodere da un momento all'altro.
Il mal di testa era continuo e sempre più forte, le mie grida riempivano la stanza e i ragazzi presenti sembravano avessero visto un fantasma.
Non capivo il perché delle loro espressioni confuse ma sopratutto stupite.
《Jeff, era così grosso anche prima?》chiese a bassa voce Gally, mentre Jeff annuiva preoccupato.
Intanto, il mal di testa cominciava a svanire, ma ci mise un po' prima di andarsene del tutto.
Respirai affannosamente, rilassando i muscoli e guardando le strette di cuoio che legavano i miei polsi alla specie di lettino sul quale ero sdraiata.
《Irwin-....》Jeff tese una mano verso di me, ma ero troppo confusa per poterla afferrare.
Perché mi stavano guardando come se avessi le ali?
Lo guardai in cerca di risposte, e a quanto pare lui capì al volo, deglutendo rumorosamente e lanciando un fugace sguardo agli altri ragazzi.
《Ecco, quando sei svenuta, Ben ha cercato di.....di ucciderti, ma ovviamente non ci é riuscito, però ti ha lasciato un segno molto.....grande》ballettò il Medicale, indicando il mio viso.
Mi liberò i polsi dalle strette di cuoio, ed io portai la mano sinistra sulla guancia sinistra.
Scorsi un piccolo rialzo, appena lo sfioravo bruciava. Cominciava da metà guancia, seguii il suo percorso e spaventata mi resi conto che terminava poco sopra il seno destro, sotto la clavicola.
Era un graffio abbastanza profondo in cicatrizzazione, ma era lungo, squarciava metà parte superiore del mio corpo.
Guardai fisso nel vuoto, gli occhi privi di ogni emozione.
Ero stata squarciata, ma ero ancora viva.
Avevo un enorme graffio che si sarebbe trasformato in cicatrice da lì a qualche giorno: mi sarei portata quel segno fino alla morte, ed era lunghissimo, ma soprattutto grande.
《Uscite》mormorai ai ragazzi accanto a me continuando a fissare il vuoto.
Gally provò a sfiorarmi la spalla con la mano, ma ero immobile.
Ero sfigurata, il mio volto, il mio collo, il mio petto, completamente sfigurati da un segno indelebile e non invisibile.
Abbassarono lo sguardo, ed uscirono dalla stanza.
Tutti, tranne Newt.
Sapevo che fossi ancora lì, sentivo il suo rumoroso respiro riempire il silenzio della stanza.
《Ho detto di andartene》ribadii girandomi a guardarlo: se ne stava semplicemente fermo davanti a me, a qualche distanza dal lettino a fissarmi.
《Non ti lascio così, in queste condizioni》rispose con toni fermo, incrociando le braccia al petto.
《Perché, in quali condizioni sono di preciso?》chiesi sarcastica, consapevole del mio orribile taglio sul mio corpo.
《Non mi riferisco a quello》disse avanzando e indicando lo squarcio visibile《ma a come ti sei dimenata prima. Sembrava che tu avessi la Mutazione》aggiunse arrivando a pochi passi da me.
Sembravo un mostro?
Stavo diventando un mostro?
Abbassai lo sguardo, non reggendo quello del ragazzo biondo.
《Sto bene, adesso. Puoi andartene》dissi di nuovo, ma non ottenni risultati.
《Perché non capisci che mi preoccupo per te? Perché ti ostini a respingermi quando io voglio solo aiutarti?》sbottò alzando le braccia in aria e facendole poi ricadere lungo i fianchi.
Risi amaramente, ritornando a guardarlo.
《Perché non voglio il tuo aiuto, non voglio l'aiuto di nessuno. L'unica cosa che voglio è entrare in quel cacchio di Labirinto e andarmene di qua, e giuro che lo farò. Non posso stare con voi, sono un mostro, no? Sono pericolosa per voi, lo avete detto il giorno in cui mi avete lasciata da sola nei boschi! E adesso ho questo cacchio di taglio enorme che mi conferisce un vero e proprio aspetto da mostro!》biascicai scuotendo il capo più volte.
Newt si avvicinò ancora di più, arrivando al bordo del lettino.
Alzò il mio volto mettendo due dita sotto il mio mento e facendo pressione.
Mi persi a guardare i suoi occhi scuri che sembravano infiniti, quando poi parlò.
《Non sei un mostro. Non ho mai pensato che tu lo fossi, e non lo penso adesso che hai quel taglio. Non sei sfigurata da questo, sei come prima. E non ti lascerò mai andare nel Labirinto, o almeno non da sola. So cosa c'è lì dentro, e di sicuro non ho alcuna intenzione di lasciarti morire nella tana dei Dolenti. Se devi proprio morire, non lo farai da sola》sussurrò senza staccare i suoi occhi dai miei.
Ero percorsa da mille brividi, e non riuscivo a interrompere il contatto visivo tra me Newt.
Ma la parte stronza e orgogliosa di me, come se sempre, prevalse, mandando a quale paese ogni sua carineria.
《Ho detto che non voglio il tuo cacchio di aiuto, Newt. E adesso vattene》dissi fredda, tradendo ogni mio sentimento o emozione.
Non volevo che se ne andasse, ero grata alle sua parole ma lo stavo respingendo.
Dopotutto, il litigio di prima non me lo ero scordato, per niente.
Newt abbassò lo sguardo, poi si voltò e senza proferire altre parole uscì, accontentando il mio desiderio di rimanere da sola.
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Forelsket // Maze Runner
FanfictionForelsket (n.) l'euforia che si prova quando ci si innamora per la prima volta. Solitamente i Novellini arrivavano nella Radura tramite la Scatola, una volta al mese ed insieme alle provviste. Irwin, invece, giungerà nella radura in un modo alquanto...