Ras - Le - Bol
(ex.) essere fatto, o stufo; un sentimento di disperazione.Irwin
Continuai con passo spedito, fino ad arrivare alla casetta accanto ai recinti.
Erano tutti a pranzare, perciò ero sicura che non ci fosse nessuno nei paraggi.
Furtiva, mi guardai intorno, poi mi intrufolai nella casetta, in cerca di attrezzi.
Aprii diverse scatole, trovando poi quello che cercavo: un'ascia bella grande per poter tagliare i tronchi di legno.
Feci per girarmi e uscire, tornandomeno nel bosco, ma sbattei contro il petto di qualcuno.
Gally.
Alzai lo sguardo, aspettandomi un'occhiataccia da parte del ragazzo, ma ricevetti uno sguardo divertito.
《Vuoi uccidere qualcuno?》chiese ridendo e indicando l'ascia tra le mie mani.
Sorrisi debolmente, riportando la mia attenzione prima sull'ascia e poi su Gally.
《Ti serve per il bosco?》annuii, sperando che non mi impedisse di portarmela via《sbrigati, prima che ti vedano. Stanno ancora mangiando》stavolta gli sorrisi, facendogli capire tutta la mia gratitudine nei suoi confronti.
Mi voltai verso l'uscita, ma venni fermata dalla mano di Gally che mi strinse il braccio.
《Newt ti stava cercando, ed era abbastanza preoccupato di non averti visto a pranzo》disse sincero.
Abbassai lo sguardo, aspettandomi un rimprovero da parte di Gally per non aver raggiunto gli altri a pranzo, ma semplicemente mi lasciò andare, facendomi sgattaiolare fuori dalla casetta con l'ascia in mano.Corsi verso le Faccemorte, seguii il piccolo percorso che avevo segnato incidendo delle X sulla corteccia degli alberi e arrivai al punto dove i due alberi si intrecciavano.
Mi guardai attorno, cercando un qualche piccolo alberello, ma lì in mezzo gli alberi erano tutto tranne che piccoli.
Mi arrampicai su un albero abbastanza robusto, arrivai davanti ad uno dei suoi rami e cominciai ad abbatterlo.
Continuai per altre ore, fino a quando non raccimolai una bella quantità di legname.
Strappai alcuni tralci d'edera che pendevano dal muro del Labirinto, dato che il bosco terminava precisamente all'incrocio di due pareti ricoperte di edera.
Le riportai dove avevo posato il legname, e cominciai a darmi da fare.
Una casetta.
Volevo solo costruirmi una casetta.Continuarono a passare le ore, ed io avevo solamente fatto una piccola scala per poter salire all'albero.
Stavo dando libero sfogo alla mia creatività, avevo intenzione di fare una casetta sull'albero e nessuno mi avrebbe impedito di soddisfare almeno quel mio bisogno.
Il sole stava cominciando a tramontare, e d'improvviso sentii lo stesso rumore della sera prima, che anticipava di qualche secondo la chiusura delle porte del Labirinto.
Avevo fame, ma il mio orgoglio mi impediva di passare anche unnsolo secondo in compagnia degli altri radurai.
Sentii un rumore dietro un cespuglio, e subito mi misi all'allerta.
Scrutai la vegetazione attorno a me, stringendo il piccolo pugnale tra le dita.
Un altro rumore.
Un ramo spezzato.
Una sagoma uscì da dietro un albero, e senza pensarci due volte puntai il pugnale nella direzione della sagoma.
《Hei hei hei, Fagiolina, sono io》la voce di Minho mi fece sentire una stupida per avergli puntato il coltellino alla gola.
Ritrassi la mano, invitandolo a continuare la frase.
《Vieni a mangiare?》chiese lanciando uno sguardo al legno che ero riuscita e legare.
Mangiare con loro.
Non volevo assolutamente fare nulla con gli altri Radurai, ovviamente ad esclusione di Minho e Gally.
E forse Newt.
Ma lui era molto più amico ad Alby che a me, perciò non potevo essere sicura che non si coinciliasse con le idee del ragazzo di colore.
Ma avevo fame, tanta fame.
《Non devi stare per forza con tutti loro, possiamo anche mangiare da un altra parte》mi lesse nel pensiero, anticipando ogni mia possibile risposta.
Annuii, alla fine era la soluzione migliore.Lo seguii fuori dal bosco, e insieme raggiungemmo i tavoli.
Mi fece cenno di sedermi all'unico tavolo vuoto che era rimasto, mentre lui andava a prendere i piatti con il cibo.
Mi sedetti incrociando le mani sul tavolo e lasciando cadere la testa su di esse, non curante degli sguardi che i Radurai mi riservavano.
Non ci volle molto prima che Minho tornasse con il cibo: prese posto davanti a me e lascio cadere i piatti sul tavolo.
Patate e carne.
Cominciai a mangiare, anche se tutta quell'attenzione che gravava sulle mie spalle da parte degli altri ragazzi mi metteva molto a disagio.
《Alby è un idiota, ed anche gli altri. Se ti serve qualsiasi cosa, non esitare neanche un cacchio di minuto a venirmela a chiedere, capito?》ospitò fuori all'improvviso il ragazzo asiatico, facendomi provare un'immensa gratitudine nei suoi confronti.
Non feci in tempo a rispondere, perché al nostro tavolo arrivarono Newt ed Alby.
Si sedettero, Newt accanto a me ed Alby accanto a Minho.
Mi irriggidii di scatto, e la posata mi scivolò dalle mani.
Calò il silenzio, poi Alby parlò.
《Mi dispiace per la decisione presa, ma-...》non lo feci finire, mi alzai di scatto facendo sobbalzare tutti ed attirando ancora di più l'attenzione su di me.
Istintivamente, la mia mano finì sull'impugnatura della piccola arma che avevo tra i pantaloni, ed ero pronta a sferrarla contro Alby.
Poi ebbi un flash tra i ricordi.
Irwin.
Irwin.
Il mio nome, ero sicura fosse quello.
Irwin.
Uccidi Alby, Irwin.
Adesso, uccidilo ora che ne hai l'occasione.
Alby si alzò, ed io reagii d'impulso.
Scagliai il pugnale in avanti, ed esso si conficcò a qualche centimetro dalla mano destra del ragazzo.
Lentamente, Alby alzò il suo sguardo su di me, ma non era arrabbiato, era....
....stupito.
Non diedi il tempo a nessuno dei presenti di fare domande sul mio gesto, me ne andai verso la torre di legno.
Sentivo la presenza di qualcuno alle mie spalle, sapevo che uno di loro mi stesse seguendo, così mi voltai, fermandomi in mezzo alla Radura, con la torre a pochi metri.
Newt era davanti a me, a qualche passo di distanza.
Aprì la bocca per parlare, ma non appena lo fulminai con lo sguardo, serrò la bocca in uno scatto e contrasse la mascella indispettito.Continuai per la mi strada, arrampicandomi fino ad arrivare in cima alla torre.
Mi sedetti, lasciando penzoloni le gambe e appoggiando le braccia alla rindiera di legno.
Sentii dei movimenti dietro di me, poi la figura snella di Newt prese posto accanto a me.
《Perché lo hai fatto?》chiese senza distogliere lo sguardo dalle mura scure davanti a noi.
Non ricevendo risposta, il ragazzo accanto a me sospirò frustrato, passandosi una mano tra i capelli color biondo cenere.
Irwin.
Cosa?
Un lampo di frammenti di ricordi attraversò la mia mente, ed ero sicura di avere pensato quel nome.
Irwin.
Il mio nome è Irwin.
Ricordavo il mio nome, e me lo ero ricordato così, di punto in bianco.
Era strano, ma la felicità nel aver ricordato quel piccolo dettaglio mi oscurò la vista dalle domande che prima mi ponevo, puntando l'attenzione solo su quel nome.
《Irwin》mormorai. Era la prima volta che parlavo da quando giunsi nella Radura, e la cosa sconvolse Newt, che si girò nella mia direzione con una faccia sbalordita.
《Come hai detto?》si lasciò scappare un acuto, e la cosa mi fece ridacchiare.
《Irwin. Mi chiamo Irwin》pronunciai di nuovo il mio nome, stavolta a voce più alta in modo tale che Newt riuscisse a sentirmi.
Lo stupore attanagliò il volto del ragazzo, ed io scoppiai in una risata per la faccia buffa che aveva in quel momento.
Lo vidi sorridere, e fui sicura di non aver mai visto cosa più bella del suo sorriso.
《Ma non mi dire, la Fagio sa parlare》scherzò ridendo, mantenendo gli occhi nei miei.
Il disagio che i suoi occhi marroni mi facevano provare scomparì per qualche minuto, giusto il tempo di rendermi conto che Newt fosse davvero un bel ragazzo.
Distolsi lo sguardo, lasciandomi scappare un sorriso.
Poi mi rabbuia quando un pensiero che mi attanagliava la mente da ieri fece capolino nella mia testa.
《Tu la pensi come Alby su di me?》chiesi sussurrando, quasi sperando che non mi avesse sentito.
Ma, ovviamente, Newt aveva sentito chiaro e tondo, e un cipiglio calò sul suo volto.
《Che vuoi dire?》
《Lo sai cosa voglio dire: pensi che io sia una minaccia per voi, non è così?》rifeci la domanda, ma non ero sicura di voler sentire la sua risposta.
Sospirò per la seconda volta, ma non rispose.
Non rispose perché era vero, la pensava come Alby, ma non lo voleva ammettere.
《Devi capire che Alby sta solo cercando di proteggere gli altri, lui non-....》lo interruppi bruscamente, girandolo a guardarlo e rivolgendogli un'occhiataccia.
《Lui cosa? Lui ed altri idioti hanno deciso di farmi vivere da sola in un bosco, senza motivo apparente! Volete sapere cosa ricordo? Nulla, non ricordo nulla esattamente come voi, e voi me ne state facendo una colpa!》stavo urlando, ma non mi interessava. In quel momento avevo lasciato che la rabbia prendesse il controllo: mi stavo sfogando su Newt, ma non mi sentii in colpa.
Sapevo che lui la pensava come Alby, altrimenti sarebbe intervenuto come Minho, o mi avrebbe aiutata a rubare attrezzi nella Radura per costruirmi una casa nel bosco, come Gally faceva.
Gli occhi di Newt erano spenti, tristi, ma la cosa non mi toccava minimamente.
Se loro mi consideravano una minaccia, allora io gli avrei dato un valido motivo per farlo.Scesi dalla torre, lasciando Newt da solo.
Tornai nelle Faccemorte, ma non mi misi a dormire: continuai a costruire la base della casetta, per tutta la notte.
Al mattino seguente avevo costruito un intero piano, con tanto di tralci d'edera su quella che fungeva da porta, facendo da tende.
Avevo poggiato una scala al tronco dell'albero per poter raggiungere il piano rialzato, mentre nella piccola insenatura tra i due tronchi degli alberi avevo semplicemente aggiunto delle pareti, facendolo diventare una specie di piccolissimo magazzino, dove lasciai gli attrezzi che Gally mi aveva aiutato a rubare dal magazzino della Radura.
Ma non ero stanca: avevo trovato un modo per smaltire tutta la rabbia che avevo accumulato, ed ero più che altro triste.
Triste di stare da sola, triste di dover passare tutto il tempo nel bosco in solitudine.
Vivevo da sola, perciò dovevo anche trovare un modo per andarmene, da sola.
E l'unico modo per farlo era entrare nel Labirinto, trovare una via d'uscita e andarmene da lì, da sola.
Non avrei avuto rimpianti nel lasciarli lì, perché sapevo che loro non avevano fatto nulla per me.
Avrei convinto Minho e Gally a seguirmi, e saremmo andati via noi tre, avremmo lasciato quel cacchio di posto e io non sarei mai più dovuta stare da sola.Ma non avevo calcolato gli imprevisti che di lì a poco si sarebbero verificati.
//Spazio Autrice//
Hi guyss! Capitolo corto, sorry, ma dal VI capitolo comincia la vera storia, quindi mi farò perdonare❤-Mistyie
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Forelsket // Maze Runner
Fiksi PenggemarForelsket (n.) l'euforia che si prova quando ci si innamora per la prima volta. Solitamente i Novellini arrivavano nella Radura tramite la Scatola, una volta al mese ed insieme alle provviste. Irwin, invece, giungerà nella radura in un modo alquanto...