Happy family [fluff]

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<<Piccolo, devi mangiare>> ordinò dolcemente Gerard al suo bambino mentre asciugava le mani in un panno da cucina.
Il piccolo guardò in basso giocando con il cucchiaio, sospirando e mettendo spontaneamente un piccolo broncio, che l'uomo dai capelli neri trovò carino.
Gli si avvicinò, piegandosi sulle ginocchia per raggiungere la sua altezza.
<<Tre...>> iniziò lasciando formare alle proprie labbra un sorrisetto divertito.
<<Due..>>
Il bambino sorrise guardandolo, sapeva cosa voleva fare, così ripetè con lui. Quello era il loro gioco.
<<Uno>> dissero all'unisono prima di contorcere il loro viso in un'espressione buffa. Il primo a ridere fu il piccoletto, che sbuffò poi divertito.
<<Papà vince, sai la regola>> ridacchiò Gerard rialzandosi e scompigliando con delicatezza i suoi capelli. Rimase a guardare il bambino che iniziò a mangiare, gli posò un dolce bacio sulla testa.

Si voltò e notò Frank, l'uomo con cui aveva adottato il piccolo ometto.
<<Buongiorno>> disse ancora assonnato, stropicciandosi un occhio, mentre si avvicinava a suo marito, che si avvicinò a sua volta sorridendo e lo avvolse in un abbraccio.
<<Giorno, amore>> gli baciò la guancia prima di spostare il ciuffo dal suo viso, portandoglielo delicatamente dietro l'orecchio. Frank sorrise e accarezzò i capelli e la sua schiena mentre si lasciava stringere da lui, poi spostò lo sguardo sul bambino e allargò il sorriso, iniziando a spingere leggermente Gerard per farlo camminare all'indietro.
Lui ridacchiò capendo il suo intento e indietreggiò fino a raggiungere la tavola a cui era seduto il bambino, poi appoggiò il mento alla sua spalla e seguì i movimenti delle sue mani che andavano ad accarezzare piano il bambino.

Sospirò rilassato, era felice. Accarezzò la nuca a Frank e gli diede un bacio sulla fronte prima di sciogliere l'abbraccio, poi portò la tazza vuota -in cui il piccolo aveva mangiato i cereali- nel lavabo. Prese il vassoio della colazione che aveva preparato poco prima per Frank e lo mise sul tavolo, poi lo guardò sedersi e si chinò per baciarlo dolcemente a stampo.
Frank sorrise sulle sue labbra mentre ricambiava il bacio, lasciandogliene subito dopo un altro, poi si fece più sotto il tavolo con la sedia e iniziò a consumare la sua colazione.
Il bambino alternava lo sguardo tra di loro tenendo un sorriso stampato in volto, si riteneva così fortunato, non avrebbe permesso mai a nessuno di sostituire i suoi genitori. Erano speciali e facevano sentire così anche lui. Lo ricoprivano di attenzioni, forse viziandolo anche, ma sono sempre stati felici e dopo la decisione di prendere il piccolo con loro ancora di più. Frank gli aveva chiesto subito dopo di sposarlo, Gerard si era emozionato e gli aveva dato subito la sua risposta, anche se in realtà entrambi la conoscevano.

Mentre pensava a questo, Gerard, stava guardando le persone che per lui contavano tutto nella sua vita, quelle per cui l'avrebbe anche data. Senza nemmeno pensarci.
Frank lo completava in tutto e il bambino incastrava perfettamente la loro coppia.
Erano quella che si chiama una famiglia perfetta, anche se loro non usavano mai quel termine. Semplicemente lo sapevano, bastava quello, loro erano felici e a nessuno importava ciò che avrebbero detto gli altri. Non è mai importata l'opinione degli altri, cattiva o buona che era.
Perché chiunque nella propria vita deve fare quello che sente di voler fare, nessuno deve decidere per te e tu non devi permettere che ti influenzino.

𝑭𝒓𝒆𝒓𝒂𝒓𝒅 | 𝘴𝘩𝘰𝘳𝘵 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora