Non so quando sia iniziato.
Non so in che modo sia iniziato.
Quando, esattamente?
Quando ho cominciato ad essere così?
Così spoglio.
Così privo di vitalità.
Ma questa è una cosa che vedo solo io.
Gli altri mi vedono spensierato, pieno di passioni, determinato a sconfiggere le mie paure e a realizzare i miei desideri.
Ed è così.
Solo... non capisco cosa mi ostacoli dentro.
O forse lo so ma non voglio ammetterlo. Non voglio andare fino a fondo, non voglio riscoprire quello che in realtà già so.
Non voglio tirare fuori la verità.
Ma sai che c'è?
Non mi darò mai pace così.
Non riuscirò a farlo.
Non c'è nessuno che possa ascoltarmi... nessuno che possa capirmi come lo facevi tu in realtà.
E adesso ti scrivo col groppo in gola.
Pensi magari che sia facile, scriverti, ma in realtà è tutto il contrario. Il motivo per cui ci riesco è che sai che sono un bravo scrittore.
Sai che le parole scivolano sui fogli, quando mi metto a scrivere.
Come quando ti dedicavo quei poemi.
Quelli che parevano sdolcinati ma che apprezzavi tanto.
Sai, non pensavo mi avrebbe fatto così piacere scriverti.
Certo, le mie lacrime mi impediscono di vedere adesso, ma Dio, avrei dovuto farlo molto prima.
Non avrei mai dovuto smettere di farlo. Avrei dovuto mandarti lettere, ancora e ancora.
Una volta a settimana, come minimo.
Volevo sfogarmi.
Ecco cosa sto cercando di fare.
E non pensare che ti sono venuto a cercare soltanto nel momento del bisogno... ah, ma che dico. Lo sai. Lo sai bene quanto ti ho amato.
E scommetto che lo senti, che io ti amo ancora.
E mi manchi.
Ed è questa la causa.
Sto andando in depressione, Frank.
Mi dispiace. Ci ho provato.
Io davvero ci ho provato.
Ero felice. Sono felice.
Ho tutto, a parte te. Che ormai manchi da tanto tempo.
Sei un ricordo felice. Ho imparato a pensarla così.
E sono venuto a cercarti come amico.
Devi farmi da consigliere, come facevo io con te.
Cosa faccio?
Non mi guardo.
Non mi sto più guardando.
Sto lasciando che tutto scorra, ed è comodo fare così credimi!
Ma me ne sono accorto troppo tardi, di quanto in realtà faccia sempre più male. Di quanto io mi stia pugnalando da solo nello stomaco, nel petto.
I miei sentimenti non sono più gli stessi.
Certo, mi ero ripromesso di non amare, perché non avrei amato nessuno come amavo te.
Ma non ho deciso lucidamente di diventare apatico.
Non ho deciso di odiarmi.
Perché è questo quello che ho iniziato a fare senza nemmeno accorgermene. Ho iniziato ad odiarmi.
Oggi mi sono guardato.
E mi odio.
Domani mi guarderò per accertarmi che io sia ancora tutto intero, ma continuerò ad odiarmi.
E non c'è nulla che io possa fare, nulla che possono fare.
Nulla che tu puoi fare, ormai...
Sono stato forte, e devo ringraziare te per questo; mi hai insegnato tu ad avere le palle.
Lo sono stato fino ad ora. E le mie gambe ancora reggono.
Ma so che cedranno, è questo il punto.
So già che accadrà senza che qualcuno me lo dica.
Gli sguardi, quelli che si puntano su di me, le labbra che mi sorridono, le mani che si appoggiano gentilmente sulla mia spalla.
Sono gesti quotidiani che io guardo indistintamente. Che io sento indistintamente.
Non importa di chi siano quelle mani. Di chi siano quegli sguardi, quei sorrisi rivolti a me.
Non sono tuoi.
Non mi bastano, perciò. Non riesco ad accontentarmi.
Non voglio farlo.
Nemmeno tu lo vorresti, per quanto penseresti sia egoistico.
Lo sappiamo entrambi.
Se solo tu fossi qui. Se solo tu potessi essere qui, adesso.
Sarebbe tutto più facile.
E io mi guarderei con occhi diversi, occhi nuovi.
Con gli occhi miei che tu guardi e che ami.
Che automaticamente mi guardo allo specchio e posso vedere ancora i tuoi di occhi, nei miei. Il nostro sguardo che si fonde.
Ma questa non è la realtà.
Cioè, lo è stata.
Anni fa.
Mi sembra quasi un sogno. Lontano, pieno di nebbia.
Nebbia piacevole, amorevolmente tossica.
Ti porta via tutto ma tu non te ne accorgi; è bella.
È l'apatia.
Ecco cos'è quella nebbia che avvolge la mia testa, i miei ricordi.
Li avvolge, ma non riesce a penetrarli quelli. Quei ricordi che valgono la mia vita.
Forse sono ancora qui per tenerli in vita; mi sto sacrificando per tenere vivi quei ricordi.
Che cosa buffa, non credi?
Ti piacciono ancora le cose buffe? O sono inopportuno?
Non posso saperlo, e forse...
non puoi più neanche tu..
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𝑭𝒓𝒆𝒓𝒂𝒓𝒅 | 𝘴𝘩𝘰𝘳𝘵 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘦𝘴
FanficAngst| Happy ending|Smut| Fluff| New: Horror "Potevo vedere il riflesso dei tuoi occhi e accorgermi di quanto tu fossi pieno di luce." - Your Light. [angst] #3 in Killjoy - 3.08.19 #3 in Felice - 25.01.20 #4 in Emo - 26.11.19