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Elena
Osservo quell'apparizione d'avanti a me. Lo squadro dalla testa ai piedi, mentre mille emozioni mi travolgono. Osservo i suoi capelli e per un attimo immagino le mie mani che li attraversano, castano scuro e lunghi fino alle orecchie, gli danno un aria trasandata stupenda. Mi abbasso poi sul viso, coperto da un sottilissimo strato di barba, probabilmente era già qualche giorno che non la faceva. Non riesco a non fissargli le labbra, così carnose, sembravano fatte apposta per essere contemplate tanto sono perfette e così in contrasto con la sua pelle poco abbronzata da farlo sembrare un Dio. Appena toglie gli occhiali, una scarica di energia ancora più forte mi fa addrizzare i capelli sulla nuca e finalmente riesco a guardare i suoi occhi, per un attimo solo vedo quelli da lupo, giallo intenso, poi due smeraldi verdi come le foreste di casa fanno capolino.
Nel frattempo sento la pelle bruciarmi, tanto da fare quasi male e un altra ondata di un profumo buonissimo, un profumo di pini e legna fresca, mi avvolge.

Il bruciore è ormai insopportabile e mi spinge a fare un passo verso di lui. Appena percepisce il mio movimento, sembra quasi che si risvegli all'improvviso da uno stato di trance, scuotendo la testa e chiudendo per un secondo gli occhi. Quando li riapre mi guarda, come per assicurarsi che io sia ancora là, poi improvvisamente si precipita sulle scale mobili d'avanti a lui, urta tutte le persone che trova sulla sua strada che gli rivolgono sguardi torvi o parole sgradevoli e in un attimo mi è d'avanti e sono costretta a guardare verso l'alto per osservarlo negli occhi. Da vicino riesco a vedere delle sottilissime ragnatele castane che coprono i suoi occhi. Semplicemente stupendi, mai visto cosa più bella.

Appena si avvicina, il bruciore alla pelle aumenta e senza che riesca a fermarla la mia mano si alza e si ferma a mezz'aria tra lo spazio che si trova tra noi, poco più di un mezzo metro. Lui imita il mio movimento e le nostre mani si incontrano.
È un attimo, lui porta subito via la mano, ma è abbastanza lungo da darmi una scossa, così forte che quasi mi fa perdere l'equilibrio, vacillo un attimo all'indietro e subito lui con un braccio mi cinge la vita e mi stringe a lui, per evitare che cadessi.

Improvvisamente le nostre labbra sono a pochi centimetri di distanza, il suo profumo mi avvolge ancora più di prima, il suo respiro mi colpisce il viso.
Non resisto e cedo alla tentazione di guardargli le labbra e lui fa lo stesso.

-Lo senti anche tu?- chiedo stupidamente e lo sento trattenere il respiro.
Annuisce semplicemente e mi abbraccia, stringendomi a lui.
Semplicemente un abbraccio, ma che dice tutto. Un abbraccio che è una promessa.
Non riesco a credere che ho trovato il mio nexus e l'ho trovato quando avevo perso tutte le speranze, mentre tornavo a casa.

Mi lascio stringere e lego le braccia al suo collo respirando a pieni polmoni con la testa poggiata all'incavo del suo collo, non riuscendo a trattenere le lacrime.

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Più di un'ora dopo, ci troviamo in un bosco poco lontano dall'aeroporto, siamo entrambi seduti a gambe incrociate in silenzio. Oltre ai rispettivi nomi, non ci siamo detti nulla.

È strano, sento di potergli dire tutto, ho voglia di sapere tutto di lui, ma ho quasi paura di aprir bocca. Ho paura che tutto sia diverso da quello che mi aspettavo. Quei occhi sembrano celare centinaia di misteri, non riesco nemmeno a capire se sia un lupo di città o meno,

-Ele- dice all'improvviso fissandomi dritto negli occhi e io gli rivolgo la mia attenzione, facendogli segno di continuare.
-Voglio sapere tutto di te- mi confessa in un sussurro, come se stesse confessando un grave peccato. Io sorrido e mi avvicino a lui sedendogli accanto e poggiando la testa sulla sua spalla e comincio a parlargli di me, della mia infanzia e del mio addestramento, di come è stato brutto per me vedere mio fratello partire per il suo viaggio e di come sessant'anni dopo io mi sia aggrappata al suo collo, mentre lui mi legava una collana al collo, un semplice cuore di osso che non avevo più tolto, che lui stesso aveva intagliato. Gli racconto tutto di me, a parte quell'unica cosa che non riesco a trovare il coraggio di dire e lui ascolta ogni mia singola parola, mi fa delle domande, sorride quando io lo faccio e si intristisce quando racconto qualcosa di brutto.
Passano le ore e gli racconto l'inizio del mio viaggio e le continue chiamate di mia madre, la guerra alle porte con un clan nemico.

Nexus, il legame del lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora