Nexus, il legame del lupo

7

Elena

-Non combatterai con loro-
Le parole del solitario rimangono sospese in aria quando un enorme lupo completamente nero lo atterra, facendo sprofondare gli artigli nella sua carne.
Per un attimo gli altri tre rimangono immobili, probabilmente non si aspettavano un simile attacco, poi riportano lo sguardo su di me e mi attaccano, tutti e tre insieme.

È questione di un attimo. Loro non si trasformano, io si. I solitari sono più deboli nella loro forma lupo, più piccoli di noi altri.
In pochi secondi ogni mio osso si rompe, ricostruendosi subito dopo e posso leggere per un attimo un espressione di terrore nei loro occhi, ma dura solo pochi secondi e subito mi vengono contro.
Uno dei tre mi prende per il collo, cercando di strozzarmi, gli altri due cercano di colpirmi le zampe. Scuoto di lato la testa con tanta velocità da far sbattere il corpo del solitario contro un albero, poi mi abbasso e azzanno gli altri due. Sono più forte di loro, ma loro sono in numero maggiore.
Mentre uno dei due cerca di spezzarmi una gamba, mi ritrasformo, ritrovandomi piccola tra le sue braccia.

Lui, visibilmente sorpreso da quella reazione, lascia andare per un secondo la presa sulle mie gambe, il tempo che mi basta per sferrargli un calcio sul naso, che glielo rompe e lo fa indietreggiare. Nel frattempo il terzo lupo mi si lancia letteralmente contro, e per schivarlo non mi rendo conto dell'amico che mi prende alle spalle, colpendomi forte la testa e facendomi guaire per il dolore, barcollando leggermente in avanti.

Subito mi ritrasformo e mi giro di nuovo verso di lui, e con un morso gli stacco letteralmente la testa, in un esplosione di sangue, e dentro di me sorrido. I Goose sono imbattibili in guerra.
Subito dopo, vedo comparire alle mie spalle l'enorme lupo nero, che scaraventa il solitario a cui ho rotto il naso in aria, facendolo poi ricadere a terra. Con un gesto della testa mi indica l'altro e io annuisco, mentre l'ultimo dei quattro ancora in piedi si trasforma in lupo, piccolo, marroncino e gracile, e comincia a correre verso la strada. Senza pensarci due volte gli corro dietro e prima che potesse fare anche solo pochi metri, lo afferro per la coda con la bocca tirandolo verso di me, e ritrovandomelo sotto mi attacco alla sua gola, mentre lui scalciando mi graffia il ventre, cosa che mi fa solo stringere di più la presa, finché non smette di muoversi.

Subito mi stacco da lui, lasciandolo morire nella sua forma Natale, mentre i raggi della Luna illuminano il suo pelo sporco. Che la mia dea possa prenderlo e portarlo a lei.

Improvvisamente due braccia mi avvolgono il collo, e subito il mio corpo si rilassa, riconoscendo prima di me il mio compagno, tornato umano. Mi stringe al petto e nasconde il volto nei miei peli bianchi, in diversi punti sporchi di rosso, mentre io mi ritrasformo e lui può finalmente avvolgermi completamente tra le sue braccia, entrambi completamente nudi, e rimaniamo così, cercando di calmarci, in silenzio.
Che fosse un attacco non casuale era ovvio, cercavano me, ma perché?

——————————-

Sto indossando il mio unico cambio, ma ancora non riesco a comprendere quello che è successo.

Appena sono entrata nell'autogrill, subito sono stata investita dall'orribile puzza dei solitari, ma ho preferito fare finta di niente, ho scelto quello che preferivo comprare e ho poggiato tutto sul bancone aspettando che qualcuno venisse per farmi pagare.
Ma, dopo qualche minuto, uno di quei quattro, quello più grosso, mi si era avvicinato, e mi aveva strattonato spingendomi fuori.

-Stai meglio?- chiede Alex guardando la strada.
Dopo esserci sciacquati nel bagno dell'autogrill e aver preso un bel po' di roba da mangiare e qualche contenitore per della benzina, sufficienti per non doverci fermare di nuovo prima del necessario, siamo tornati in auto. Alex si è messo solo i pantaloni della tutta, rimanendo a petto nudo per non perdere tempo, mentre io mi sono solo infilata in macchina e siamo partiti il mio velocemente possibile.