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Elena
Mi sveglio di colpo e sono ancora in forma lupo con la testa poggiata sulle gambe di Alex. Lui mi sta ancora accarezzando la testa, che non lo nascondo è la sensazione più bella del mondo, mentre guarda un punto non distinto nel vuoto, ancora in mezzo al campo di battaglia.
Non posso fare a meno di pensare che io non sarei mai stata in grado di uccidere così a sangue freddo i lupi con cui sono cresciuta. Cercherei in altra soluzione, magari li "concerei per le feste", cercherei un modo per farli stare zitti, ma ucciderli così?

In questo momento mi sto rendendo conto quanto io e Ale siamo diversi. La crudeltà dei Rock è famosa in tutto il territorio, il distaccamento che per tradizione c'è tra ogni membro, tra padri e figli, è inconcepibile per me che sono cresciuta con dei valori. È proprio vero che noi Goose veniamo addestrati per combattere e loro per uccidere, difendere il loro obbiettivo a tutti i costi, non farsi problemi ad uccidere un amico.

Poggio meglio il muso sulle gambe di Alex e lui si gira subito a guardarmi come risvegliato da uno shock, rimanendo con la mano a mezz'aria, probabilmente non si era accorto che mi fossi svegliata. Lo fisso dritto negli occhi facendo lo sguardo più cuccioloso che riesco a fare e lui gira la testa di lato.

-Aaah, non mi guardare così, il mio lupo impazzisce- grida divertito e io lo spingo con il muso.
-Smettila!- continua a sgridarmi lui e io ridacchio facendo un suono che fa ridere ancora di più il mio compagno completamente nudo.

Poi si abbassa e mi da un bacio sulla testa, e io faccio un ringhio di apprezzamento che lo fa sorridere.
-Dobbiamo andare, tra poco verranno a cercarli- mi dice indicando con il mento i membri dei Rock ormai morti e io alzo il muso.
Non so da quanto tempo stavo dormendo, ma sono ancora molto stanca e le ferite non si sono ancora rimarginate, se mi trasformassi adesso mi farei solo male e ci impiegherei molto più tempo a guarire.
Mi alzo sulle mie zampe, barcollando per un secondo e lasciando finalmente libero di alzarsi il mio nexus, e mi stiracchio le articolazioni indolenzite.

Alex si alza e afferra una felpa e un pantalone pulito dal mio zaino che avevo lasciato cadere per terra poco lontano dallo scontro, per poi metterselo in spalla.
Non siamo lontani dai nostri villaggi, più tempo passiamo insieme più la situazione diventa pericolosa.

-Dobbiamo toglierci di dosso il rispettivo odore- mi dice mentre si incammina addentrandosi nel bosco. Io annuisco.
Non posso certo rispondergli a parole nella mia forma, e solo i lupi che si sono uniti possono comunicare anche in questa forma, ma abbiamo deciso che per ora è più sicuro non marchiarci.

Penso subito al lago Bantik, e lui sembra leggermi nel pensiero.
-Potremmo andare al lago Bantik, adesso sarà sicuramente già ghiacciato, la ci laveremo, l'acqua ghiacciata farà scomparire ogni traccia dell'altro- dice stringendo i pugni. Amo il suo odore, ed è ripugnante doverlo definire un odore sgradevole di cui sbarazzarsi, io che lo vorrei avere sempre sulla pelle come un armatura.
Il lago Bantik non dista molto da qui, è più o meno a metà tra Oslo e il nostro territorio, che comprende tutte le terre del nord della Norvegia.
Non è molto frequentato dai lupi, in altura ce ne sono molti altri anche più belli e più freddi di quello, in cui in questo periodo l'acqua è sotto lo zero in superficie.

Camminiamo per un paio d'ore in un silenzio assordante, entrambi assorti nei propri pensieri, ascoltando solo il suono delle foglie mosse dal vento.

-Non so come farò a svegliarmi domani mattina e a non trovarti al mio fianco- dice all'improvviso Alex e io lo guardo continuando a camminare. Sarà difficilissimo separarci.

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Finalmente, dopo più di quattro ore da quando siamo partiti, arriviamo al lago Bantik, che come sempre mi lascia senza fiato. È completamente circondato da alberi dall'alto fusto, tutti ormai marroncini con poche foglie, ma soprattutto è completamente ghiacciato. Alex sorride e mi guarda.
-Ce la fai a trasformarti?- mi chiede dolce piegandosi e prendendo il mio muso tra le mani. Io annuisco e lui mi sorride ancora, mostrandomi quei denti bianchissimi e perfetti, mi da un bacio sulla fronte e io chiudo gli occhi per godermi le sue morbide labbra. Poi mi lascia a si rialza in piedi mentre mi trasformo in umana.
Anche così lui è molto più alto di me, e subito gli salto al collo baciandolo come avrei voluto fare dal secondo stesso in cui ha lasciato la mia mano per entrare in quel bosco, andando incontro ai miei assalitori.

Nexus, il legame del lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora