31

6.6K 352 11
                                    

Elena
Mi chino accanto al mio compagno tremante mentre cerco di chiamarlo, ma lui terrorizzato continua a fissare la pietra.
-Alex, ti prego- continuo a fare questa volta scuotendolo, iniziando ad essere terrorizzata anche io della sua reazione mentre lo vedo sudare freddo.

Dopo qualche minuto si calma, il respiro torna regolare e con una calma disarmante si poggia a me e non posso fare a meno ti temere per la sua saluta. Il battito é tornato normale e il respiro regolare, ma sento ancora l'angoscia come se fosse parte di lui.

Mi sono spaventato molto. Non volevo farti preoccupare.

L'importante è che tu stia bene adesso. 
Apre lentamente gli occhi e li punta nei miei.
-Ehi, amico, stai bene?- chiede Oklas inchinandosi accanto a me, visibilmente preoccupato.
-Si, sto bene, solo che è stato, wow, spaventoso- dice il mio lupo alzandosi in piedi aiutato da Cik mentre io e Oklas lo imitiamo.

Alex si siede sul letto e io lo imito, sentendo il suo bisogno della mia vicinanza.
-Cosa è successo?- chiede Cik rompendo il silenzio che da qualche minuto incombeva su di noi.
-Cosa hai visto?- chiede ancora Macgiun e io guardo entrambi male mentre stringo la mano di un Alex che si tiene le tempie con le dita.

-Non so che posto fosse. Intorno a me era tutto bianco, sembrava di essere sulla neve, ma non c'era freddo e anche il cielo era completamente candido. E poi c'erano le voci, no, una voce, che continuava a chiamarmi- racconta il mio compagno con gli occhi spaventato mentre sento il suo battito aumentare.

-Piccolo tranquillo- gli dico stringendolo da dietro mette lui si lascia cullare dal mio tocco.

Che posto era?

Penso fosse la Dea Luna a chiamarti.
Alex si gira a guardarmi di colpo colpito dalle mie parole e io annuisco convinta.
-Ci dobbiamo riprovare- dico io alzandomi in piedi, evitando di dire a tutti i presenti i miei dubbi. Ma più che di un dubbio, si tratta di un'assurda certezza della quale ignoro completamente l'origine.

Mi avvicino alla pietra ancora atterra e per un attimo rimango incantata a guardare quei splendidi minerali, diamanti davanti alla luce del sole. Mi inginocchio accanto alla pietra e Alex mi imita.
-Pronto?- gli chiedo e lui annuisce. Facciamo questa cosa insieme.

Insieme

Dopo di che l'esitazione sparisce, come se questa piccola parolina ci avesse tolto un peso dalle spalle e lentamente tocchiamo la pietra, mano nella mano.
Quello che succede poi è tutto un dire; la piccola stanza in cui eravamo fino a pochi istanti fa scompare lasciando il suo posto ad un luogo assurdo, quasi inconcepibile dalla mente animale o umana. Quella che Alex aveva descritto come neve non fredda, a mio parere assomiglia di più ad un tappeto di nuvole.

Mi giro verso Alex e noto con piacere che lui mi stava già guardando e gli rivolgo un debole sorriso che ricambia ma nessuno dei due apre bocca.
-Ho bisogno del vostro aiuto- dice improvvisamente una voce che sono sicura provenire dalle mie spalle, ma quando mi giro, non trovo nessuno.

-Per favore- sento ancora, questa volta davanti a me e mi rendo conto che questo suono è più simile ad un sussurro, ma davanti a me non c'è nulla. Mi volto ancora una volta in direzione del mio compagno, accertandomi che anche lui sente la stessa voce.

-Mostrati- dice d'un tratto il mio compagno e un movimento d'aria mi fa riportare l'attenzione davanti a me e quello che succede è quasi impossibile da spiegare.
Come se il cielo si stesse sciogliendo, piccole goccioline argentate cadono dall'alto, ma senza toccare terra e accumulandosi una sull'altra, fino a formare il profilo di un corpo femminile.

La strana figura viene circondata da un'aura d'energia così potente che mi costringe a chiudere gli occhi e quando li riapro, davanti a me c'è la creatura più bella che mai la mente possa concepire. I capelli argentati come le ciocche del mio lupo, lisci e lunghissimi, sembrano brillare e a formare una sorta di mantello alle spalle della creatura; arrivati poco più sotto della metà della schiena cominciano a fluttuare, sospesi come fossero la coda di una sirena. Il viso piccolo e a punta sembra quello di un angelo dalla pelle marmorea, come fosse fatta di creta smaltata di bianco, due occhi enormi di un colore che oserei descrivere come rosa chiaro, lo stesso di cui si colorano le nuvole al tramonto e circondati da ciglia lunghissime anch'esse argentee, un naso piccolo e leggermente all'insù e delle labbra che potrei giurare essere dello stesso colore degli occhi, tanto da sembrare quelle di una bambola, mentre un velo le fascia il corpo privo di curve come una seconda pelle, anch'esso argenteo con delle venature rosee che le copre completamente i piedi piccoli e le lunghe gambe.

Non ho bisogno di conferme per capire chi mi trovo davanti e il mio cuore non può che esplodere di gioia trovandosi di fronte alla madre di noi lupi, la Dea Luna. Appena il mio cervello registra questo pensiero abbasso subito lo sguardo, pentita di aver osato osservare la sua figura in modo diretto per così tanto tempo, studiandone ogni particolari come se fosse un volgare essere terreno e vedo con la coda dell'occhio Alex fare lo stesso, mentre ancora con una mano stringe la mia e con l'altra una metà della pietra mentre io ne stringo l'altra metà.

-Alzate pure il viso, figli miei- dice la Dea e la sua voce ci arriva melodiosa alle orecchie e con occhi pieni di rispetto e ammirazione io e il mio compagno osiamo portare lo sguardo su di lei.

-Devo chiedere il vostro aiuto, voi miei prescelti- continua guardando negli occhi prima Alex poi me e quel contatto quasi mi fa esplodere il cuore di gioia.
-Siamo qui per servirla- dico ad alta voce e mi rendo conto improvvisamente di una cosa, sentendola strana alle mie orecchie, mi giro in fatti di poco, il tanto che basta per rendermi conto che Alex non è più al mio fianco, ma siamo come diventati una cosa sola, i suoi pensieri sono i miei e la mi voce è la sua.

-Troppo sangue hanno già versato i miei figli- comincia la Dea, questa volta guardando un punto alle mie, nostre spalle, come se stesse rivivendo un vecchio e doloroso ricordo.
-Il mio cuore non può più sopportarlo- dice portando le due mani piccole e delicate al cuore e sento chiaramente il nostro spezzarsi per il senso di colpa per aver provocato dolore alla nostra Dea.

-E quindi ora vi chiedo di mettere fine a tutto questo- continua lei questa volta riportando lo sguardo su di noi.
-Tuo padre, Elena, è stato accecato dalla voglia di sangue- dice accarezzandomi dolcemente una guancia, con un tocco che non credevo potesse essere così delicato, è sera quella che mi sta toccando il viso.

-Non lo odiare per questo, molti Alpha prima di lui sono caduti nella stessa disgrazia. La storia umana insegna questo e spesso i cuori dei miei figli dimenticano che quella non è la nostra storia- mi dice allontanando la mano e io chiudo gli occhi facendo tesoro delle sue parole, mentre sento Alex aprirli su i miei.

-Alex, figlio mio- comincia la Dea e questa volta accarezza la guancia di Alex, anche se la sua guancia è la mia.
-Il desiderio di tuo padre di avere più terre era dettato da un solo sogno, quello di vedere suo figlio essere l'Alpha del più grande regno che potesse lasciarli- dice accarezzando delicatamente la sua guancia e lo sento trattenere il respiro a quelle parole, lo sento mentre dentro di lui sembra che tutti i pezzi stiamo tornando al proprio posto.

-Vi prego, salvate i miei figli- dice dopo aver ancora una volta allontanato la mano per poi continuare, dicendo la cosa che più mi avrebbe potuto ferire.

——————

-Cosa è successo?- chiede Macgiun appena riapro gli occhi ed è il primo suono che sento prima di rendermi conto che siamo tornati nella piccola stanza dei miei due Gill.
Guardo Alex al mio fianco e lui guarda me e non abbiamo bisogno di parole, mai racconteremo quello che abbiamo vissuto, i lupi non possono trovarsi al cospetto della Dea.

-Oh dea ragazzi- dice improvvisamente Oklas indicandoci e io e Alex non capiamo dove vuole arrivare.
-Alex i tuoi capelli e Elena, i tuoi occhi- quasi sussurra Cik e io e Alex ci guardiamo e solo ora mi rendo conto di una cosa che prima al mio occhio era parsa normale, come se avesse sempre visto il suo compagno così e per Alex è lo stesso. I suoi capelli sono completamente argentei, brillano come quelli della Dea e leggo nei pensieri di Alex, anzi vedo con i suoi occhi i miei. Sono interamente rosa, dello stesso colore di quelli della Dea Luna, come per ricordarci che no, non è stato un sogno, lei ci ha davvero chiamati a se per chiederci di fermare tutto questo seguendo.



Spazio Autrice
Ho i brividi, amo questo capitolo...

Nexus, il legame del lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora