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«Io devo andare adesso.» Alle 18:30 liquido Tae per tornare via.

«Giusto, dovete trovarvi alle sette. Ma a quale stazione?» Mi chiede con aria interrogativa.

«Quella di...» Ci metto un po' a trovare il nome della stazione su Internet, ma alla fine glielo riferisco senza problemi.

«Aaa, quella! So benissimo dov'è! Andiamo dai.» Mi prende per mano e comincia a tirarmi, in senso opposto a quello in cui stavamo andando.

«Tae... perché mi accompagni?»

«Secondo te lascerei una bella donzella a giro da sola? A quest'ora poi? Non vedi che c'è molta più gente adesso? Andiamo, ti accompagno io.»
Sento delle lacrime salirmi agli occhi, cerco di respingerle e non farle vedere ma non va come speravo.

«Perché piangi?» La sua voce sembra fredda.

«No, nulla.» Rispondo tremolante, tirando su con il naso e abbassando la testa per non farmi vedere.

«È colpa mia vero? Ogni volta faccio piangere le ragazze, ma non sempre di gioia.»

«Allora tratti tutte come tratti me?»

«No. Non sei come le altre, lo percepisco anche solo dopo una giornata passata insieme.»

«Come puoi pensare che io ci creda? Incontri ragazze più belle e ricche di me ogni giorno, star, cantanti, modelle, ed io che sono una povera venuta in Corea dovrei rubarti il cuore?»

«Sì. Una persona non si ama per bellezza o per soldi.»

«Facile dirlo eh?»

«Non vuoi più vedermi?» Ha un tono piatto adesso, i suoi occhi sembrano essersi svuotati di colpo.

«Io vorrei vederti tutti i giorni della mia vita, vorrei amarti, vorrei che tu mi amassi, ma vorrei anche che fosse un amore vero.»

«Non so se potrò dartelo,
*sono Kitsu, darci cosa, il cazzo? XD*
non so se potrò farti avere una vita felice. Posso almeno provarci?»

Le lacrime scendono a fiumi dai miei occhi.
«Io voglio farti provare. Ma andiamo con calma. Facciamo dai piccoli passi alla volta, non grandi passi tutti insieme. Adesso ci siamo conosciuti, continueremo ad uscire e poi decideremo come andare avanti, dopo aver conosciuto ogni minimo aspetto del nostro carattere e delle nostre abitudini.»

Tiro su lo sguardo, sperando di trovare comprensione nei suoi occhietti. Ciò che trovo sono due occhi luminosi, felici, quasi sull'orlo delle lacrime. Mi scappa un sorriso.

«È perfetto. Facciamo come hai detto, anche se devi migliorare a parlare perché mi ci è voluta tutta per capirti. Teniamo nascosta questa relazione ok?»

Mi asciugo gli occhi con un sorriso a trentadue denti e stringo il suo forte busto a me.

«Adesso dobbiamo andare via davvero.» Annuncio con la faccia immersa nel suo petto.

«Direi di sì. Andiamo.» Mi prende in collo a mo' di sposa e comincia a trotterellare, andando sempre più veloce fino a correre.
Mi stupisce la forza che ha nelle braccia.

«Sei sicuro di riuscire a portarmi?» Chiedo ridendo.

«Hai dei dubbi? Dobbiamo fare in fretta, prima mancava dieci alle sette.»

«FORZA! CE LA PUOI FARE!» Cinguetto per incoraggiarlo.

Mi decido e gli abbasso la mascherina per dargli un delicato bacio sulla guancia. Lui sembra barcollare a quel gesto, ha la faccia in fiamme, e allora lo ricopro con la maschera.

❛I Chose You❜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora