Mi sento vuoto,perso è tutto così difficile.
Continuo a camminare dietro mio padre siamo in un grande magazzino di periferia. Vedo pile di fogli che invadono le numerose scrivanie ognuna ha un computer sopra, andiamo sul retro è noto numerosi camion dove all'interno vengono caricate numerose casse di legno. "Figlio mio inizierai da qui e aiuterai gli altri addetti a caricare i vari camion ,ci siamo intesi?" Mi chiede ed io annuisco. Mi si avvina un ragazzo alto porgendomi una mano "Piacere Lucas" dice "Piacere Dylan" dico stringendoli la mano. Inizia a spiegarmi come funzionano le cose e i tempi da rispettare. Inizio a caricare/scaricare la roba per non so quanto tempo ma la mia mente è altrove cerco di guardami intorno per trovare qualcosa di utile che mi riporti ad Amanda ma niente poi la mente viaggia su di lei, Chanel. Il mio cervello non trova pace, mille pensieri mi invadono, mi tormentano.
Noto dei piccoli particolari nella struttura del magazzino e quando nessuno mi nota scatto qualche foto magari Amanda non è lontana da qui. Riuscire a trovarla sarà un impresa impossibile ma io posso farcela, ce la devo fare. "Cosa fai?" Sento una voce da dietro e mi giro di scatto notando Lucas. "No nulla osservavo" dico cercando di essere più tranquillo possibile. "So tutto di te" dice sedendosi e poco dopo si accende una sigaretta.
"Ne vuoi una?" Dice allungandomi il pacchetto ne prendo ringraziandolo. "Cosa pensi di fare?" Dice poi "In che senso scusa?" Chiedo
"So chi sei e so anche che conosci quella ragazza che non so bene come si chiama che è stata portata via dai genitori da piccola" dice facendo uscire il fumo dalla bocca
"Si chiama Amanda" dico accendendo la sigaretta. "Ah si ecco, mi sfugge sempre il suo nome"dice "So che molto probabilmente non ti fidi di me ma abbiamo in comune la stessa cosa sai?" Dice poi "Ah si? E cioè?" Dico guardandolo, non mi fido molto della gente che lavora per mio padre, qui dentro nessuno è santo, me compreso. "Vogliamo entrambi far finire questa fottuta storia" dice deciso portandosi la sigaretta tra le labbra.
"Perché sei finito in questo posto di merda?" Chiedo "Avevo bisogno di un lavoro e i miei genitori conoscevano tuo padre e mi ha assunto ma non sapevano che fosse un delinquente" dice
"Vedi che in quelle casse in mezzo alla merce c'è nascosta della droga" dice indicando i camion. Sapevo benissimo che sotto il suo commercio c'era qualcosa di illegale ma non immaginavo tutto ciò. Lo guardo cercando di capire se sta dicendo la verità, sul suo volto c'è un espressione seria e dura e una parte di me gli crede si vede dai suoi occhi. "Sapevo che c'era qualcosa dietro ai suoi affari ma non sono mai venuto a conoscenza della verità" gli dico facendo uscire una nuvola di fumo dalla bocca e successivamente butto a terra la sigaretta ormai finita.
"Se vuoi ci possiamo aiutare a vicenda" dice
"Va bene mi fido" dico stringendo la sua mano che nel frattempo aveva allungato verso di me.
"Bene non perdiamoci in chiacchiere e iniziamo" dice alzandosi in piedi. "Allora cosa stavi guardando?" Chiede "Qualcosa che mi potesse dare qualche spunto" dico "Io posso dirti che all'interno ci sono delle stanze che all'apparenza non si notano, nessuno si può avvicinare e sinceramente non so cosa ci sia dentro" dice camminando su e giù.
"Sai dove potrebbe essere questo posto?" Chiedo mostrandoli la foto sul mio cellulare
"No, non ho mai visto questa stanza" dice
"Pensi che sia lì la ragazza?" chiede subito dopo "Potrebbe" dico "Le possibilità sono due: la prima è che si trovi in un luogo lontano da qui oppure è proprio qua, vicino a noi" dice.
"Mio padre è furbo nasconderla in un posto lontano sarebbe scontato, è qui" dico alzandomi di scatto. "Scopriamolo" dice
"Dobbiamo avvicinarci alle stanze per cercare di capire com'è la situazione" dico
"Stanotte ci troviamo qui verso le due, qualche uomo è sempre di guardia ma troveremo una soluzione ci stai?" mi chiede "Va bene, stanotte alle due" dico.
"Ragazzi la pausa è finita!" urla mio padre. E io e Lucas andiamo verso di lui.Chanel:
"Le cellule eucarioti... Chanel cosa stai guardando?" Mi chiede la professoressa interrompendo il suo discorso. Mi ero persa a guardare il banco vuoto di Dylan che è ormai da diversi giorni che non viene a scuola o salta i corsi che abbiamo in comune. "Mi scusi" dico imbarazzata e abbassando lo sguardo. "Che non ricapiti" dice per poi continuare a spiegare.
L'ora passa per mia fortuna velocemente e subito dopo vado verso la mensa per la pausa pranzo.
"Buongiorno a tutti ragazzi" dico sedendomi al tavolo dove ci so tutti gli altri.
"Come va?" Mi chiede Lucy
"Sopravvivo" dico. Cambiamo discorso e iniziamo a parlare del più e del meno.
"Ragazzi ammirate il mio nuovo colore di capelli!" Esclama James appena arrivato. Scoppiamo tutti a ridere nel vedere un ciuffo viola sulla sua testa. Menomale esiste lui che mi fa sempre spuntare un sorriso.
"Ma sei impazzito io ti lascio!" esclama Lucy vedendolo.
"Ma sono così fashion ragaz" dice fiero.
"Sei sempre bellissimo" gli dico ridendo.
"Finalmente qualcuno che capisce, batti sto cinque!" Dice e alzo la mano unendola con la sua. Lo ammiro tantissimo, il suo modo di vivere con leggerezza, di affrontare le difficoltà sempre con un sorriso in volto. Continuiamo a ridere e scherzare è una volta finita la pausa pranzo torniamo nelle nostre rispettive classi.
A fine giornata torno a casa ma qualcuno mi chiama da dietro e mi accorgo che è il ragazzo dal ciuffo viola. "Ti va se ti accompagno a casa?" Mi chiede ed io accetto.
" Allora cosa è successo a Dylan? non lo vedo più" dice preoccupato
"Non ne ho la minima idea" dico dando un calcio a un sassolino.
"Bene, ottimo, favoloso" dice
"Quel ragazzo mi fa talmente incazzare giuro" continua poi
"Non è colpa sua davvero" dico
"Ma ti prego non ci voglio pensare, non ce la faccio" continuo poi guardandolo.
"Scusa hai ragione" dice
"Mh vuoi un gelato?" mi chiede
"Uhh si alla fragola e menta" dico scuotendo la testa "Seria? Non hai due anni dai" dice ridendo "Lo voglio così" dico incrociando le braccia al petto e guardandolo.
"Allora fragola e menta sia" dice alzando le braccia in aria.
Mangiamo il gelato mentre continuiamo a passeggiare.
"Eccoci arrivati" dice davanti casa mia.
"Grazie" dico abbracciandolo
"Di cosa?" mi chiede.
"Per aver passato un po' di tempo con me per avermi fatta svagare" dico.
"A questi servo gli amici no??" dice.
"Ci sono e ci sarò sempre per te" continua poi.
Lo abbraccio nuovamente e poi ci salutiamo. Entro in casa saluto i miei genitori e vado verso la mia stanza per stendermi qualche minuto sul letto. Spero che un giorno tutto questo possa finire.
Voglio poter tornare a sorridere.
Spazio autrice:
Ecco a voi il nuovo capitolo spero vi piaccia.
Alla prossima B.
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Ricominciamo da qui 2
RomantikL'ultimo anno di scuola sta per cominciare per Chanel e i suoi amici. Dopo l'arrivo di Amanda molte cose sono cambiate, i suoi problemi sembrano essere finiti ma nuovi segreti ostacoleranno la vita della protagonista. Nuovi amori inaspettati metter...