5.Preoccupazioni

1.9K 90 5
                                    

Un fiocco di neve cade leggero dal cielo seguito da tanti altri, sta finalmente nevicando, amo la neve soffice  mi ricorda mia sorella che ormai non vedo da quasi un anno.

"Mamma papà andiamo fuori a fare un pupazzo di neve" chiedo. Di solito eravamo io e mia sorella a farlo con l'aiuto di papà ma quest'anno sarà diverso.

"Tesoro non possiamo uscire da casa sarà per un'altra volta" mi dice mia madre accarezzandomi le mie guance rosse.

"È perché ci sono quelle persone la fuori?" dico indicando una macchina  parcheggiata davanti casa.

"Sono dei poliziotti che ci proteggono non devi aver paura di loro" dice dolcemente.

"Ma hanno delle pistole come i cattivi" dico.

"Ma questi vedi sono degli angeli che ci proteggono dalle persone brutte" dice.

"Va bene" dico ritornando seduta vicino alla finestra.

Ormai sono diversi giorni che questi 'angeli' come li chiama mia madre sono qua fuori ed io sto sempre qui ad aspettare che mia sorella finalmente torni. Per giorni ho pensato che fosse tutto uno scherzo  ma è solo la triste realtà. Ad un tratto non so come ma qualcuno lancia una bottiglia rompendo la finestra.

"Oddio Chanel stai bene" dice mia madre toccandomi le ferite provocate dal vetro, ma io non riesco a parlare e come se non riuscissi più a muovere un solo muscolo, mio padre corre verso di noi e prende la bottiglia di vetro tra le sue mani ed estrae da dentro un biglietto.

"Tempo  scaduto dite addio ad Amanda" dice tremando.

Mi  sveglio di soprassalto nel bel mezzo della notte di nuovo per questi terribili incubi che non mi lasciano in pace, prendo il telefono tra le mani e noto che sono le quattro di notte e inizio a cercare in rubrica il nome della persona che mi ha sempre sostenuta in questi momenti, dopo alcuni squilli finalmente risponde.

"Chanel ma sei matta, hai visto che ore sono?!" dice una voce assonnata dall'altra parte del telefono.

"Sono precisamente le 04:23" dico.

"E a te sembra una cosa normale?" chiede.

"E dai Aaron" dico per poi aprire la porta del balcone.

"Okay okay sputa il rospo" dice tornando serio.

"Ho fatto uno dei miei soliti incubi ed è una cosa strana, ho come il presentimento che da un momento a l'altro possa succedere qualcosa di brutto" dico guardando le stelle.

"Chanel non ci devi pensare, non ti può succedere nulla" dice il mio migliore amico.

"E se invece tutte le mie preoccupazioni sono vere io non ce la posso fare non ho più le forze di combattere" dico.

"Ascoltami bene nessuno riuscirà mai ad abbatterti perché tu sai sconfiggere tutto" dice.

"Spero che tu abbia ragione" dico insicura.

Passiamo più di un'ora a parlare al telefono raccontandoci le ultime cose accadute nell'ultimo periodo e quando ormai è sorto il sole inizio a vestirmi per andare a scuola, vado in bagno e noto con molto piacere di avere due occhiaie enormi come delle patate, cerco di coprirle il più possibile e una volta pronta esco di casa e con la mia moto vado verso scuola.

Una volta arrivata vado verso la nostra solita panchina dove ogni mattina io e i miei amici ci ritroviamo prima di entrare in 'prigione', e noto che sono già tutti lì.

"Eccola stranamente sempre puntuale.... oddio ma sei un mostro" dice Dylan stuzzicandomi.

Lo guardo dalla testa ai piedi con sguardo minaccioso.

Ricominciamo da qui 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora