23.Nella casa del nemico.

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Chanel:
Mi sveglio di soprassalto per colpa del suono odioso della mia sveglia. A malincuore decido di alzarmi e mi preparo velocemente, ultimamente mi curo poco non mi importa ciò che indosso e molte volte nemmeno mi trucco. Opto per una felpa nera è un paio di jeans decido di truccarmi perché sono davvero in condizioni orribili, ma nulla di esagerato solo un po' di correttore per nascondere le occhiaie e un po' di mascara. Dopo aver finito scendo al piano di sotto a fare colazione. Saluto mio padre con un bacio sulla guancia mentre è intento a leggere il giornale. "Buongiorno tesoro" dice guardandomi. "Buongiorno, posso prendere l'auto oggi?" Chiedo "Mh va bene basta che vai piano e non come fai a tuo solito" dice "Ma certo andrò pianissimo" dico sorridendo. Finisco di fare colazione e dopo aver salutato mio pare esco di casa. Le strade di New York sono affollate da tantissime auto come ogni mattina del resto. Spero di arrivare in tempo a scuola. Finalmente intravedo la struttura e parcheggio con qualche minuto di ritardo, corro dentro ed entro in classe. Osservo il banco vuoto di Dylan per l'ennesima volta. Prendo la penna tra le mani e inizio a scarabocchiare un foglio bianco. Ultimamente sono molto nervosa e non riesco a stare ferma, devo sempre trovare qualcosa da fare. Dopo poco la porta della classe si spalanca e dopo giorni che non veniva a scuola è finalmente tornato. Si scusa con la professoressa per il ritardo e a testa bassa senza degnarmi di uno sguardo si siede al suo banco.
"Gira voce a scuola che sia ritornato il vecchio ragazzo donne,alcol e feste" mi dice sussurrando James.
"Ma serio?" Dico stranita "Così sembra" dice alzando le spalle. Torniamo ad ascoltare la professoressa è a prendere appunti. Ma ovviamente la mia testa è altrove. Devo assolutamente scoprire cosa sta combinando quel ragazzo. So che sta cercando di scoprire dove si trova mia sorella e devo anche io far pur qualcosa in questa vicenda. Potrei seguirlo? Però dopo sembro una maniaca. Ma si provo a seguirlo, tentar non nuoce.
I miei pensieri vengono interrotti da qualcuno che mi scuote bruscamente, alzo lo sguardo e noto che è James " È suonata vieni fuori?" Mi chiede guardandomi, annuisco con la testa e lo seguo fuori. Mi guarda stranito, forse ha notato che sono un po' pensierosa e triste, scuote la testa e continua a guardarmi "Tu hai bisogno di una scopata" dice "Sisi, hai proprio i sintomi di mancanza dell'organo genitale maschile" continua, nel sentire questa enorme cazzata mi torna il sorriso e scoppio a ridere.
"Ma la smetti di dire certe cazzate" dico dandoli un piccolo schiaffo.
"Aia come sei violenta" dice piagnucolando. "Ohh scusami" dico ridacchiando.
"Lo sai che ho deciso cosa fare da grande?!" Dice entusiasta. "E sentiamo cosa??" Chiedo
"Il ginecologo" dice fiero. "Sisi ti ci vedo proprio" dico "Non ci credere vai poi lo vedi tra qualche anno" dice. Lo guardo ormai senza speranze e lascio perdere questo strano discorso.
Andiamo verso gli altri che si trovano in cortile,  saluto tutti gli altri e iniziamo a parlare del più e del meno. La mattinata passa tranquilla tra risate e chiacchiere durante le lunghe e noiose ore di lezione.
Quando anche l'ultima campanella suona mi precipito all'uscita nella speranza di trovare Dylan per iniziare a mettere in atto il mio piano. Dopo poco finalmente lo vedo. Cerco di seguirlo senza dare nell'occhio. Vado verso la mia auto, metto in modo velocemente e lo seguo. Noto dopo poco che non va verso casa ma ci stiamo allontanando dalla città. Non ho mai percorso queste strade ci sono case e numerosi capannoni industriali. Lo vedo accostare vicino a un magazzino e mi fermo poco distante da lui. Saluta degli uomini vestiti di nero ed entra. Aspetto qualche minuto ma di lui non c'è traccia, mi faccio coraggio e scendo e cerco di avvicinarmi senza farmi notare.
So già che mi caccerò in qualche guaio e so benissimo che qui non posso starci nemmeno se fossi morta. Mi nascondo dietro ad un muretto e osservo tutto ciò che mi circonda. Guardo le varie persone andare da una parte ad un altra con enormi pacchi. Altri caricano vari camion, vedo vari ragazzi della mia età lavorare qui, è tra loro c'è pure Dylan. La struttura è un po' mal messa, è enorme a due piani. Devo cercare di avvicinarmi un po' di più. Corro velocemente verso dei secchi della spazzatura e mi fermo li dietro. Sono abbastanza vicina in questo momento. Devo aspettare che la gente vada via per entrare all'interno. Davanti a me c'è una piccola porta da dove escono/entrano varie persone. È perfetto. Entrerò da lì costi quel che costi. Passa il tempo e numerose persone sono andate via, Dylan è ancora qui la sua macchina è  ancora parcheggiata qui fuori. Ho diverse chiamate perse dai miei genitori mando qualche messaggio per non farli preoccupare e mi invento una scusa.
Messaggio:
Mamma sono a casa di Ash e rimango a dormire. Ci vediamo domani.
Dopo aver sistemato la situazione. Mi guardò intorno per vedere se c'è ancora qualcuno e mi decido ad entrare. Appoggio la mano tremante sulla maniglia della porta e conto mentalmente fino a tre nella mia testa. Poi senza pensarci la apro ed entro dentro. Vado dietro ad un muro e mi guardo intorno è tutto molto scuro e cupo e all'interno c'è poca luce. Inizio a camminare nello stretto corridoio ma mi blocco subito dato che sento alcune voci. Indietreggio velocemente e mi nascondo dietro ad un muro cerco di capire di cosa stanno parlando e ne rimango pietrificata. "Capo la ragazza è pronta" dice una delle due voci "Portatela nella camera" risponde l'altro uomo. Oddio Amanda. Non è possibile non riesco a muovermi ogni parte di me è percorsa da un brivido. Non so cosa fare sono nella casa del nemico e se mi trovano è la fine. Sento che sto per svenire, ma in che guaio mi sono cacciata dannazione!
Ad un certo punto qualcuno mi blocca con il corpo al muro, mi tappa la bocca e i nostri occhi si guardano intensamente.
"Che cazzo ci fai qui?" Sento dire.

Ecco a voi il nuovo capitolo di Ricominciamo da qui scusatemi tanto per il ritardo. Ora con le vacanze estive spero di essere più attiva possibile.
Un bacio bea.❣️

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