Capitolo I

549 23 1
                                    

Sono appena arrivata nella nuova scuola.

Non ricordo neanche il nome.

Sono triste e mi sento depressa.

La scuola è orrenda.

La facciata è antica e pericolante è di colore grigio-topo.

Sembra davvero un topo morto... Mi fa schifo.

Il cancello è di ferro battuto arruginito.

Esso è abbastanza vecchio.

Appena si valca la soglia del cancello si entra in un vasto prato abbandonato e trascurato poichè l'erba è secca.

L'edificio è spento,  privo di vita e di colore, solo a guardarlo viene il malumore.

Il signor Bernard mi ha accompagnata a visitare il campus.

La prima tappa era il giardino, mi ha spiegato che un tempo era un campo da calcio per i ragazzi.

Ora, l'erba e la spazzatura avevano preso il sopravvento.

Dopo aver visitato il giardino, mi ha accompagnata a visitare le aule dove domani si sarebbero svolte le lezioni.

La scuola è malconcia, pericolante e sporca.

I corridoi soni stretti... Le pareti sono grigie tendenti al nero, il pavimento è nero e si cammina a fatica perchè è ricoperto di polvere.

Le aule sono piccolissime... Accolgono solo 10-15 studenti.

L'edificio mette a disposizione 10 aule.

Bernard, il custode, mi ha spiegato che un tempo la scuola era seguita da una speside dolce e affettuosa, si faceva amare da tutti i studenti che la conoscevano.... Quando c'era lei in presidenza tutto era bellissimo e ben curato, gli uccellini cinguettavano e volavano felici nel cielo, gli alberi erano sempre curati dai giardinieri che venivano periodicamente e perfino il giardino cioè il campetto da calcio era funzionale.

-Che ne è stata di lei?- chiesi io al sign.Bernard.

-Oh piccola Elisabhet... Lei morì a 40 anni...- rispose lui tristemente.

Delle lacrime irradiavano le guance del povero sign. Bernard.

-Non volevo farla piangere sign. Bernard... Mi dispiace...- dissi io.

-No... È giusto che tu sappia piccola Elisabhet... Si chiamava Elisabhet proprio come te... Era raggiante sempre sorridente e come ti ho detto prima l'amavano tutti. Dirigeva l'istituto divinamente... Poi... A 40 anni... Morì... Si suppone che qualcuno l'abbia avvelenata. Appena la sua vita si spense il cielo divenne grigio, l'edificio è invecchiato in poche settimane, gli uccellini morirono e gli alberi seccarono.

Dopo di lei nessuno più si offrì per dirigere l'istituto. Rimango solo io e la mia cara moglia Marì... Ma come sai... Due persone non possono dirigere l'istituto.- concluse il sign. Bernard.

-Che storia triste- dissi io con un filo di malinconia.

Quella storia mi mise giù di morale e per un momento ripensai al mio caro e defunto papà.

Dopo aver visitato la scuola, il sign. Bernard mi invitò di visitare il vecchio cimitero sulla collina.

-Perchè dentro l'istituto c'è un cimitero? - dissi io.

#SPAZIO-AUTRICE

Perchè mai... Dentro l'istituto c'era un cimitero?

Perchè dopo la diretrice Elisabhet nessuno prese il suo posto?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo.

Spero che questo primo capitolo vi sia piacciuto.

Votate e commete.

Ciao.

-Andry.

Insieme per sempre fino alla fine dei giorni.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora