Capitolo XXVI

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Le ore passarono velocemente e alle 10:30 feci strada verso la scuola.

Mentre camminavo incontrai Annie.

-Ciao Annie... Come và? Scusami per ieri sera... Non è da me trattarti male- dissi dispiaciuta per quello che era successo ieri sera.

-Posso capire... Oggi pomeriggio sei in stanza? - disse seria.

-Sì... Che è successo?- dissi un tantino preoccupata.

-Oggi pomeriggio vengo...- disse.

Anuii e continuai a camminare.

-Buongiorno ragazzi!- disse Sofia la professoressa di lettere.

-Buongiorno... Scusi per il ritardo- dissi.

Mi sedetti al mio posto e presi il materiale di lettere... Per la precisione oggi avevamo Antologia.

Mi piaceva molto studiare questa materia poichè lettere è la materia in cui vado meglio rispetto ad altre.

Le ore passarono molto velocemente e la campanella suonò per avvisare ai alunni che le lezioni erono terminate.

-Arrivederci- dissi metre stavo uscendo dalla porta della classe.

Ero abbastanza stanca per le pesanti ore delle lezioni.

Percorsi il tragitto che mi separava dalla mia stanca in assoluto silenzio, cosa molto strana perchè di solito canticchiavo alcune parole prese da testi di canzone.

-Finalmente in stanza...- dissi.

Posai la cartella per terra e mi gettai sul divano.
Triiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinnn era il campanello.

-Elisabhet sono io... Annie-

-Ehi... Vieni entra- dissi.

-Elisabhet... Ti devo parlare- disse molto seria.

Mi ero preoccupata perchè Annie non era mai seria.

-Elisabhet... Io... Io sono come Daniel. So tutto.... Perchè anche io sono un'ombra. Perdonami per non avertelo detto prima- disse agitata.

-Ah o-ok... Non ti preoccupare- e l'abbracciai con forza.

-Ti voglio bene- sussurrò.

-Anch'io- sussurrai.

Il sole diede posto al tramonto ed era affascinante osservarlo.

C'era un accenno di vento ma non guastava l'atmosfera anzi la rendeva migliore.
Se solo potessimo guardarlo insieme pensai.
"Mi manchi... Sto osservando il tramonto e penso che vorrei vederlo con te: abbracciati l'uno con l'altra e a scambiarci i baci più dolci e sinceri che esistano" non potevo non inviargli un messaggio.

Non rispose ma potevo capire... Avrà da fare per risolvere delle questioni in sospeso.
"Mi dispiace per sta mattina. Sono stato poco corretto nei tuoi confronti... Buona notte" era un messaggio da Fred.
"Non ti devi giustificare... Avrei fatto lo stesso anche io. Sono stata crudele con te... Spero che tra noi rimarrà la solita amicizia sincera. Ti voglio bene" gli scrissi.
"Rimarrà la solita amicizia sincera... Ti voglio bene..." scrisse.
"Domani hai impegni? Se sei libero passiamo una giornata assieme? "
"Non ho impegni... Passeremo una giornata insieme. Mi pare che domani non c'è scuola, giusto? "
"Sì... Domani niente scuola. Alle 10:00 passi a prendermi?"
"Ok alle 10:00 sarò da te... Vado a dormire. Buona notte... Ti voglio bene"
"Ok. Buona notte. Ti voglio bene"

Dopo una lunga conversazione andai a dormire perchè ero molto stanca.

Il mattino dopo mi svegliai alle 9:00 e mandai un messaggio a Fred.
"Buongiorno!"
"Giorno... Svegliata ora?"
"Sì"

La nostra conversazione finì nel nulla e io mi ero preparata l'accappatoio per la doccia fumante.

Dopo circa un'ora il campanello suonò.

-Arrivo- urlai.

-Ah ciao Fred... Il tempo di vestirmi e sono pronta- dissi.

-Va bene... Fai presto- disse metre mi stavo dirigendo nella mia stanca da letto.

Non era una bellissima giornata soleggiata, era buia e priva di sole.

Decisi di indossare dei pantaloni di eco-pelle neri ovviamente, abbinai una maglietta grigia leggermente pesante ma non troppo e come sempre il mio stivaletto nero con le borchie.

Andai nella stanza da pranzo dove mi attendeva Fred con trepidazione.

-Sono pronta- dissi.

E uscimmo da casa per andare a passeggio nel prato o nel bosco, forse.

Faceva freddino e mi pentii per non aver portato con me una giacca felpata.

-Freddo?- mi chiese con gentilezza Fred.

-Un po... Ma è sopportabile- dissi

Abbiamo passeggiato lungo l'area del prato, abbiamo riso e scherzato come dei buoni amici.

Abbiamo parlato del più e del meno...

E anche se erano dei argomenti banali a me hanno fatto bene perchè mi sono distratta e ho capito che nella vita si deve guardare sempre avanti perchè non c'è tempo per i rimorsi, i rimpianti, per le azioni mai fatte, le parole mai dette ma soprattutto non c'è tempo per  il passato perchè come dice la parola: il passato è destinato a rimanere passato.

Siamo ritornati a casa verso le 19:30 ed ero divertita e  carica di energia per aspettare Daniel fino alla fine dei giorni.

Cenai con Fred e gli preparai le uova strapazzate con pancetta e becon, li amava tantissimo, era il  piatto che più preferiva.

-Ti piacciono?- dissi raggiante.

-Buonisse- disse ridendo.

E tra di noi scoppiarono un'infinità di risate... Una dietro l'altra.

-Hai avuto notizie di Daniel?- disse Fred.

Era la prima volta da quando se n'era andato che parlavo di lui senza nessuna sfumatura di tristezza o di malinconia.

-No... Nessuna notizia. Ma mi manca lo stesso... Ma tornerà e questo è l'importante- dissi.

-Certo- disse.

Tra una risata e l'altra andai a dormire alle 3:30.

Il mattino dopo mi alzai di mala voglia e presto perchè c'era lezione.

#SPAZIO-AUTRICE
Ciao!
Vi è piaciuto questo capitolo? Mi auguro di sì.
Elisabhet sta cercando di andare avanti con l'aiuto dell'amico Fred.
E che dire: meno male che c'è Fred perchè se non ci fosse stato...Elisabhet si sarebbe abbattuta ulteriormente.
Vi anticipo una piccola "new" nel prossimo capitolo ci sarà una sorpresina... Vedrete!

Insieme per sempre fino alla fine dei giorni.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora