Capitolo XXIV

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Mi prese le mani e abbassò il capo.

-So solo che ti amo... E che adesso è meglio che ci separiamo... Per un breve periodo- disse.

-Perchè... Perchè non possiamo semplicemente amarci e non scappare in un posto a l'altro- dissi cupa.

-Perchè c'è una cosa che devo risolvere... Da solo, senza di te- disse.

-Non posso sapere di cosa si tratta?- dissi.

Daniel scosse la testa.

Okay ora potevo potevo morire... Tutto stava crollando.

-Qualunque cosa si tratta devi sapere che io ci sono e ci sarò sempre. Spero che ci rivedremo presto magari in una nostra vita futura... - dissi mentre le lacrime prendevano sopravvento.

-Ritornerò presto piccola Elisabhet... Ci sarò sempre nei tuoi sogni, la notte- disse.

Mi alzai e lui fece lo stesso, mi avvicinai a lui e lo abbracciai più forte che mai.

-Ritornerò... E ci potremmo amare più forte di adesso- disse metre io piangevo.

Ci staccammo l'uno dall'altra, entrambi avevamo un'espressione triste e malinconica.

-Arrivederci mia dolce ombra- sussurrai.

-Arrivederti piccola umana- sussurrò lui.

Si girò di spalle e scomparve nel nulla.

*Arrivo nell'istituto*

-Elisabhet che ti è successo? Elisabhet- disse preoccupata Annie.

Neanche mi voltai per guardarla nel viso perchè continuai a camminare per dirigermi in camera mia.

L'unica cosa che desideravo era avvolgermi nel miei pensieri più assurdi e immaginabili.

Attraversai il giardino e udii la voce di Gebb:-Ehi Elisabhet. Stai bene? Che hai? Elisabhet... Elisabhet-

Anche questa volta continuai a camminare.

-Depressione fatta persona- disse quell'antipatica di Molly.

-Oh cielo... Che brutta cera che hai, Elisabhet- disse la sua amichetta anch'essa antipatica.

Non avevo ne testa ne orecchie per ascoltare i suoi stupidi pettegolezzi.

Stavo salendo le scale quando incrociai Fred che stava scendendo.

-Elisabhet che ti è successo? Elisabhet... Ti prego dimmi cos'hai? Elisabhet....- disse anche lui preoccupato.

Io lo trattai come feci con gli altri: ne più ne meno.

Finalmente ero arrivata in camera mia.

Aprii la porta e feci un respiro di sollievo.

Subito dopo il campanello tintinnò.

Aprii la porta senza assumere un'espressione.

-Elisabhet...- disse Annie.

Non mi lasciava mai in pace quando ero triste o adirata ma in fondo era la mia migliore amica e io mi sarei comportata come lei.

Le feci cenno di accomodarsi e lei mi obbedì senza fiatare ma ammetto che era abbastanza preoccupata.

Ero muta e inespressiva come un cadavere che aspetta di essere messo in bara.

-Elisabhet... Sediamoci- disse preoccupata.

Obbedii e non parlai senz'altro parevo una muta.

-Elisabhet... Parlami. Ho paura che ti sia successo qualcosa di orrendo... Elisabhet... Vedi... Io... Io so tutto... Perchè... Perchè...- balbettò.

-Perchè cosa?- dissi acide sempre inespressiva.

-Perchè io e Gebb... Siamo come Daniel- disse.

Non assunsi nessuna espressione.

-Bene... Adesso vattene...- dissi risoluta.

-No, Elisabhet! Mi devi parlare... Parlami! Dai... Dì qualcosa- esclamò Annie.

Non dissi nulla, mi alzai e gli aprii la porta.

-Riposa... Ti voglio bene- disse infine.

Avevo appena scoperto che Annie e Gebb erano anche loro ombre e che in passato erano alla desta di Dio.

Avevo perso Daniel, Annie e Gebb... Ora potevo morire tanto non mi sarei persa niente in questo mondo.

Un'altra volta il campanello tintinnò ed dall'occhiolino della porta vidi che era Fred.

-Dobbiamo parlare- disse risoluto Fred.

-No... Non parlerò più con nessuno d'ora in poi. Adesso vattene!- dissi depressa.

-Elisabhet no!- disse e mi rispinse per entrare.

-Esci!!!!!!!!!!! Non voglio nessuno se non Daniel... Voglio lui in questo momento hai capito. Vattene ti prego....- urlai piangendo come una disperata.

Fred si avvicinò a me... Mi abbracciò con affetto e mi fece sfogare tutto quello che avevo dentro.

-Daniel sa quanto lo ami e questo basta per sapere che tornerà. Ora dammi una spiegazione del perchè se ne andato. Parlami- disse infine Fred.

Non gli ho detto niente del fatto che Daniel fosse un'ombra... Gli ho semplicemente detto che se n'era andato.

-Non posso rivelarti questo, Fred. Ho promesso a Daniel che non l'avrei detto a nessuno... Scusami ma questo no!- dissi.

-Va bene, va bene. Non mi dirai niente- disse lui. Era evidente che lo stava facendo solo per consolarmi.

-Grazie, Fred- dissi compiaciuta.

-Già... Adesso... Ehmm... Vado... Ehmm... Domani... Ho il compito di... Ehmm... Tecnologia... Devo finire di ripassare... Ehmm... Ciao... Stammi bene- disse farfugliando.

-Ciao, Fred- dissi.

Gli aprii la porta ed uscì senza fiatare.

Spensi la televisione, il cellulare e la luce per andere a dormire in pace, senza che nessuna sappia che esisto sulla faccia della Terra.

Mi ricordavo quando mia nonna era entrata in depressione: era orrendo.

Purtroppo mia nonna si era suicidata un anno dopo la malattia... Insomma... Non volevo fare la stessa fine.

Andai a dormire e sognai Daniel... Eravamo felici... Passeggiavamo alla riva della laguna... Ci tenevamo per mano e camminavamo guardandoci e sorridendo allo stesso tempo... Non avevamo pensieri per la mente se non altro che noi due e al nostro amore... Non ho mai vissuto con Daniel quel sogno... Perchè, appunto, era un sogno e spesso i sogni non sono destinati ad avvelarsi.

#SPAZIO-AUTRICE
Se ne andato... Come quando se ne vanno i sciami di uccelli che passano svelti nei periodi più freddi.
Ma Daniel non è fuggito, se ne andato per risolvere un problema... Un problema che riguarda sia Daniel che Elisabhet.
Quando si ama una persona si fa di tutto per proteggerla... Ed è questo quello che sta cercando di fare Daniel.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Ciao e alla prossima.

-Andry

Insieme per sempre fino alla fine dei giorni.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora