Capitolo XII

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La luna aveva lasciato posto all'alba.

Non avevo dormito per tutta la notte.

Sentii i miei occhi gonfi dalle lacrime della notte.

Mi alzai senza nessuna espressione in viso.

Andai in bagno e come temevo: occhi gonfi, occhiaie accentuate e viola, occhi cerchiati e pelle spenta senza lucentezza.

Ero uno zombie vivente, facevo schifo con quell'aspetto.

Ma non avevo la forza e ne la voglia di prendermi cura di me stessa.

Dovevo fare solo il mio dovere e apparire ai altri una persona che aveva dormito poco anche se era evidente che avevo pianto tutta la notte.

Mi feci una doccia, indossai un paio di jeans neri, un maglione indeforme sempre nero.

Lasciai i capelli, ancora, gonfi e scombinati e abbinai il tutto con uno stivaletto di pelle nero con qualche borchia.

-Ciao Elisabhet. Passata bene la serata? - disse Annie.

Non sentii nessuna parola.

-Elisabhet.... Ehi parlo con te- disse.

Ancora la campanella non era suonata così mi sedetti nel muretto dietro la scuola e come sempre Annie mi seguì.

Ancora non l'avevo vista,  così mi rannicchiai nel muretto fino a quando si sedette accanto a me.

-Ah sì... Scusami...- dissi.

Accennai un  sorriso nervoso ma nella mio cuore c'era una guerra.

-Soffri ancora... Oh piccola Elisabhet... Com'è dura la vita di cuore. Devi farti forte amica mia- disse Annie.

-Io non ce la faccio... Non ci riesco. Soffro... E soffro sempre al sol pensare i miei giorni felici con Daniel... Lo amo...- dissi piangendo.

Annie non rispose... Ma rispose con un caloroso abbraccio.

-Non posso dimenticarlo. Non posso dimenticare i suoi occhi nella mia anima, non posso dimenticare i suoi sguardi, i suoi abbracci e soprattutto non posso dimenticare i suoi baci- dissi in lacrime.

-Amica mia... Come sei fragile?!... Ascolta: non sei sola ok? Ci sono io e Gebb... Noi ti aiuteremo sempre- disse Annie che ancora mi teneva tra le braccia.

La campanella suonò ed io mi staccai dall'abbraccio di Annie.

-Adesso andiamo... Oggi ti metterai nel banco come me, ok?- disse Annie.

-Ok- dissi asciugandomi le lacrime.

Eravamo appena entrati in aula ed io presi subito posto all'ultimo banco perchè non avevo voglia di farmi notare sia dai professori sia dai compagni.

Avevo gli occhi gonfi e rossi per il pianto e sicuramente avevo le orrende occhiaie evidenziate di stamattina.

Annie si era soffermata a chiacchiere con altre compagne ma io preferivo starmene da sola a perdermi nei miei pensieri infiniti che come sempre aveva come protagonisti io e Daniel.

Non sentivo e vedevo nessuno, guardavo solo un punto fisso senza distogliere lo sguardo.

-Annie alzati la prof. ti sta guardando- disse Annie.

-Alla buon ora,  Elisabhet!- esclamò la professoressa di lettere.

-Oh scusi Prof.- dissi.

Successivamente mi accomodai sedendomi e ancora una volta mi ritrovai a guardare un punto fisso.

-Elisabhet... Elisabhet... Stai bene?- disse -Perchè non hai una bella cera-proseguì Annie.

-No! Non sto affatto bene- dissi tristemente.

Vidi per caso Daniel che mi osservava e io come una sciocca lo guardai fisso.

-Elisabhet non ti aiuterà guardandolo- disse Annie.

Mi girai verso Annie e annuii e mentre lo lacevo una lacrima percose la mia guancia.

Finalmente la le lezioni termirono.

Mi diressi verso gli alloggi dei studenti precisamente nella mia stanza.

Percosi la strada da sola perchè Annie era con Gebb in giardino malandato per chiacchierare.

Durante il tragitto ne ho approfittato per piangere da sola.

#SPAZIO-AUTRICE
Elisabhet è a pezzi per la rottura con Daniel.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Alla prossima.
Ciao.

-Andry

Insieme per sempre fino alla fine dei giorni.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora