Cap. 2 - Il nome

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Mi trovo in questo posto da...credo tre giorni, il cibo mi viene dato attraverso una specie di cassetto nella porta blindata...ha un sapore nullo, si tratta di un passato di pomodoro il quale colore mi fa pensare solo al sangue, da quando n.173 si è spostato di fronte a me non ho avuto più la capacità di dormire beato, come se già non fosse impedito dal senso di ansia che da sia la struttura che l'atmosfera cupa. Sì avvicina un uomo a me, uno nuovo e mi da una Targhetta, la quale indosso subito sul gilet, L'incisione cita:«Pierre Catthelman - SCP. tester» seguito da una sorta di codice in binario:

01000011 01000001 01010110 01001001 01000001 00100000 01001110 01001111 01001110 00100000 01010011 01001111 01010011 01010100 01001001 01010100 01010101 01001001 01000010 01001001 01001100 01000101 (CAVIA NON SOSTITUIBILE)

Vengo poi munito di uno schedario che mostra i livelli di pericolosità di ogni mostro, il primo e meno potenzialmente letale è il grado SAFE, seguito dai mostri sconosciuti o poco contenibili EUCLID, e il grado dei più perniciosi, i KETER, scopro così che il numero 173 si tratta della "scultura", grado Euclid e che è estremamente ostile contro chi distoglie lo sguardo dal soggetto. Non oso immaginare la situazione se dovessi imbattermi in un Keter, la mia paura aumenta nonostante stia venendo a conoscenza di ciò che affronto. Ancora una volta mi portano fuori da quel posto, risalendo con l'ascensore arrivo di fronte ad una nuova cella, si tratta di n.151, "the painting", anch'esso grado Euclid. Entro all'interno e come si ci aspetta dal nome, c'è un quadro, è di un blu scuro che, salendo, diventa sempre più chiaro, capisco poi che si tratta di un abisso marino e quello che vedo nella parte superiore non è altro che la luce esterna. La gola pian piano mi si chiude, ho difficoltà a respirare e mi trovo in forte stato d'ansia, lentamente perdo capacità respiratoria, provo ad urlare ma emetto un suono soffocato, mi accascio a terra, al cospetto del dipinto mentre mi metto le mani alla gola e provando in ogni modo a prendere ossigeno, fallendo il tentativo. Inizio a diventare sempre più viola e la testa mi fa molto male, finché poi vengo tirato fuori, "salvato" di nuovo da quei folli che mi porgono una bombola d'ossigeno, con la quale riprendo l'attività polmonare con non pochi problemi.

Rientro in cella dopo essere passato all'infermeria della struttura per un comune controllo, Subito dopo mi distendo e torno ad ascoltare quella malinconica musica, da quando sono qui ho cercato di leggere dei libri, ma sono tutti in lingua francese e avendo solo 9 anni non so abbastanza per capire ciò che ci sia scritto, anche se lo trovo sospetto, sono più che sicuro che questa sede non si trovi in Francia. Corro in bagno con un forte senso di nausea data la perdita di ossigeno e vomito all'interno della latrina in ceramica. Mi lavo la faccia guardandomi allo specchio, ho delle profonde occhiaie e i miei capelli neri sono scompigliati, ho gli occhi molto arrossati e sono stanco, provo a dormire, stavolta però, riesco nel mio intento. Ho un brutto incubo, sto immaginando i Keter che mi attaccano, non ne ho mai visto uno ma immagino che siano orribili... Voglio tornare a casa, anche se però, se tornassi non sarei più abituato al mondo esterno, chissà se uscirò sano da qui.

Mi risveglio dolorante, proseguo a non far nulla per tempo, Sto dimagrendo e sto impazzendo, sono passati molti giorni dall'incontro col dipinto e ancora non mi sono ripreso del tutto. Non piango neanche più, mi è cresciuto anche il primo pelo sul petto, ho iniziato a tagliarmi con il rasoio vicino al lavandino e ora passo il tempo a guardare il sangue che cola dai miei polsi, stranamente sento di aver bisogno di qualcuno, ho bisogno di amici
Ho bisogno di amici
Ne ho bisogno.

Arriva un uomo, il solito stavolta, che mi porta nella sala di contenimento per i virus, l'ho letto all'entrata, il codice dell'SCP è n.217-11, grado Keter, dicono sia estremamente infettivo e pericoloso, mi costringono ad entrare, sorpasso un bagno chimico ed entro nell'effettiva cella, nella quale il gas contenente l'agente infettivo viene erogato. All'inizio non sento nulla, ma progressivamente sento come se ci fosse qualcosa sotto la mia pelle, non è doloroso ma da molto fastidio, sento il rumore di un ticchettio nella mia testa e il fastidio si intensifica, dandomi la sensazione che la mia pelle si stia lacerando, vomito sangue e d'urgenza vengo portato all'esterno, purtroppo non all'aria aperta, ma in infermeria, mi viene somministrata una pillola rossa di Panacea, che però è anch'essa numerata con SCP n.500 Grado Safe, in successione sto subendo due test, spero non mi succeda nulla. Immediatamente dopo aver preso la pillola ogni dolore mi passa, le occhiaie spariscono e piano mi torna forza, ora vedo anche meglio, mi hanno detto che sono stato bravo, non so perché, ma accetto la cosa, forse un giorno sarò ricompensato. Torno da solo alla mia cella e torno a dormire, la panacea mi ha steso per ben 4 giorni di sonno ininterrotto, ora sono sveglio e aspetto la mia prossima visita.

In Mezzo ai Mostri - SCPDove le storie prendono vita. Scoprilo ora