Cap. 8 - Elizabeth

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La quarantena é ufficialmente conclusa e dopodomani è il mio anniversario di nascita, mi trovo nel buco sotterraneo e sto cercando nelle pareti qualcosa che agisca su una di queste, la parete precisamente sotto allo spigolo del piano di sopra dalla quale era cresciuto il fiore sembra staccata dalle altre. Dopo qualche minuto di ricerca trovo sul muro sospetto una linea scavata su di esso, provo ad inserirci dentro il pezzo della lettera di Linch, con grande sorpresa la parete inizia a recludersi, per poi spostarsi di lato dando libertà di muoversi oltre la stanza, c'è una grande foresta rigogliosa di vita, procedo all'interno camminando sulle foglie che che si spezzano sotto i miei piedi, gli alberi sono bassi, tranne uno che spicca tra tutti, presenta dei rami lunghi e appuntiti color nero, e anche una targa in legno: "n.299-Keter", sembra innoquo, forse si tratta solo di una tomba.
Mentre procedo verso l'uscita mi accorgo che il muro si é richiuso, non ho più il foglio e non so come uscire di qui, penso però che non serva per forza la nota, forse andrà bene anche qualcosa di simile dello stesso spessore. Provo con una foglia ma sembra non funzionare, così ne prendo delle altre e applico forza su di esse per pressarle, ne taglio i bordi in più e riprovo ad inserire nella fessura l'oggetto, ancora nessuna reazione, inizio a colpire la parete cercando di sfondarla ma sembra troppo resistente, come risultato ora ho solo una nocca spezzata e il ghiaccio rosso che la ricopre facendo una specie di sutura.
Faccio ancora un tentativo, prendo un pezzo di corteccia e con una pietra lo appiattisco abbastanza, mi avvicino di nuovo al muro, chiudo gli occhi e innesto la "carta"... Mi emoziono sentendo il suono degli ingranaggi che si muovono, riapro gli occhi e finalmente vedo il passaggio sbloccato.

Risalgo dal foro e torno nella mia camera, prima di salire ho chiuso di nuovo la sezione della stanza, esco da sotto il letto e guardando sopra di esso trovo una ragazzina distesa, Riporta il mio stesso codice e poi la targhetta del nome:"Elizabeth Reigns", mi ha solo sorriso, non sembra avere la capacità di parlare, anch'io non parlo mai, non ne ho mai avuto la necessità. Ha dei capelli bicolore, verso il basso sono tinti di biondo e verso la cute sono neri, gli occhi sono verdi come i miei e ha un viso grazioso, Sto un ora solo con lei, non abbiamo parlato però abbiamo comunque passato il tempo giocando a pallavolo, come strumento di svago ho preso un asciugamano che ho legato a forma di palla, nessuno é arrivato per portarci in una cella per un test, così abbiamo semplicemente aspettato la cena, sempre il solito passato di pomodoro. Mentre mangiamo lei prende un cucchiaio dal suo piatto e mi imbocca, rispondo con lo stesso gesto e andiamo a dormire, prima di chiudere gli occhi lei mi abbraccia e ci addormentiamo.

Entrambi ci risvegliamo e veniamo trasportati in una cella molto più ampia delle altre, sembra completamente vuota, ci vengono dati degli occhiali 3D, si tratta di SCP-178, è un paio di occhiali stereoscopici con una montatura in cartone bianco, e delle lenti di plastica di colore blu e rosso trasparenti. L'oggetto non presenta proprietà fisiche inusuali a parte un lieve scolorimento del cartone, coerente all'età dell'oggetto. Se indossati, si inizieranno a percepire grandi entità bipedi intorno a sé. Le entità mostrerebbero un comportamento docile e occasionalmente curioso, ci é stato specificato che per alcuna ragione dobbiamo venire a contatto fisico con gli esseri, sembrano degli alti uomini pelle e ossa, subito dopo ci tolgono gli occhiali e ci vengono fornite delle lenti a visione notturna, escono e spengono le luci della stanza, attiviamo i visori e nel buio e vediamo gli esseri attorno a noi, anch'essi simili ad uomini presentano una bocca dotata di numerosi denti aghiformi. Su ogni mano sono presenti cinque artigli e sembrano ostili quando ci avviciniamo, lei sembra non avere paura ma comunque mi tiene il braccio, pare molto meravigliata di quegli esseri, il test si conclude e veniamo portati via dalla cella. Appena tornati le mostro l'insenatura sotto il letto, ma senza mostrare anche la foresta nascosta, le do carta e penna e lei inizia a disegnare sul foglio quello che sembra il suo passato.
Primo foglio: lei sembra voler chiamare sua madre dandole la mano, ma lei la ignora, penso stia lavorando o qualcosa del genere
Secondo foglio: Liz é stesa sul pavimento e sta dormendo, ha un livido sull'occhio e del sangue che le cola dal naso, dietro c'è il padre con una bottiglia in mano.
Terzo foglio: lei é avvolta in una coperta e sta piangendo, nello sfondo ci sono i suoi genitori e ci sono vari oggetti in aria, sembra stiano litigando
Quarto foglio: lei ha la testa grondante di sangue, lo stesso é presente e sul muro, il padre é fuori dalla porta, credo stia andando via
Quinto figlio: Elizabeth é in piedi con un bicchiere rotto sporco di sangue, stavolta non penso per niente sia il suo, la madre é a terra, sugli occhi ha disegnato delle croci rosse e la bocca é cucita, la ragazza invece sta piangendo, con però un sorriso stampato sul volto... Chi é davvero Liz!?

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