Nuovo giorno, stessa storia. Yoongi guidava la sua auto a velocità sostenuta, sul sedile accanto stava seduto il biondo, era diventata ormai abitudine che passasse a prenderlo tutte le mattine per accompagnarlo a scuola.
<<Accelera, accelera! Non lo vedi che siamo in ritardo?>>
<<Ti ho mai fatto arrivare tardi??>>
Rispose spavaldo il maggiore. Anche questo tutto nella norma, grazie alla puntualità ed alla voglia di alzarsi di Yoongi, i due arrivavano quasi sempre sul filo della campanella.
L'unica nota stonata era la distanza. Pur essendo seduti a qualche centimetro di distanza l'uno dall'altro, Jimin percepiva tra di loro una fredda distanza, oramai da giorni. L'azzurro era come sempre impeccabilmente gentile e dolce nei suoi confronti, ma si badava bene dall'avvicinarsi al ragazzo, conseguenza di quanto successo qualche sera prima a casa sua, Jimin era sicuro. Ed egli desiderava infinitamente poter trovare una soluzione, far capire al maggiore che non aveva fatto nulla di sbagliato e quanto il biondo lo volesse di nuovo accanto come prima, ma era anche terribilmente spaventato. Non da Yoongi, ovviamente, ma da se stesso, dalle sue stesse reazioni incontrollabili, dalla fobia che si annidava dentro di lui, terrorizzato dalla possibilità di finire per fare qualcosa che avrebbe allontanato ancora di più il maggiore. Era colpa sua, si ripeteva il biondo, se Yoongi ora manteneva le distanze, se provava rimorso, e spettava dunque a lui trovare una soluzione.
Perso nel suo fiume di ragionamenti non si era nemmeno reso conto di essere arrivato a destinazione, finché non udì la voce dell'altro.
<<Allora... Ci vediamo dopo...>>
Era una domanda più che un'affermazione, alla quale Jimin annuì titubante, in dubbio se provare ad avvicinare il ragazzo o meno. Optò per la sicurezza e scese dall'auto, salutando il maggiore con un sorriso.
<<Buona giornata hyung.>>Quasi sulla soglia della classe il biondo vide il suo migliore amico uscire dal bagno in fondo al corridoio, poco dopo seguito da Jungkook, che prese di corsa la direzione opposta verso le scale, per raggiungere la sua aula.
<<Sul serio Tae??>>
Alzò un sopracciglio con aria interrogativa verso il ragazzo, una volta che lo aveva raggiunto in classe.
<<Perché no... Che c'è di male in qualche innocente bacetto, giusto per cominciare al meglio la giornata?>>
Ribattè senza fare una piega il grigio, mentre cercava di sistemarsi i capelli arruffati, specchiandosi nello schermo spento del telefono. Al che l'amico si colpì il viso con una mano, appoggiandosi poi al banco.
<<Non è per quello... Sai come la penso.>>
<<Oh andiamo, ancora con questa storia? Non tutti possono avere la relazione perfetta da favola Disney come tu ed il tuo principino azzurro. Kookie ha detto di non volere una storia seria, ed io questo lo rispetto.>>
L'insegnante era già entrata in classe ed in procinto di cominciare la lezione, ma nessuno dei due aveva intenzione di lasciar perdere la discussione. Procedettero quindi ad abbassare il tono della voce.
<<Allora per prima cosa ti ripeterò per la centesima volta che sappiamo entrambi come sei fatto, che non sei capace di fare lo scopamico. Tu dai tutto oppure niente, non hai una via di mezzo, e di certo non puoi annullarti e finire per farti del male per stare dietro ai capricci di Jungkook... Ed in secondo luogo non c'è assolutamente niente di perfetto tra me e Yoongi. Anzi, ho paura che le cose stiano prendendo una brutta piega...>>
<<Ah sì? Problemi in paradiso? Dì tutto al caro vecchio TaeTae.>>
<<Possiamo per favore analizzare un problema alla volta?? Non cercare di cambiare argomento.>>
<<Aish, non sono capricci i suoi. È rimasto scottato dalla... Qualsiasi cosa ci fosse tra lui ed il tuo caro Yoongi. E la sua reazione è stata quella di chiudersi in sé stesso e non lasciar trapelare più nulla. Quindi ho pensato che se ogni giorno io gli dimostro che le cose possono essere diverse, se semplicemente ci sono per lui, gli resto accanto sempre e senza pretendere nulla lo amo, non m'importa se non se lo vuole sentir dire perché non ho bisogno di parole per farlo... Prima o poi finirà per capirla, prima o poi riuscirò a toccare qualcosa dentro di lui, a ridargli il coraggio di amare... Non importa poi se tale sentimento lo proverà per me o per qualcun altro.>>
Jimin non rispose subito alle parole del ragazzo, si prese qualche secondo per analizzarlo. Aveva lo sguardo basso in un velo di rammarico, ma dentro i suoi occhi splendeva quella scintilla di determinazione che troppe volte aveva visto nel suo sguardo.
<<Taehyung. -Sussurrò quasi in trance, con un caldo sorriso che piano piano si faceva strada sul suo volto.- Sei davvero incredibile.>>
<<Ohw, lo so lo so.>>
Il grigio agitò una mano nell'aria come a voler dire che non era nulla di che, per poi tornare con l'attenzione verso l'amico, non appena quest'ultimo parlò.
<<Incredibilmente stupido. Io qui devo pensare a te. È questo il mio compito in quanto tuo migliore amico. E l'ultima cosa che voglio è che tu soffra, non come l'ultima volta.>>
<<Non ti preoccupare, sono uscito da quella disastrosa relazione molto più consapevole di me stesso e di come comportarmi quando si parla di sentimenti. Se funzionerà bene, altrimenti bene lo stesso ed amici come prima.>>
<<Mhh...>>
Annuì non molto convinto il biondo, andando a posare una mano sulla spalla del migliore amico, il quale fu genuinamente sorpreso, non ancora abituato ai contatti spontanei da parte di Jimin.
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AFEFOBIA - [m.yg/p.jm, k.th/j.jk]
FanfictionJimin soffre di afefobia, ha paura di essere toccato. Yoongi vorrebbe proprio toccarlo, così come fa spesso con Jungkook. Questo, un ragazzo perso nell'oscurità che può essere a volte l'amore. La stella che brucia per salvarlo porta il nome di Taeh...