9. va bene, accetto

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Yoongi continuava ad alternare lo sguardo tra la strada e lo specchietto retrovisore, che usava per osservare il ragazzo biondo seduto dietro di lui. Jimin, che se ne era reso conto, aveva iniziato a fare la stessa cosa e arrossiva visibilmente ogni volta che i suoi occhi incontravano il riflesso di quelli del maggiore.
Taehyung invece si era sporto in avanti, portando la testa quasi a fianco di quella di Jungkook, e stava parlando con lui. Gli posò una mano sulla spalla, per poi farla distrattamente scivolare sul suo braccio durante la conversazione. Jungkook sembrava non avere nessuna reazione, restando con lo sguardo fisso sulla strada davanti a sé.
La radio era accesa e Jimin si lasciò trasportare dalla musica per placare leggermente l'ansia che sentiva sempre più salire. Si accorse, infatti, che erano arrivati a destinazione solo quando il maggiore spense il veicolo e con esso anche la musica, facendo ripiombare il biondo nella realtà. Prima di scendere il suo migliore amico gli mostrò un sorriso, incoraggiandolo con un gesto della mano; voleva davvero che per una volta Jimin si godesse un'uscita con altre persone, visto che di solito vedeva solo il grigio.

Una volta entrati, il biondo rimase senza parole per la bellezza di quel posto. Il piano terra consisteva in un bar con un'enorme sala piena di tavoli, circondata da vetrate che ricoprivano tre pareti, mentre dalla quarta si accedeva al bancone e poi alla cucina. Vi era anche un soppalco, per ospitare un numero maggiore di posti a sedere, e il tutto era arredato in stile americano. Da una scala si accedeva al piano interrato in cui si trovava la sala giochi, con tavoli da biliardo, calcetti, e tutti gli altri videogiochi che ospitano di solito posti del genere.
Jimin non si aspettava per niente che uno come il ragazzo dai capelli azzurri lo portasse in un posto del genere, ma si riscosse non appena Yoongi fece il suo ingresso dopo di lui e sporse il volto sopra la sua spalla.
<<Allora, ti piace?>>
Jimin balzò di lato senza nemmeno rendersene conto, per recuperare la distanza tra lui e il ragazzo, che si era improvvisamente ridotta. Fece un sorriso forzato e si fissò i piedi, mentre Yoongi lo guardava sempre più stranito dal suo comportamento.
<<S-si!>>
Annuì convinto il minore dei due, che cercava aiuto nello sguardo di Taehyung, ma quest'ultimo non gli prestava molta attenzione perché concentrato sul più piccolo.
<<Vieni, andiamo a vedere se riusciamo a trovare un posto in mezzo a tutto sto casino.>>
Yoongi fece un gesto con la mano in segno di seguirlo e si addentrò fra i tavoli davvero molto affollati, mentre gli altri tre lo seguivano.
Jimin rimase di qualche passo indietro per parlare con il suo migliore amico.
<<Concentrati idiota. Sei qui per parare il culo a me, non per sbavare dietro a quello del ragazzino.>>
<<Posso fare entrambe le cose, si chiama multitasking...>>
Il grigio non riuscì a fare a meno di ridacchiare, e rispose alzando un sopracciglio; al che il biondo sbuffò e tornò a seguire il maggiore, che nel frattempo si era fermato di fronte ad un tavolo.
<<Questo sembra essere l'unico libero, ma sono rimaste solo tre sedie.>>
Disse quest'ultimo, con una veloce smorfia delle labbra, per poi sedersi su una di quelle, mentre Jungkook prendeva posto su quella di fianco.
<<Vorrà dire che ti devi sedere in braccio a me Jiminiee.>>
Cantilenò scherzosamente lo stesso, e il ragazzo citato iniziò a sudare, rivolgendo uno sguardo disperato al migliore amico.

Il grigio lo guardò alzando le mani e scuotendo leggermente la testa, non c'era molto che potesse fare. Insomma, non poteva di certo sedersi lui sopra Yoongi, con quale coraggio? Sarebbe stato imbarazzante all'inverosimile. Ma il panico cominciava a prendere possesso del corpo e della mente del biondo, che indicò il migliore amico.
<<M-ma... Taehyung è molto più legg-...>>
<<Non ci provare!>>
Venne zittito da un sussurro a denti stretti del ragazzo appena chiamato in causa, che si era avvicinato a Jimin.
I due si scambiarono occhiate per qualche secondo, per poi rendersi conto che gli altri ragazzi li stavano fissando. Entrambi forzarono o un sorriso imbarazzato e Jimin si grattò il retro del collo.

AFEFOBIA - [m.yg/p.jm, k.th/j.jk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora