31. bello da togliere il fiato

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<<Buongior... -La donna si bloccò di colpo subito dopo aver alzato gli occhi ed aver riconosciuto la figura che stava entrando nella segreteria.- Jeon, ancora tu?>>
Il ragazzo si avvicinò al bancone con un sorriso imbarazzato, grattandosi il retro della nuca.
<<Ehm si, salve signora segretaria... Sono qui per-...>>
Non ci fu neanche bisogno che facesse la sua richiesta, la donna aveva già estratto dallo scaffale un grosso faldone, lo aveva aperto e posato su un lato del bancone.
<<Il fascicolo dei corsi extrascolastici. Compila il modulo per abbandonare quello corrente, e la richiesta per quello che vuoi iniziare... Ma tanto queste cose ormai le sai meglio si me.>>
Sospirò scuotendo la testa, ma non riuscendo a trattenere una risatina.
Alcune aule dell'edificio ospitavano nel pomeriggio dei corsi esterni alla scuola, a cui potevano partecipare sia studenti che non. Jungkook prendeva parte unicamente a quelli sportivi, che si tenevano in palestra, ma la cosa che lo contraddistingueva dagli altri studenti era la sua consuetudine nel cambiare attività continuamente. Al secondo anno ne aveva già provati più di quanti un qualsiasi altro studente avesse fatto in tutta la sua carriera scolastica. Eccelleva in tutti quanti, ma nessuno lo appassionava abbastanza da restarci, si annoiava in fretta. E l'unica soluzione che gli era venuta in mente era quella di provarli tutti quanti, uno dopo l'altro. Alla fine, prima o poi, avrebbe trovato per forza di cose quello giusto per lui, no?

<<Io consiglierei il nuovo corso di hip-hop... E non perché sono io a tenerlo ed ho bisogno di iscritti, assolutamente.>>
Scherzò una voce dietro al ragazzo, che era intento a sfogliare le pagine con le informazioni dei vari corsi. Jungkook si voltò per ritrovarsi faccia a faccia con un ragazzo di aspetto poco più grande di lui. A colpirlo soprattutto furono i suoi capelli rosso fuoco ed il suo viso così luminoso, il tutto incorniciato da uno splendido e caldo sorriso.
<<C-come?>>
Domandò il moro, scuotendo la testa ed alternando lo sguardo tra il fascicolo ed il ragazzo, che riprese a parlare.
<<Scusa, ero seduto lì dietro e non ho potuto fare a meno di sentirti parlare con la segretaria. Io sono qui per le ultime scartoffie da compilare per poter iniziare a tenere il corso.>>
<<Oh... Hip-hop hai detto? Tipo danza..?>>
La domanda causò una leggera risatina al rosso, che si accostò al minore e fece scorrere le pagine del fascicolo fino ad arrivare all'ultima, che illustrava l'attività di cui i due stavano parlando.
<<In un certo senso... Mai provato a ballare?>>
<<Io?? Mh-hm -Serrò le labbra scuotendo la testa.- Non penso sia cosa che fa per me.>>
<<Eppure il tuo fisico dice tutt'altro.>>
Il ragazzo accompagnò le sue parole andando a posare le mani sui fianchi sottili di Jungkook, ruotando il suo corpo prima a destra e poi a sinistra. La reazione istintiva del moro fu di alzare leggermente le braccia sorpreso, ed abbassare lo sguardo in un lieve imbarazzo.
<<I-io... Non saprei... Stavo pensando alla boxe in realtà. È da un po' che vorrei provare ma...>>
Lasciò la frase in sospeso, rimuginando sulle parole del ragazzo che ora si era allontanato di nuovo da lui, richiamato dalla segretaria che lo invitava a raggiungere il preside nel suo ufficio.
<<Nah, ballare è molto più divertente. Ma la scelta spetta a te, sappi solo che mi farebbe davvero piacere averti come allievo.>>
Dopo un occhiolino che lasciò alquanto perplesso il povero Jungkook, il rosso prese a camminare verso l'ufficio, fermandosi e voltandosi appena il minore lo richiamò.
<<Aspetta, mi chiamo Jungkook... Almeno dimmi il tuo nome!>>
<<Non ti servirà saperlo se non frequenterai il mio corso... Cominciamo martedì alle 16, perché non vieni se proprio ci tieni a saperlo?>>
Con queste parole ed un sorriso spavaldo sulle labbra, il ragazzo sparì dietro la porta, lasciando un Jungkook perplesso sul da farsi.

Quella sera Yoongi parcheggiò l'auto alla fine del vialetto, scese e ci si specchiò per darsi un'ultima sistemata. Il maglioncino a dolcevita nero infilato nei pantaloni del medesimo colore, nere anche le scarpe, l'unico tocco di colore era la sottile cintura grigio argento. C'era da dire che aveva un aspetto davvero elegante. Si avvicinò al cancello del condominio, titubante, solo per poi fare dietrofront e ritornare ad appoggiarsi al suo veicolo, estraendo il telefono dalla tasca.

AFEFOBIA - [m.yg/p.jm, k.th/j.jk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora